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Sentono che il loro Regno è vicino
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Così i vandali ebrei hanno ridotto il celebre monastero di Latrun, a 15 chilometri da Gerusalemme, dove vivono trappisti francesi, ai primi di settembre. Con lo spray arancione hanno scritto «Gesù è una scimmia», dall’altro lato, i nomi dei due insediamenti «illegali» (ossia considerati illegali persino dal governo israeliano) da cui evidentemente venivano i farabutti: Migron di Sopra e Maoz Esther.



Possono impunemente firmare i loro atti. Nessuno viene mai arrestato per questi atti, che diventano sempre più frequenti, specie contro i cattolici.



Il 2 ottobre i soliti ignoti hanno profanato con lo spray il portone del convento francescano Ad Caenaculum (dove si svolse l’ultima Cena):



L’Assemblea degli Ordinari cattolici in Terra Santa ha emesso un comunicato in cui ha chiesto alle autorità sioniste «fondamentali cambiamenti nel sistema scolastico, altrimenti le stesse cause produrranno gli stessi effetti»: un modo molto mite di dire che è nelle scuole, rabbiniche e no, che i giovani giudei imparano il fanatismo e l’odio per i goym, e soprattutto, per la loro religione.

Gli sputi contro preti e i religiosi che passano nella Città Vecchia in abiti talari sono una occorrenza quotidiana. A sputare sono giovani fanatici, ma sempre più spesso pii ebrei anziani, che si fanno dello sputo un dovere religioso, o una mitzvah (atto meritorio). I prelati armeni e quelli del patriarcato greco-ortodosso, che vivono da secoli entro le mura della Città, indisturbati dai musulmani per secoli, oggi sono le più frequenti vittime di questi atti quotidiani di disprezzo ed odio.Tempo fa un seminarista armeno, sputacchiato in faccia da un giovane estremista giudeo, gli assestò un pugno in faccia, facendolo sanguinare: la Polizia giudaica immediatamente arrestò il seminarista, trascinandolo in giudizio per aggressione. Per fortuna il giudice (Dov Pollock) inaspettatamente cancellò l’accusa, sancendo quanto segue: «Imputare per un solo pugno all’uomo che gli ha sputato in faccia, dopo aver sopportato per anni l’insulto di essere sputacchiato camminando con l’abito della sua religione, è una contravvenzione fondamentale ai principii di giustizia».

Parlamentare straccia il Vangelo

Il giudice Pollock è una mosca bianca. A luglio, il deputato israeliano Michael Ben Ari ha pubblicamente stracciato un Vangelo:



Nello strappare il Nuovo Testamento, il deputato (che vive in un insediamento illegale) ha detto ai giornalisti: «Questo libro abominevole ha portato all’assassinio di milioni di ebrei nell’Inquisizione ed auto-da-fe. Questo libro e coloro che l’hanno spedito vanno gettati nella pattumiera della storia».

Infatti aveva ricevuto il testo – una Bibbia – da un’organizzazione protestante che ne aveva fatto omaggio a tutti i membri della Knesset, come atto di gentilezza e mutua comprensione. Al che un altro parlamentare, Tzipi Hovotely, che appartiene al partito di Netanyahu al governo, ha gridato al presidente della Knesset di «impedire la distribuzione di materiale missionario qui dentro».

Il clero cristiano è allarmato da questa recrudescenza di aggressioni impunite. «Oggi attaccano i luoghi santi di notte. Domani li attaccheranno di giorno mentre sono pieni di gente, e finiranno per bombardare chiese e moschee mentre la gente prega», ha detto Rifat Kassis, coordinatore di Kairos Palestine, un’organizzazione di arabo-cristiani.

Terrore contro gli arabi

La violenza, i soprusi e i vandalismi contro gli abitanti arabi dei Territori Occupati e in Gerusalemme sono triplicati dal 2008 ad oggi, secondo un rapporto dell’Unione Europea tenuto semi-segreto, che ha potuto vedere un gironalista del Guardian. La violenza assume sempre più spesso il carattere di pogrom e di pulizia etnica. Il rapporto segnala che i coloni giudaici conducono «una campagna sistematica di violenza contro i coltivatori palestinesi, le famiglie e i bambini, mentre le autorità israeliane si voltano dall’altra parte».



I contadini arabi sono aggrediti nei loro campi. Sono aggrediti gli scolari mentre vanno a scuola. Il 16 agosto i pii ebrei colonizzatori hanno lanciato ordigni incendiari controun taxi palestinese, in pieno giorno; il guidatore e quattro passeggeri, tutti della stessa famiglia, sono stati gravemente ustionati. La Polizia ebraica «non» ha aperto alcuna inchiesta su questo delitto.

