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Atomica islamica a Las Vegas: era un’esercitazione. Cancellata?
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«Attentato terroristico: Un ordigno nucleare da 10 chilotoni esplode all’interno di una città USA, precisamente a Las Vegas; centinaia di migliaia di perdite umane, 300 persone evacuate. Distruzione totale delle infrastrutture nel raggio di 0,5-3 miglia. Intervento di 10 mila soccorritori».

E’ la descrizione di un’esercitazione programmata per maggio dalla FEMA, Federal Emergency Management Agency, la  Protezione civile USA; esercitazione che viene chiamata con la sigla NLE 10 (National Level Exercise 2010).

Il fatto è che il documento illustrativo di questa esercitazione, una bozza (draft copy) intestata «For official use only», è stato scoperto dal sito Public Intelligence sul sito della contea di Mesquite in Nevada (evidentemente una delle località partecipanti al «soccorso»), e ampiamente diffusa su internet. Sicchè ne hanno dovuto dar notizia il Washington Post e il Christian Science Monitor.

Quest’ultimo ha informato che il senatore del Nevada Harry Reid (democratico) aveva chiesto già a novembre di cancellare la simulazione (programmata già da agosto 2009): «Simulare una detonazione nucleare nel cuore della città danneggerebbe in modo inaccettabile l’economia dello Stato», che vive del turismo del gioco, e già soffre per la recessione. I giornali assicuravano che l’esercitazione era stata cancellata. (Visitors authority urges officials to call off mock nuclear blast)  

Ecco qui una pagina del documento ‘per solo uso ufficiale’ sulla simulazione di un attacco atomico a Las Vegas. (Il resto può essere letto qui)



esercitazione_atomica.jpg



Atto secondo: il 13 aprile, il sito Public Intelligence riceve e pubblica una lettera di un investigatore del Dipartimento Homeland Security, tale Danny Rains, che  prega di rimuovere dal sito il documento della FEMA sull’esercitazione, che definisce «un documento interno delicato». La lettera ricorda che tali documenti «intesi per solo uso ufficiale» sono riservati ed è vietato diffonderli senza autorizzazione, in quanto possono danneggiare «l’interesse nazionale». Ma il tono,  di estrema cortesia anzichè di intimidazione, colpisce, rivelando una certa coda di paglia (1).

«Perchè FEMA cerca di nascondere il NLE 10?», si domanda non senza motivo il sito Public Intelligence. (Why is FEMA trying to cover up NLE 10?)

Non è  il caso di ricordare il ruolo che ebbero le «esercitazioni» nell’attentato dell’11 settembre (una ventina: la FEMA era pronta il 10 notte sotto le Twin Tower, per un’esercitazione da tempo programmata che prevedeva un disastro a Manhattan) e quella inscenata da mai identificati «clienti privati» in coincidenza perfetta con il quadruplice attentato esplosivo nella metropolitana di Londra, nell’estate 2005.

La coincidenza singolare è che proprio il presidente Obama, il 13 aprile, nel vertice sul nucleare a Washington davanti a una quarantina di capi di Stato e di governo, aveva paventato (profetizzato?) un attentato atomico del tipo programmato nello scenario della FEMA per Las Vegas. E’ il discorso, da noi già commentato, della «mela di plutonio». Vale la pena di riportarne le frasi salienti, di cui abbiamo già rilevato l’assurdità - o la minaccia implicita:

«Due decenni dopo la fine della guerra fredda - aveva profetizzato il presidente - abbiamo di fronte una crudele ironia della storia: il rischio di un conflitto nucleari fra nazioni è calato, ma il rischio di attentati nucleari è cresciuto.

Materiali nucleari che possono essere venduti o rubati, e trasformati in un’arma nucleare, esistono in decine di Stati. La più piccola quantità di plutonio - grande quanto una mela - può uccidere e ferire centinaia di migliaia di persone innocenti. Reti terroristiche come Al Qaeda hanno cercato di ottenere materiale per un’arma nucleare, e se mai dovessero riuscirci, sicuramente la userebbero.

Se lo facessero, sarebbe una catastrofe per il mondo, causando perdite straordinarie di vite umane e inferendo un colpo gravissimo alla pace e alla stabilità mondiale. In breve, è sempre più chiaro che il pericolo del terrorismo nucleare è una delle più gravi minacce alla sicurezza globale, alla nostra sicurezza collettiva
».

Pazienza, sarà per la prossima volta. Il sito Public Intelligence non è sicuro che l’esercitazione sia stata davvero cancellata.

Magari l’attentato può essere spostato in Europa? Washington - lo rivela la Reuters - ha  pianificato di coprire con missili anti-missili l’intera Europa entro il 2018: uno scudo che i nostri benefattori hanno pensato per noi - al costo di miliardi di dollari - onde proteggerci da eventuali missili iraniani. E’ l’ampliamento dello scudo da posizionare in Polonia, che Mosca - chissà perchè - si ostina a credere una minaccia contro la propria sicurezza nazionale.

Si tratta di posizionare un paio di radar fabbricati AN/TPY-2 dalla Raytheon «da qualche parte del sud Europa alla fine dell’anno prossimo», rafforzati da navi recanti missili «Aegis» della Lockheed Martin e intercettori SM-3 di nuova generazione, che saranno pronti nel 2015. Il funzionario del Pentagono che ha annunciato il piano ha anche annunciato che gli USA «chiederanno un’appropriata condivisione dei costi» agli alleati europei.

Può darsi che gli alleati europei non sentano così imminente la minaccia iraniana, da voler condividere i costi, tutti a vantaggio del sistema militare-industriale americano. Un attentato islamico-atomico potrebbe convincerli.




1) Ecco il testo della lettera:

«Dear Sir or Madam,

I am an Investigator with the Department of Homeland Security/Federal Emergency Management Agency (DHS/FEMA) your web site posted a document at
http://info.publicintelligence.net/19699407272009011351952.PDF, this document is marked Unclassified/ For Official Use Only (U/FOUO).
This document is considered by FEMA to be a very sensitive internal document we are respectfully requesting that you take this down from public view on your web site in accordance with The Computer Security Act of 1987, Public Law 100-235, defines ‘sensitive information’ as any
information, the loss, misuse, or unauthorized access to or modification of which could adversely affect the national interest or the conduct of Federal programs. We ask that you please comply with our request as soon as possible. Thank you in advance for your cooperation and assistance on this matter.

Respectfully,

Danny E. Rains
Department of Homeland Security (DHS)
Federal Emergency Management Agency (FEMA)
Office of Security
Fraud and Internal Investigation Division
1201 Maryland Avenue, SW, Room 205
Washington, D.C.  20024
»


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