don C. Nitoglia 11 Gennaio 2016
Prologo1] Cfr. la dichiarazione del Premier polacco, che il 1° settembre del 2014 ha paragonato Putin a Hitler, il quale invase la Polonia il 1° settembre del 1939. Dunque Putin va distrutto adesso, senza perdere tempo, come gli Alleati fecero allora, con qualche esitazione, con Hitler.
2] Tranne qualche tentativo di smarcamento sino agli anni Sessanta/Settanta da parte di Francisco Franco, di Antonio Salazar e di Charles De Gaulle, che oggi - in Spagna, Portogallo e Francia - è stato totalmente soffocato.
3] I libri, gli articoli e le interviste su/di Putin citati nel libro sono numerosissimi. Qui mi limito a segnalare: A. Solgenitsin, Come ricostruire la nostra Russia? Considerazioni possibili, Milano, Rizzoli, 1999; Id., Il respiro della coscienza, Milano, Jaca Book, 2015; A. Dugin, Eurasia. La Rivoluzione conservatrice in Russia, Roma, Edizioni Il Borghese, 2004; Id., Putin vs Putin, Budapest, Arktos, 2014; A. de Benoist – A. Dugin, Eurasia, Vladimir Putin e la grande politica, Napoli, Controcorrente, 2014; A. Politkovskaja, La Russia di Putin, Milano, Adelphi, 2005; D. Volcic, Il piccolo zar, Roma-Bari, Laterza, 2008; M. Ganino, Russia, Bologna, Il Mulino, 2010; A. Graziosi, L’Urss dal trionfo al degrado, Bologna, Il Mulino, 2011; Id., L’Unione Sovietica, 1914-1991, Bologna, Il Mulino, 2011; M. Geesen, Putin, l’uomo senza volto, Milano, Bompiani, 2012; L. Gianotti, Putin e la Russia, Roma, Editori Riuniti, 2014; S. Canciani, Putin e il neozarismo, Roma, Castelvecchi, 2014; N. Goreslavskaya, Putin, storia di un leader, Roma, Edizioni Il Borghese, 2015; P. Borgognone, Capire la Russia, s. l., Zambon, 2015.
4] Recentemente una rivista brasiliana legata ai neoconservatori americani ha scritto che Putin è ancora comunista poiché ha lasciato come emblema delle forze armate russe la bandiera sovietica. In realtà Putin ha adottato come bandiera della Russia quella zarista, appena ritoccata, però ha voluto lasciare ai militari la bandiera sotto la quale hanno combattuto la seconda guerra mondiale, vista da lui come una guerra non comunista, ma patriottica per la difesa della Russia (cfr. G. Sangiuliano, cit., p. 214-215).
5] Infatti Putin ha scorto sùbito il pericolo della nascita di una sorta di Califfato islamico nelle Repubbliche caucasiche ex sovietiche di fede musulmana ed ha dichiarato: “ero convinto che se non avessimo fermato i guerriglieri islamisti ceceni sùbito, saremmo finiti per diventare una seconda Jugoslavia. Era necessario riprendere il Daghestan e buttare fuori i guerriglieri ceceni” (G. Sangiuliano, cit., p. 173). Il cardinal Louis Pie nel 1859 aveva predetto: “Dio per punire i popoli perversi si serve di popoli ancora più perversi” e dom Prospero Guéranger nel 1858 aveva chiarito che “quando un popolo cristiano si rivolta,mediante l’eresia, contro la divina Rivelazione, Dio lo fa punire da un altro popolo. Il ruolo dell’islam nato in Arabia è questo. Là dove l’eresia non regna non v’è posto per lui. L’eresia delle nazioni cristiane è la vera causa del trionfo dell’islam”. Infine padre Charles de Foucauld nel 1912 aveva ammonito: “i poteri pubblici dei popoli cristiani che incoraggiano la religione musulmana, praticamente si suicidano”.
6] “Se la Russia è diventata grande, ripete Putin, non è per uno zar, per una guerra o per un partito politico, il merito è del Cristianesimo” (G. Sangiuliano, cit., p. 188-189).
7] Per Putin la base della vita politica della Patria deve essere la propria tradizione sociale, culturale e religiosa e non un richiamarsi genericamente ai valori liberal-democratici dell’Occidente. È quello che egli dice da tempo all’Europa, ma la Vecchia Europa greco/romana e cristiana non vuole ascoltarlo: ha tradito la sua vocazione e ne pagherà il prezzo punita dall’Isis che ha finanziato.
8] Povera Vecchia Europa! Davanti all’aggressione e all’invasione dei nuovi barbari dell’Isis sa controbattere soltanto con l’inno della Rivoluzione francese (“satanica nella sua essenza”); con il sovversivo trinomio “libertà, eguaglianza e fraternità” e con l’afro/americanocanto rock “Il bacio del diavolo”, che si suonava al Bataclan di Parigi quando i guerriglieri sparavano … e lo si continua a suonare ancor oggi. Dove trovare ora un S. Leone Magno o un S. Benedetto che han saputo convertire i barbari germanici al Cristianesimo e acculturarli ai valori greco/romani? “Cerco l’uomo, ma lo abbiamo ucciso” si potrebbe dire, parafrasando Nietzsche.
9] Di qui la sua convinzione di aiutare le famiglie numerose e di avversare i matrimoni omosessuali. Posizione che lo ha reso ancor più inviso alle forze oscure della dissoluzione che manovrano il mondo.