I pii ebrei sono convinti di fare la volontà di YHVH: «riscattano» la terra d’Israele ripulendola dai palestinesi e da qualunque goy (del resto, il movimento del Gush Emunim, presunto laico, ha come motto: «L’Integralità d’Israele, integrale possesso della terra»).

I loro attacchi diventano particolarmente violenti nell’epoca del raccolto, quando aggrediscono i contadini raccoglitori, bruciano i loro campi, stroncano i loro oliveti. Nel mese di ottobre, il 7, la famiglia Abu Fahaida ha scoperto che 25 dei suoi olivi erano stati distrutti; i suoi campi si stendono nei pressi della «colonia ebraica» di Ra’anan. Lo stesso giorno, dieci individui mascherati hanno attaccato i contadini del villaggio di Beitillu; hanno dato fuoco ai campi. Il 9 ottobre, i contadini di Farata e Amatin (due paesini) arrivati sui loro tererni per la raccolta delle olive, hanno scoperto che i loro olivi e il loro raccolto erano stati letteralmente rubati: ben 220 alberi di olivo, una ricchezza secolare, di cui vivono le famiglie, scomparsi. Lo stesso 9 ottobre, gli abitanti arabi di Qayrut hanno denunciato lo stroncamento di 80 olivi appartenenti a una decina di famiglie, opera del vicino insediamento di Eli. Il 10 ottobre, il coltivatore diretto Ratib Na’asan, del villaggio di al-Mughayir, ha trovato tagliati cento olivi; suo fratello Jamil ne ha trovati distrutti 40.

Questi fatti sono menzionati solo per mostrare la frequenza e l’intensità delle devastazioni operate dai giudei; ne accadono anche di più, sono routine. Secondo il rapporto UE, nel solo 2011 sono stati stroncati e distrutti circa 10 mila alberi di olive, mandorli, limoni. Secondo Haaretz, le aggressioni fisiche alle persone, che furono 128 nel 2009, e 312 nel 2010, sono salite a 411 l’anno scorso. Sempre più spesso, i coloni rubano letteralmente tonnellate di terra fertile ai palestinesi con camion e trattori, per spargerla attorno ai loro insediamenti. (West Bank settlers stealing tons of soil from Palestinian land)


A giugno del 2012, si sono avute addirittura 58 aggressioni fisiche, due al giorno: «Lanci di pietre contro contadini e pastori, finestre spaccate, incendi dolosi, distruzione di tubature e di serbatoi dell’acqua, alberi sradicati ed edifici religiosi danneggiati». Ma avviene anche di peggio: il 10 ottobre un ebreo degli insediamenti, in auto, ha deliberatamente investito un ragazzino di 10 anni, Munkhet al-Jabari, mandandolo all’ospedale. (Jewish settler runs over Palestinian boy in hit and run )

Provocazioni sempre peggiori


  
Spesso, pattuglie di Polizia sono presenti al misfatto e non fanno nulla. Le denunce penali fatte dai danneggiati cadono nel vuoto. Sempre più spesso, danno apertamente appoggio alle operazioni di pulizia e provocazione. Il 10 ottobre, un folto gruppo di reclute israeliane in mimetica, insieme a «coloni», hanno preso d’assalto la moschea di Al-Aqsa, provocatoriamente girando attorno alla moschea con grida e clamori, scortati dalla Polizia.

I rabbini dei coloni continuano ad emettere rescritti – le fatwa talmudiche – incitando ad ammazzare palestinesi. L’Autoirità Palestinese ha deunciato i fatti, dicendo che riterrà il governo israeliano pienamente responsabile delle conseguenze che possono nascere da queste pronuncie; ed ha invitato i delegati del cosiddetto Quartetto (ONU, USA, UE, e Russia) a «rompere il silenzio sui continui delitti di cui i palestinesi sono vittime per mano degli israeliani».

Tutto ciò avviene mentre migliaia di pellegrini americani sotto l’egida dei Christians United for Israel, visitano la terra santa per mostrare il loro «inflessibile appoggio ad Israele», ricevuti da Netanyahu e salutati dallo speaker della Casa Bianca, l’ebreo Ari Fleischer, alla partenza. Fedeli di «pastori» come John Hagee ed altri telepredicatori di successo, a cui i loro guru insegnano che Israele si sta avvicinando alla battaglia finale dell’Apocalisse, e che poi si convertirà a Cristo...

