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Sulla cremazione
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Una lettrice ci scrive:

«Gentilissimo Copertino,
le chiedo, se può di scrivere o scrivermi, come preferisce, il suo pensiero e altre fonti, se lo desidera, qualche parola insomma, sulla cremazione.
Cioè se voi del sito siete contrari o che ne pensate
Grazie.
Stefania»


L’argomento è interessante ma il tempo è tiranno come sempre: dunque, la Chiesa è sempre stata contraria alla cremazione, perlomeno fino, come al solito, agli ultimi aggiornamenti postconciliari. Dietro la contrarietà della Chiesa verso la cremazione non vi è affatto un «capriccio» o una «consuetudine». In realtà la questione è squisitamente teologica.

Coloro che sono favorevoli alla cremazione, che ne siano coscienti o meno, hanno una considerazione negativa della corporeità, come fosse qualcosa di negativo e di limitante per l’uomo che potrebbe conseguire la sua liberazione auto-divinitoria solo liberando l’anima dal corpo: di qui, anche nelle antiche culture pagane, la distruzione del corpo perché l’anima possa volare senza più lacci e legami con la materia.

Nella cremazione persiste, appunto, l’idea precristiana della salvezza solo spirituale dell’uomo.
Idea, platonica ma anche «orientale», secondo la quale l’anima, o ciò che altrimenti è chiamato «spirito», sia stata in qualche modo imprigionata nella materia, nella carnalità, dalla quale deve liberarsi per ricongiungersi con un Assoluto indefinito o totalmente apofatico ossia totalamente indicibile, sovente presentato come impersonale. Secondo questa prospettiva, che può dirsi in senso ampio «gnostica», il corpo è il male dell’anima e pertanto non può predere parte alla sua salvezza.

Insomma, al di fuori della Rivelazione abramitica, ebraico-cristiana ma anche - deve essere onestamente riconosciuto - islamica, non è mai attestata la «resurrezione della carne». Si tratta di uno dei tanti elementi che rendono testimonianza della Verità e dell’Unicità di quella Rivelazione (perché mai, infatti, solo in ambito abramitico - ebraico, cristiano e mussulmano - compare questa nozione, razionalmente incomprensibile, della resurrezione della carne, rifiutata, anzi mai neanche adombrata, da qualsiasi altra cultura extra-abramitica?).

Ora, nel Genesi è attestato che tutta la creazione è «cosa buona» perché è opera delle mani sapienti di Dio. Dunque anche il corpo umano è cosa buona. Esso per il cristiano è Tempio dello Spirito Santo.

Non solo: per il cristiano, Dio ama a tal punto la sua creazione, per la precisione ama tal punto l’uomo, da Incarnarsi, da prendere su di sé non solo l’anima ma anche il corpo dell’uomo.

Non è un caso se tutte le eresie cristiane di matrice gnostica, dei primi secoli, quelle che in genere si definiscono «monofisite», hanno negato la reale Incarnazione del Verbo affermando che il corpo preso da Cristo era solo apparente e non veramente carnale. Affermazioni che, è evidente, troncano l’essenza stessa della fede cristiana che è la Divino-Umanità di Cristo, Vero Dio e Vero Uomo.

Ecco perché, per la Chiesa, il corpo umano è prezioso e degno di ogni considerazione (non, però, gli impulsi originati dal peccato che deturpano non solo l’anima ma anche il corpo, come nel caso della sessualità orgiastica o contro natura). E deve, il corpo, essere sepolto come pegno della promessa resurrezione finale.

Promessa della quale sono anticipazione gli innumerevoli «corpi santi», ossia le spoglie inspiegabilmente, contro ogni legge di natura, incorrotte di diversi Santi e mistici (ad esempio, quello, davvero impressionamente per la sua naturalezza - sembra che dorma - di Santa Bernadette, la veggente di Lourdes, che riposa a Nevres, in Francia).

La Chiesa tra gli altri segni di santità prende in considerazione anche l’incorruzione del corpo:
da qui, nei processi canonici di santificazione, la riesumazione del corpo per poterlo ispezionare (come è successo da ultimo per padre Pio). Le Chiese Ortodosse sono ancor più radicali in tal senso e secondo la loro prassi non vi sarebbe vera santità senza incorruzione del corpo.

Il Cristianesimo è una religione «materialista» proprio perché afferma che il Verbo di Dio si è fatto Uomo in anima e corpo e che è Risorto in anima e corpo e che la Sua Santa Madre è stata assunta in anima e corpo: insomma nell’eternità vi sono già due Corpi Gloriosi e questo si oppone a qualsiasi fuga spiritualista come quella che tenta persino certi utenti del nostro sito (per i quali l’invito è a pregare ogni giorno affinché aprano il loro cuore alla fede in Cristo).

Ecco perché, il ritorno oggi molto sostenuto alla cremazione (dicono per ragioni di spazio e di economicità ma non ci si creda) è uno tra i tanti segni di quest’epoca anticristica.

Sarà pure un caso, in vero non lo è, ma nel secolo XIX, il secolo del suo massimo apogeo,
la massoneria praticava, e ancor oggi i massoni praticano, la cremazione per un neanche tanto malcelato odio verso la fede cristiana.

Luigi Copertino


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