Boomer - l'animale parlante!
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Caro Direttore,

l'altra sera guardando la tv con mio marito capitiamo sul programma "Tabu USA" di National Geographic, una sorta di panoramica sulle stranezze più estreme della società americana e odierna.

Tra i casi esaminati un uomo che vuole fare il cane e vivere come un cane.  Cammina a quattro zampe, dorme in una cuccia, mangia crocchette, esce con un vestito da cane, una medaglietta col suo nome da cane - Boomer -  e abbaia alle persone. Felicemente.

Mio marito:" Ti prego gira non lo voglio vedere mi fa orrore"
Io: "Ma no aspetta fammi vedere..."
Marito: "ma dai ti prego cambia fa orrore"
Io: "sì anche a me fa orrore, ma voglio capire"
Marito: "Ma cosa c'é da capire??? E' un malato di mente non dovrebbero neanche farli vedere!"

Ovviamente ho vinto io moglie e ho continuato a guardare.... Non capivo. Perché mi fa orrore questa cosa? I malati di mente non mi fanno orrore. Mi fanno pena, o paura - se violenti. Ma orrore no.

Poi ho capito. Mi fa orrore perché NON è un malato di mente. E' qualcosa di infinitamente peggio. E' una persona perfettamente NORMALE, sana di mente, che ha scelto consapevolmente di spogliarsi della sua umanità, perferendo essere un cane.  Un non-uomo.

Ma la cosa comica, se non fosse agghiacciante, è vedere con quale gioia il non- uomo in questione esprime il suo essere cane!

La spiegazione arriva presto. Proseguendo nel servizio si scopre che esiste tutta una attenzione particolare  pseudo pedagogico- psicologico- medica che asseconda questa cosa. E allora c'é la psicologa che lo conforta dicendo che è giusto che possa esprimere il cane che è dentro di lui e quindi lo accompagnano in un canile ogni tanto a giocare cogli altri suoi simili; c'é l'amico volontario che lo porta a spasso come fosse un'opera di bene; poi c'é il suo medico che si preoccupa che non mangi crocchette per cani troppo spesso, perché si sa sono cibi poco controllati e potrebbero fargli male.... e via dicendo in una girandola che a confronto il film "I mostri" è un noioso  spaccato di normalità.  Ovviamente non solo il "cane" Boomer  è ben felice di tutte queste coccole e attenzioni particolari nei suoi confronti - si sente rispettato accettato amato  - ma anche i mostri che ruotano intorno a lui si sentono virtuosi nel non giudicarlo, anzi in dovere di capirlo e assecondarlo.

Proseguendo ancora si scopre inoltre che esiste nel mondo un nutrito numero di persone che scelgono di vivere così, come animali: chi fa il cane, chi il pony, etc... si sono dati anche un nome, "furristi", o qualcosa del genere.  Etichettandosi quindi come gruppo si rendono riconoscibili socialmente. E National Geographic ci fa un servizio sopra.

E la società, non potendoli far rientrare nella categoria dei malati mentali, non può far  altro per il momento che etichettarli come "sub-cultura".

La domanda però non è tanto perchè la società di oggi generi questi mostri, ma perché li tolleri e anzi li assecondi. Si sa,  dalla "subcultura" alla "cultura di minoranza", con diritti annessi e connessi, il passo è breve. E allora mi chiedo... ma vuoi vedere che ci stanno riuscendo davvero?

Sappiamo che da sempre gli ebrei tra di loro chiamano noi gentili goym, animali parlanti.

Una cosa è certa. Il giorno ormai non lontano in cui avranno la sicurezza di poterci chiamare così apertamente davanti al mondo, chi ci sarà a indignarsi?
Boomer risponderà abbaiando. Felice.

Laura Basile
lettrice di EFFEDIEFFE



Cara lettrice, commplimenti, ha visto giusto.  Molti occidentali, forse la maggioranza, non vuol essere altro che "animale parlante" (ed uggiolare al padrone). La Ravera non si maschera da cane ma ritiene i corpi umani immaturi dei "grumi", gli omosessuali strappano il diritto di accoppiarsi in strada come i randagi e guai a chi cerca di staccarli, molti politici sono felici come maiali che si avvoltolano nel brago, parecchi giornalisti si sentono iene e sciacalli, e così via.

Maurizio Blondet