Non tutti i protestanti americani sono però convinti di doversi schierare a fianco di Sion nell’imminente Armageddon. Quindici capi religiosi di varie denominazioni hanno scritto al Congresso invitandolo a compiere «un’inchiesta immediata sulle posssibili violazioni da parte di Israele della norma americana sull’assistenza all’estero e sul controllo dell’esportazione di armamenti ... in quanto Paese impegnato in un cooerente piano di violazioni dei diritti umani». Il Congresso non ha risposto, figurarsi. I quindici capi religiosi si sono presi in compenso una lavata di capo pubblica e furente di Abe Foxman, capo dell’Anti-Defamation League: Foxman annuncia che la sua organizzazione non parteciperà ad una riunione per il dialogo inter-religioso (sic) previsto il 22 ottobre, e a cui parteciperanno alcuni dei capi protestanti che hanno firmato l’appello, per «grave rottura della fiducia»: costoro, scrive Foxman, «hanno mancato platealmente di sensibilità verso gli ebrei, e danneggiato i presupposti del mutuo rispetto, essenziale nel dialogo inter-religioso». Per l’ADL e il suo caporione, dialogo inter-religioso significa tacere sui delitti razzisti giudaici, perché se no viene urtata la delicata sensibilità degli israeliani dediti al vandalismo, al pogrom antisemita, alla sacrilega distruzione degli uliveti.

«Succhia il circonciso»

Una prova ulteriore di quanto sia facile ferire le delicate anime ebraiche viene da New York. L’ufficio di Sanità della metropoli – dove gli ebrei sono tanti e contano tantissimo – ha sancito che, per la circoncisione degli infanti con il rituale della «metzizah b’peh», dove il rabbino tagliatore (il mohel) succhia il pene del bambino per stagnare la ferita con la sua santa saliva, i genitori devono prima autorizzare questa pratica per iscritto. Apriti cielo di JHVH! I rabbini newyorkesi hanno querelato il Municipio, governato dall’ebreo Bloomberg: «Diffonde la calunnia del Sangue!», strillano, con evocazione della nota secolare accusa secondo cui ebrei facevano sacrifici umani di bambini. Di fatto, l’ufficio di Sanità non ha vietato la pratica, l’ha solo assoggettata alla responsabilità dei genitori.



L’abitudine di leccare il pene ferito dei bambini ha provocato a New York almeno 11 infezioni con l’herpes, «ed è importante che i genitori siano informati del rischio che questa pratica comporta». Che potrebbero anche arrivare all’infezione di AIDS. Si sa, certi pii rabbini...

Perchè sionisti comprano terreni turchi al confine siriano?

La strana scoperta è stata fatta dal parlamentare turco Muhammad Ali Adiboglu: metà dei terreni in vendita nella provincia di Hatay (quella da cui viene Adiboglu) negli ultimi mesi sono stati comprati da stranieri con nome ebraico. Ciò risulta dal registro immobiliare della zona. Hatay è una località marittima affacciata sul Mediterraneo, che bordeggia il confine con la Siria per parecchie decine di chilometri. Conta anche due valichi di frontiera. Chissà perchè tanti israeliani vogliono di colpo villeggiare là. (MP: Zionists Buying Turkey's Bordering Areas with Syria)

Frattanto Mario Monti...

Il presidente del consiglio non-eletto Mario Monti ha voluto partecipare alla fiaccolata degli ebrei romani per la commemorazione dei deportati dal Terzo Reich.

«L’antisemitismo non è debellato in Europa», ha assicurato Monti, poi la solita minaccia. «Chi nega Auschwitz è pronto a rifarlo». Eccetera, eccetera.

Chissà come mai, la cosa non meraviglia. Un tipo di profonda solidarietà sta saldando tutte le oppressioni e gli oppressori. Come ha notato Martin Sieff su The American Conservative, oggi il Sistema Globale della Finanza ha una politica estera di tipo trotzkista, e una politica interna di tipo staliniano. Verso fuori, la rivoluzione o sovversione permanente etichettata come «estensione della democrazia», all’interno lo strangolamento, lo schiacciamento delle persone, la spoliazione e l’impoverimento, lo spregio del loro diritto, della loro religione, e persino della proprietà privata (per l’Italia, la «guerra all’evasore» come le staliniane «guerre ai sabotatori»). (From Kennan to Trotsky)

Fuori, rivoluzioni colorate ed ostilità bellica senza fine contro Stati e comunità ritenute non omogenee rispetto all’ideologia trionfante, e a cui non si riconosce alcuna legittimità – dalla Libia alla Siria, e al mondo islamico in genere, dalla Russia alle minoranze cattoliche; all’interno, una repressione sempre più ferocemente organizzata, e giustificata con la motivazione suprema di «realizzare il Mercato scientifico» nella forma più pura, come il KGB e il Gulag erano gli strumenti per realizzare il socialismo «scientifico». All’esterno la propaganda di «liberazione», all’interno la riduzione al silenzio degli oppressi.

Israele è la punta parossisticamente avanzata di questa configurazione; ma lo stesso avviene in USA, avviene in Europa e in Italia: è l’instaurazione di un sistema sovietico per i banchieri anziché per il proletariato.

Il Regno di Sion come Regno anticristico sembra così configurarsi come fusione delle due dittature più anti-umane del secolo.



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