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Quante cose avete fatto in una settimana, italioti
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Lettori, vi devo confessare che ho staccato un po’. Una settimana al sole e soprattutto volontariamente lontano dal web, dall’informazione, ossia dal gran teatro illusionistico formato per influire sul vostro sistema nervoso, e far prevalere la disinformazione. Una volta, quando andavo in ferie un mese, trovavo che la politica italiana era la stessa che avevo lasciato: l’avevo lasciata che sembrava agitata e sull’orlo di cambiamento epocali, e la ritrovavo esattamente agitata e sull’orlo di cambiamenti epocali – alimentanti dibattiti e talk show drammatici, dichiarazioni ultimative dei politici – ma sempre nello stesso punto. Insomma, nella condizione che i fisici attribuiscono ai gas: un turbinio corpuscolare senza senso e senza direzione, che nulla cambia a livello macroscopico, ossia del visibile ad occhio nudo.

Invece stavolta, ragazzi, quante cose mi avete cambiato in una settimana!

1) Vi siete dati il presidente della repubblica, nella persona di Giuliano Amato. Sembrava così difficile scegliere, ed invece ecco qua. Come leggo su Dagospia: «L’America lo vuole! Napolitano, gli ex socialisti, Berlusconi, i costituzionalisti (Bassanini più Ainis) fanno il tifo per Giuliano Amato». Dunque lo volete anche voi: è la democrazia, rendetevi conto. Avrete il topo al Quirinale, quello che vi inchiavarderà alla UE, la prigione dei popoli, fino a che sarete tutti morti.

2) Avete riscattato Vanessa & Pirlessa, le due dolci cretine andate in Siria di testa loro.



L’avete fatto pagando di tasca vostra 12 milioni, soldi che mancheranno per i malati di SLA, le mense dei senza-lavoro, i pensionati da 500 euro mensili. Ma l’avete fatto volentieri. Come ha scritto Saviano, il giùrnalist anti-camorra di cui avete tutti letto il libro vendutissimo o visto il film – dunque che vi esprime tutti – «Un Paese che non riesce a mostrare solidarietà verso due ragazze sequestrate rischia di essere un Paese fallito, che fa vincere il livore, la rabbia, l’idiozia». È anche possibile che le due cretinette siano d’accordo coi loro rapitori, ma che volete? Sono così dolci .


3) Siete usciti dalla crisi economica. Perlomeno, è così che vi spiegano i vostri giornali: dato il petrolio basso, e l’euro che si è svalutato un po’ perché s’è rivalutato il franco svizzero, eccovi di nuovo avviati al benessere e ai consumi. Senza dolorose riforme dell’amministrazione pubblica, senza tappare le falle che questi parassiti aprono nel secchio del Tesoro e nelle vostre tasche, senza fare nulla, siete riusciti a «uscire dalla recessione». Vero che avvengono «Due fallimenti all’ora, 62 al giorno, che piccole e grandi aziende che si arrendono alla crisi e portano i libri in tribunale», che «La crisi adesso ha raggiunto le aree ad alta densità industriale», per cui «In testa alla classifica c’è la Lombardia che assorbe da sola oltre il 22% dei fallimenti nazionali». Ragazzi, la Lombardia è il forte cammello, quello che porta sulla schiena il peso di tutti i parassiti, e quindi, quando la forte schiena si spezza, non ce ne sarà più per nessuno. Ma che importa? Persino i leggendari «mercati» hanno fede nella vostra ripresa, si comprano il nostro debito a tassi abbassati, è diminuito infatti lo spread. Forse sanno che, ora che avete scelto Amato, i loro crediti sono al sicuro, li spillerà dalle vostre tasche fino all’ultimo cent. Nessuna ristrutturazione, nessun default vi salverà.

4) Vi siete arruolati nella «guerra al terrorismo» indetta da Hollande e Netanyahu per vendicare i portatori dei più cari vostri valori: la bestemmia e il ghigno su tutto ciò che è un po’ più alto del cesso, più nobile del rutto e più civile del pornografico. L’emozione di massa per l’uccisione (divinamente meritata) dei bestemmiatori scemi di Charlie vi ha lanciato nella seconda fase della guerra mondiale al terrore; la prima, nata con le Twin Towers abbattute, aveva perso forza propulsiva; dopo tutti questi anni occorreva un altro false flag per riunirvi tutti attorno alla bandiera e ai vostri dirigenti. Altri 15 anni di destabilizzazione garantita e magari di nostri marò morti come in Iraq e Afghanistan per la libertà d’espressione (alla libertà di pensiero avete rinunciato: troppo urticante). Bene, siete contenti?


D’altra parte consolatevi: i francesi non sono migliori di voi italioti. Avevo lasciato Hollande ai più ridicoli minimi della popolarità subito da un abitante dell’Eliseo; le lo ritrovo salito di 21 punti, dico 21! Fino al 40% di francesi gli dicono sì. Com’è vero che la gente – ed anche voi – ha bisogno dell’uomo forte! C’è da pensare che un false flag con un bel numero di cadaveri fare bene anche a Renzi, ad Alfano, che sono bassini, e renderli decisionisti comandanti in capo.

È un metodo infallibile per riconquistare il vostro favore, di voi popolo . I francesi sono contenti che La Pera abbia mandato la portaerei De Gaulle contro la Siria, facendo finta di andare contro Daech, l’IS, o come li chiamano. Non si sono lasciati sviare dalla verità: quella fornita dal loro Generale di divisione Vincent Deportes davanti alla Commissione Esteri francese il 17 dicembre scorso: «Chi ha creato questo Frankenstein, questo mostro? Dico chiaramente, perché ciò ha conseguenze: sono gli Stati Uniti».

Ha detto altre cose, il Generale:

«Il senso di responsabilità obbliga ad eliminare definitivamente il mito della guerra breve. (..) La Francia in Afghanistan ha condotto una ‘guerra americana’ senza influenza strategica globale, senza influenzare il corso delle operazioni, senza influenzare la direzione della coalizione».

In questo sforzo, tutte le forze armate europee «stanno usurando il loro capitale senza avere il tempo di rigenerarlo. Noi abbiamo forze insufficienti in volume. Per compensare, le abbiamo fatte avvicendare ad un ritmo elevatissimo che le consuma. Se questo iper-impiego continua, l’armata francese sarà nella condizione dell’armata britannica, super-impiegata in Iraq ed Afghanistan, ed obbligata in qualche anno ad arrestare gli interventi. Bisogna valutare senza ideologia, senza accecamenti, le conseguenze di un intervento, specie se non si ha l’intenzione di andare fino in fondo».

Ci siete anche voi in questa guerra all’americana. Adesso comincia il nuovo stadio dell’offensiva generale contro tutti i musulmani e Governi laici d’ambiente islamico, e «i nostri ragazzi» saranno chiamati a fare la loro parte.

Complimenti, quante cose decisive e di lunga durata avete scelto in una sola settimana. Quanto del vostro futuro avete impegnato, tramite i vostri rappresentanti. Tutto fatto ormai. Siete diventati adulti, italioti, francesi, europidi. Non avete bisogno cassandre che vi prevedano rovine, di complottisti che vi dicono i retroscena non sapete che farvi.

Siete nella democrazia. Avviati perciò al benessere e all’uscita dalla recessione. Come si diceva in Romania ai tempi di Ceausescu: «Domanda: che cos’è lo champagne? Risposta: il vino che ogni romeno beve ogni giorno, tramite i suoi rappresentanti». È la democrazia, ragazzi.

Avete fatto tanto, che devo ancora digerire tanti mutamenti. Ho bisogno di tempo.




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