Perché difendo Bergoglio
Stampa
  Text size
Caro Maurizio,

se posso permettermi un pensiero, credo non utile esternare o provocare ulteriori crisi di fiducia verso il Papa. Più per il cattivo uso che i lettori farebbero delle tue argomentazioni, nutrendo il proprio scontento e la propria voglia di dire comunque la propria nel pubblico dibattito, che per il merito intrinseco delle riflessioni che offri. La chiesa è fortemente minacciata da fuori e da dentro. Se anche solo per il suo abile marketing di immagine, Papa Francesco riuscisse ad evitare che la furia odiosa dei nemici della chiesa attecchisca sulle masse (che sarebbero il braccio armato dei creatori degli stati d'animo collettivi), già grande sarebbe il suo merito.

E' un gioco di equilibri, i tradizionalisti attaccando frontalmente il Papa sembrano, come tutti noi moderni, molto attaccati all'esteriorità. E temo che ottengano maggior danno per ciò che intendono difendere.  Anche i singoli eccellenti individui meritevoli e di livello molto superiore al mio sono suscettibili di essere strumentalizzati (credo che così sia accaduto con alcuni nomi noti, Socci, Palmaro). Per ottenere la strumentalizzazione basta dare spazio a questi lodevoli esponenti sul proprio giornale ed il gioco è fatto. Se Giuliano Ferrara si è posto come sponsor della fronda tradizionalista, si intravvede sul piano religioso il trucchetto che sul piano politico hanno usato in Ucraina per i patrioti locali.

Ho notato che quasi tutti gli anti Bergoglio hanno in simpatia Ratzinger, per il fatto che pur non essendo un tradizionalista ha permesso di nuovo il rito tridentino. Probabilmente sarà ricordato solo per questo importante e positivo passo, e non per il preoccupante silenzio durante le guerre americane ed il macello in Palestina contro cui ben pochi hanno levato gridi di dolore. Quindi è su un punto, tra i tanti del magistero, che spesso si formano le tifoserie pro e contro questo o quel papa.  Grazie a te ho imparato in questi ultimi anni a ben ponderare su questioni che attraversano molti piani (politico, sociale, storico, umano, trascendente).

Insomma la complicazione degli scenari impone di discernere e, senza illudersi sulle qualità vere o presunte del Pontefice, è opportuno prevenire che le prese di distanza reiterate della piccolissima minoranza degli scontenti ed amplificate ad arte dai Ferrara di turno, si tramutino in un danno alla chiesa di cui tutti si sentono spesso i veri rappresentanti.

La dottrina si può difendere in tanti modi, ora ho timore che, se lo si tenti di fare cercando la ribalta, ne derivi maggior danno per la difesa stessa della dottrina. Io personalmente non sposerei una causa sponsorizzata da Ferrara. Avrei seri dubbi di sentirmi un crociato sotto le sue bandiere e avrei paura di dar maggior sponda ai progressisti. Anche perchè in questo specifico dominio difficilmente la protesta rumorosa attira la benedizione dall'Alto.

Con prese di posizione apertamente polemiche si da maggior corda a quei cardinali che davvero sono contro la dottrina perchè hanno perso la fede nella natura sacramentale (sono dei protestanti con abiti cattolici). Si da loro modo di mettersi nei panni di difensori della serenità dei fedeli dai pericoli dei fanatici tradizionalisti e così avviare una più ampia repressione con motivazioni falsamente caritatevoli tale da mettere fuori gioco le persone scomode in vista dei rinnovamenti pastorali prossimi venturi (non sarebbe la prima volta e chissà cosa ci aspetterà quando avremo vescovi e cardinali neocatecumenali).

Dal tuo articolo dopo il viaggio in Argentina, sembra emergere la difficoltà di capire (o forse dovremmo dire "etichettare") il signor Bergoglio.  Ho la sensazione che ciò sia un bene in questi tempi oscuri. Ho la sensazione che sia un bene avere un Pontefice che non sia facilmente decifrabile/prevedibile. Da quello che leggo l'azione di Bergoglio in Argentina ha in più occasioni ottenuto il plauso dei conservatori (stroncatura della teologia della liberazione) ed in altre occasioni ottenuto il loro biasimo.

Se i tradizionalisti sono scontenti, da quello che il pontefice afferma nelle sue omelie, non possono dirsi felici i progressisti. Si indaga molto sul passato dell'uomo Bergoglio, ma c'è altrettanta attenzione alle sue prediche quotidiane? L'articolo pungente "Bergoglio e Pregiudizio" è partito da un pezzo di un blog in cui un vescovo ceco ha riferito che il papa avrebbe detto.

Certo credo molto probabile che sia corretta la tua intuizione inserita in quell'articolo riguardo la mancanza di comprensione e forse di carità del papa verso chi segue il rito antico. Ma che tipo di giovamento ne deriva agli spiriti già turbati, turbolenti e spesso poco equilibrati dei tuoi lettori?   Quanto sarebbe importante leggere riflessioni su quello che il papa dice quotidianamente e che viene pubblicato sul sito ufficiale del vaticano?

Anche la punizione ai Francescani dell'Immacolata rientra in un quadro di lotte sempre esistite. A volte mi domando se i puniti e diretti interessati, che restano in silenzio, siano contenti che della loro vicenda si faccia un caso mediatico o se preferirebbero altro tipo di aiuto e vicinanza.

Se da ex ipercritico della Chiesa, grazie a te, ho imparato la saggezza di considerare l'illogicità di aspettarsi la perfezione dagli uomini (anche da quelli di chiesa), se la storia della redenzione passa attraverso lo Spirito che illumina e guida gli uomini imperfetti in mezzo ai loro tanti errori umani, lasciandoli imperfetti, se questa è la condizione di questa umanità, be allora facciamo come dice il papa che ci chiede di pregare per lui. Siccome questo papa non è attaccato ai beni materiali, i detrattori dicono che però è attaccato al potere. Se così fosse avrebbe un bel problema con se stesso, ma preferisco pensare ai miei problemi. Non mi interessa neanche di conoscere i problemi dei detrattori di Bergoglio o di coloro che ne temono una vendetta (sono attaccati alle poltrone?), preferisco pensare ai miei problemi.

Con grandissimo affetto e tanta riconoscenza

Stefano



Sì, hai molte ragioni, caro Stefano. Mi sono pentito di aver mancato di rispetto a questo strano Papa; è sempre il Papa. E vorrei che i lettori tenessero conto che il mio lavoro è “solo” giornalismo, dove l’elemento polemico facilmente diventa esagerato, squilibrato rispetto agli elementi positivi e al resto. Il resto è quello che dici tu, la Chiesa ha già troppi nemici per aggiungerci ad essi.

Maurizio Blondet