L'Italia si gloria di aver ripudiato la pena di morte.
Non contenta, vuole che anche gli altri Stati in cui ancora vige l'aboliscano: a questo scopo promuove all'ONU azioni per la cancellazione della pena suprema dal nuovo ordine mondiale.
Evidentemente, ciò viene considerato da noi una battaglia di civiltà.
A volte, mi piacerebbe poter interrogare su questo tema Socrate o san Tommaso d'Aquino, che entrambi giustificarono la pena capitale (il primo anche a sue spese, il secondo anche teologicamente).
Che cosa direbbero loro di questa «battaglia di civiltà», così politicamente corretta, e piacevole per nostro umanitarismo corrente?
Anzitutto, credo, ci farebbero notare che «in Italia la pena di morte non è stata affatto abolita».
E' solo passata alla competenza di altro ministero: dalla Giustizia alla Sanità. Direbbero, immagino, che ciò è …