>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
Il complottismo di massa
Stampa
  Text size
«Oggi circolano più teorie del complotto che mai prima, e più credenti in teorie del complotto che mai nella storia»: così si allarma il britannico Independent (voce ufficiosa, analoga al Corriere della Sera da noi) in un’inchiesta recente.

E rincara: «La quantità di gente che crede a teorie del complotto è sbalorditiva. Secondo varie recenti sondaggi, un terzo dei britannici crede che la principessa Diana sia stata assassinata (sondaggio Daily Mail) un quarto è convinto che latterraggio sulla Luna sia un falso, quasi metà degli americani si rifiuta di credere che il riscaldamento globale sia provocato dalluomo (inchiesta della Yale University), e l84 % di loro crede che lattentato dell11 settembre sia stato un lavoro interno (sondaggio New York Times/CBS)». (Truth and lies: Conspiracy theories are running rampant thanks to modern technology)

L’84%. Sembra ieri che i sondaggi in USA indicavano una schiacciante maggioranza di americani aderenti alla versione ufficiale (19 fondamentalisti arabi armati di taglierini) e che gli americani con cui si cercava di parlare delle falle di tale versione ufficiale troncavano il discorso, offesi, rivoltati che qualche europeo (un inferiore, un filo-islamico, forse comunista, anti-semita certamente) potesse dubitare del loro governo. Non volevano sentire, non volevano sapere: segno che il dubbio, in loro, scavava e rodeva.

Adesso, ad aderire alla versione ufficiale sembrano rimasti soli i mainstream media come l’Independent. Il quale, nella sua inchiesta, continua ad adottare la tattica decennale in due punti:

Primo, mettere nello stesso sacco le ricerche sull’11 settembre e le teorie complottiste più balzane per screditarle e deriderle tutte – l’Independent non manca di citare gli adepti di David Icke convinti che l’umanità sia sotto il controllo di alieni rettiliani, e la credenza dei negri americani che il Kentucky Fried Chicken sia una ditta gestita dal Ku-Klux-Klan, e il pollo fritto che produce contenga un farmaco per rendere impotenti i negri soli; e il sospetto che corre nei Paesi arabi che Starbuck, la catena di caffetterie, sia un braccio del Mossad (il suo capo, Howard Schultz, è ebreo) creato per finanziare l’armata israeliana; o la convinzione che Gheddafi sia stato fatto trucidare perchè progettava di lanciare una valuta pan-africana capace di far concorrenza al dollaro.

La seconda tattica: anzichè leggere i dati di fatto esposti dal movimento per la verità sull’11 settembre onde refutarli, e comprovarli falsi, si procede a leggere nei cervelli di chi contesta la versione ufficiale alla ricerca di disturbi psichici; chi non crede ai governi deve avere qualche infermità mentale o caratteriale, soffrire di qualche deprivazione intellettiva. Non possono essere che dei mattoidi bislacchi, fissati e – soprattutto – dei marginali.

Infatti, dice l’Independent, del tutto prevedibilmente:

«Alcuni studi hanno identificato un nucleo di caratteri psicologici che si accompagnano alla credenza nelle teorie cospirative. Forse non stupisce apprendere che comprendono un basso livello di fiducia, non solo nelle autorità ma negli individui, e un alto grado di alienazione, di senso dimpotenza, e la sensazione che le cose peggiorano (...). La crescita del complottismo come fenomeno culturale può in parte attribuirsi ai tempi incerti in cui viviamo. Allo stesso modo che la passione per il paranormale e lestremismo religioso salgono al massimo durante i tempi di disordine sociale ed economico, così cresce anche la quantità di gente che crede nei complotti».

Gente che ha un deficit culturale e intellettuale, rincara il giornale:

«I credenti sono per lo più persone che cercano di dare un senso ad un mondo caotico, e cercano qualche tipo di struttura mentale per farlo. Spesso noi esseri umani abbiamo bisogno di spiegare eventi enormi con cause parimenti enormi. È troppo pauroso vivere in un mondo dove 19 arabi armati di taglierini riescono a cambiare il corso della storia in poche ore; è più facile credere che un gigantesco delitto di Stato sia dietro l11 settembre».

