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La vocazione al tradimento
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Non si può comprendere la figura di Gianfranco Fini e la sua vocazione al tradimento nei riguardi di Silvio Berlusconi, se non si guarda alla storia del MSI.

Il MSI partito dichiaratamente «neofascista» (tanto che per i camerati l’acronimo MSI, stava per: Mussolini Sei Immortale), nasce nel dicembre ‘46. Due mesi dopo le «forche» di Norimberga e due mesi prima di quelle di Tokio. Senza scomodare storici «titolati», una domanda facile, facile: è mai credibile che gli «Alleati» consentissero la rinascita del fascismo, appena terminata una guerra dove per combatterlo si erano sacrificati milioni di soldati e civili? In Germania si impiccavano i combattenti nazionalsocialisti, mentre in Italia se ne amnistiavano gli alleati... Guarda caso da subito il MSI si distinse nell’ignorare la «mala sorte» dei suoi camerati germanici. Strano davvero, perchè il brodo di coltura del MSI stava proprio nell’adesione alla RSI e la fedeltà (Onore e Fedeltà) all’alleato tedesco. Guai ai traditori del 25 Luglio, vergogna imperitura ai Grandi, Bottai, fino ad Alfredo De Marsico cui venne rifiutata l’iscrizione al MSI.

Poi dopo il dicembre ‘46 ecco un altro «25 Luglio», quando si voltano le spalle agli ex camerati tedeschi lasciandoli nello spaventoso tritacarne della faccenda olocaustica. Da subito le «ultime raffiche di Salò» si distinguono per una politica parlamentare servile verso USA e Israele. Addirittura  ex marò della X MAS vanno ad istruire gli incursori israeliani per insegnare loro come meglio colpire le navi degli arabi. Quando il mondo islamico era stato il più fedele alleato del(i) Fascismo(i). Schierati quindi «armi e bagagli» con lo Stato artificiale di Israele, i neofascisti del MSI parteciparono al gioco sporco di una democrazia che si adoperava per mantenere un’italietta alle dipendenze energetiche delle «sette sorelle» USA. Il PCI a sua volta abbaiava, ma abbaiava solo, contro i fascisti del MSI; se veramente lo avessero voluto i comunisti in 5 minuti avrebbero spazzato via il nascente MSI.

Durante i 4 anni che seguivano e precedevano ciascuna elezione i missini sbraitavano di: alternativa globale al sistema; di: nè USA nè URSS- Yalta ci divide, l’Europa ci unisce. I più audaci sparavano anche qualche bordata verbale contro il liberal- capitalismo. Gli «eretici» sussurravano persino contro il mondialismo. Ma al quinto anno, tutti «uniti e coperti» contro il «comunismo assassino» per rivotare sempre gli stessi parlamentari autoreferenziati. Tutta gente che non aveva mai lavorato in vita sua e che viveva grazie allo stipendio da «nababbo» di cui hanno sempre goduto tutti i parlamentari italiani. Persino Vittorio Mussolini prendeva uno stipendio dal Secolo d’Italia, una sorta di vitalizio perchè se ne stesse in Argentina e ogni 5 anni venisse in Italia a sostenere  la campagna elettorale del MSI. Togliatti a sua volta non aveva mai voluto il trionfo del comunismo e andava bene pure a lui un’italietta asservita ad Israele e al suo braccio armato statunitense. Togliatti aveva puntellato l’italietta serva degli USA, scatenando la delinquenza comunista e lanciandola al massacro di fascisti e presunti tali. Venendo a creare così un clima di terrore a favore del MSI e della DC. Con stupratori e assassini non si fanno certamente rivoluzioni nè di destra, nè di sinistra.

Intanto l’Italietta era sempre più schiava degli USA, e dipendente per le risorse energetiche. Dopo mezzo secolo di questa «messa in scena» ( consociativismo) eccoti Berlusconi che dopo aver giurato amore eterno agli USA (piangendo  e facendo piangere i deputati del Congresso...) molto probabilmente anche per un interesse economico personale, si affranca dal solito fornitore USA, e si cerca un  concorrente rivolgendosi a Putin e Gheddafi. Dio mio, è la fine del fornitore unico USA. Nel mondo del petrolio ci sono provvigioni pazzesche che sino ad oggi hanno mantenuto partiti, giornali, etc., etc.

Se Berlusconi va in Russia e in Libia e le «commissioni» se le tiene tutte per lui, si esauriscono le provvigioni USA. E uno come Fini, magari come D’Alema o come Casini o come tutti, se si esaurisce la «tetta» del petrolio USA, come si mantengono e come mantengono in vita i partiti? Ve lo figurate un Fini che vada a lavorare? O partiti come l’UDC e i DS che vivano con il sostegno economico dei militanti?

Berlusconi se «chiude il cerchio» con la Russia, la Libia e prossimamente con l’Iran salva l’Italia dalla prossima onda di ritorno della crisi economica trovando per le industrie italiane nuovi esclusivi mercati, diventa ancor di più uno degli uomini più ricchi al mondo. Con i soldi del petrolio mette in piedi un’altra Forza Italia (la «prima» Forza Italia di Letta & C. è già pronta ad abbandonare Berlusconi se non è certa della vittoria di San Silvio) perchè poi diventi Forza Europa. Senza commissioni sul petrolio USA tutti gli altri partiti non solo in Italia, sono destinati all’estinzione. Berlusconi non teme la forza dei nemici, ma la viltà degli «amici».

Quando gli altri cittadini europei vedranno gli italiani far la doccia con l’acqua calda, grazie al petrolio russo e al gas libico, mentre tedeschi e francesi legati agli USA se ne staranno al freddo allora e solo allora potrà rinascere l’Europa.

Questa è la battaglia epocale dietro le quinte delle inchieste giudiziarie, delle veline, etc., etc.

Luigi Bellazzi

 

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