Già. Basta sorvolare sul fatto che tra questi sempliciotti che formano il 911 Truth Movement ci sono ingegneri, fisici, docenti universitari, gente con laurea a Princeton che parla cinque lingue, come il nostro amico Webster Tarpley.

L’Independent chiama a sostegno contro i complottisti la Scienza, o qualcosa che vi somiglia. Cita infatti un «istituto di ricerca Demos», che – ci informa – cura un «Violence and Extremism Programme», il cui capo si chiama Jamie Bartlett e dice:

«Se credi in teorie del complotto, applichi un ragionamento che è illogico, guidato dallemotività, irrazionale e non basato su prove».

Infatti, aggiunge Bartlett, «Abbiamo investigato in 50 organizzazioni: destrema destra, estrema sinistra, sette, estremisti religiosi, cristiani fondamentalisti, integralisti musulmani, e abbiamo scoperto che ciascuno di questi gruppuscoli coltiva qualche idea complottista... serve a rafforzare lideologia del gruppo».

Il tipo d’indagine avvviato da questo strano Programme sembra ricalcare molto da vicino certi motivi della propaganda israeliana, quando agita come cosa certa «lalleanza verde-bruna» (islamisti e neonazisti) o «rosso-verde» (comunisti e islamici) o «rosso-bruna», nazisti e stalinisti uniti nella lotta all’occidentalismo e alla civiltà giudaico-cristiana, cosiddetta. Una teoria del complotto in piena regola, che però non ha preso piede, anche se assai strombazzata per esempio da Il Foglio. (I ROSSI, I BRUNI ED I VERDI)

Il che impone la domanda: chi si prende la briga di commissionare ricerche attorno a gruppuscoli di lunatici, pagando centri di ricerche come Demos e sociologhi della Kent University (l’Independent cita una tale «dottoressa Douglas e il suo team» che hanno avuto simile incarico) per occuparsi di gente così ridicola? Perchè occuparsi di eccentrici fissati?

Il sopra citato Bartlett dà una risposta rivelatrice:

«Le teorie del complotto demoliscono quel poco di fiducia che ancora abbiamo nei nostri governi. Abbiamo ancora la necessità che la gente creda che le autorità a volte fanno la cosa giusta, e invece ci sono milioni di persone convinte davvero che i governi complottino contro la loro stessa cittadinanza, e persino la uccidano».

Milioni.

E la dottoressa Douglas: «Abbiamo appurato che la gente che legge quel genere di informazioni è la meno disposta ad impegnarsi nel processo politico...», ossia nel gioco della democrazia elettorale, cosiddetta rappresentativa.

Ecco il punto, forse: non stanno più al gioco democratici-repubblicani, destra-sinistra. Magari perchè per liberarsi di Bush hanno votato Obama e poi hanno scoperto che è ancora più a destra di Bush, ed ora provano con Ron Paul, di cui i media rispettabili non parlano mai. O perchè hanno capito che i partiti non sono, nei momenti decisivi, che reggicoda di poteri che li corrompono, con ideologie che non sono mai messe ai voti – tipo l’Europa senza-patrie – o che, quando sono esposte a referendum, vengono bocciate, solo per essere re-imposte come nulla fosse stato. Com’è che pochi inglesi credono che Tony Blair sia di sinistra? O tanti italiani credono che Monti e Passera lavorino per le oligarchie finanziarie? Così non va.

S’intende, scrive l’Independent, «certe teorie del complotto sono state comprovate vere: ad esempio il Watergate ha confermato i sospetti sulle attività disoneste di Nixon» – dunque esistono teorie del complotto approvate, tanto più che contro il povero Nixon si scagliò il Washington Post e la lobby ebraica retrostante. Ma se non sono le teorie garantite dai media, portano ad «una forma mentis selettiva che induce a non capire come lo Stato funzioni e, a livello psicologico, blocca il ragionamento corretto». Insomma fa male alla salute, oltre che ai poteri democratici.

È interessante notare come l’inchiesta del giornale britannico, cominciata con un tono derisorio e lievemente dispregiativo, assuma via via un tono sempre più inquieto, e alla fine divenga quasi implorante. Ma naturalmente, si evita accuratamente la questione centrale: che non è tanto chiedersi se il proliferare delle teorie del complotto non si spieghi col fatto che i complotti, le trame, i false flag, le disinformazioni e le falsità esistano davvero – ma l’altra: se per caso la presunta causa non sia invece l’effetto. Ossia: non i governi sono indeboliti dalle teorie del complotto, ma è perchè i governi hanno perso ogni credito, che li si immagina capaci di ogni complotto e nefandezza.

Esattamente dal settembre 2011, la direzione politica dell’unica superpotenza rimasta si è liberata dal rispetto del diritto internazionale, del diritto penale, della pura verità, che nella sua ideologia (neocon, dei Wolfowitz, dei Rumsfeld dei Cheney e della Israeli lobby) sentiva come vincoli ed ostacoli all’azione. Ha creato un avversario-fantasma, Al Qaeda; ha invaso due Paesi sotto falsi pretesti di combattere Al Qaeda e il suo capo Bin Laden, che s’è guardata bene per un decennio dal catturare. Ha violato le norme del diritto pubblico, ha negato la legittimità di ogni altro Stato le facesse comodo, a suo insindacabile giudizio, ha violato non solo Afghanistan ed Iraq, ma la sovranità del Pakistan.

Rumsfeld ha dichiarato, nei giorni dell’invasione dell’Afghanistan, che la «verità» è un’arma che da allora sarebbe stata usata per il proprio vantaggio strategico. La Casa Binca ha violato le norme fondamentali del diritto con incarcerazioni senza processo e con la tortura come mezzo d’interrogatorio. Ha commesso esecuzioni extragiudiziali di cittadini americani,
perseguiti per le loro idee.

In diretta conseguenza con questa ideologia, il sistema ha conferito alla finanza più avventurista un’impunità totale per le sue frodi colossali, e i suoi profitti indebiti, fino all’esito inevitabile: che il potere politico, gli eletti dal popolo, si fanno comprare dai banchieri per legiferare a loro esclusivo vantaggio.

La speranza che il nuovo presidente democratico Barak Obama avrebbe corretto questa spaventosa deriva morale, legale e della verità, è stata presto cancellata: se si pensa a come è stata raccontata l’uccisione e la eliminazione nelle profondità dell’oceano di Osama Bin Laden, come non si fa a dubitare di questa ennesima versione ufficiale, come si fa a non sospettare la menzogna, il false flag? E ciò che sembrava una patologia americanista-neocon, è diventata una piaga occidentalista, come ha dimostrato l’invasione e il saccheggio della Libia e il rovesciamento del suo governo, con pretesti bugiardi, da parte di quasi tutti gli Stati europei, con tanto di mandato ONU.

In breve, il sistema politico-militare e finanziario occidentale nel suo insieme incarna oggi l’istituzionalizzazione dell’illegittimità in quanto tale.

Il successo della deriva ideologica intrapresa da Bush jr. e preconizzata per lui dal think-tank ebraico Project for a New American Century è totale, ed è questo il risultato: ogni atto o dichiarazione dei pubblici poteri è sentito come impostura, come doppiezza che nasconde qualcosa, qualche movente segreto e inconfessabile.

Il proliferare delle teorie del complotto – esistano o no complotti in questo o quell’altro caso specifico – è l’esito diretto del fatto che il potere non ha più alcuna autorità legittima che possa convincere i suoi soggetti, ed è sentito come capace di qualunque crimine e menzogna.

È il contrappasso che merita un potere che s’è svuotato da ogni legittimità, e persino – oso dire – della propria esistenza ontologica. Sotto la corazza di armamenti, di Polizie persecutrici, di organi di sovversione e di disinformazione, di mezzi finanziari, si sente che non c’è più un essere, ma solo un inconcepibile vuoto di essere: carattere che è proprio esclusivamente del Male in quanto tale, il simmetrico contrario di Colui che disse: «Io sono Colui che sono».


L'associazione culturale editoriale EFFEDIEFFE, diffida dal copiare su altri siti, blog, forum e mailing list i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright.   


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità