La pensilina di piazzale Accursio e il Portello
01 Agosto 2008
La pensilina altissima è una pura astrazione, un inno all’inutile, l’ennesima negazione dell’uomo.
Ma piace così all’ente sovrano dell’architettura mondialista.
Non ripara dalla pioggia se c’è un po’ di vento, non ripara dal sole che alle nostre latitudini, come noto, non arriva mai sulla verticale.
Pare sia costruita o quantomeno rivestita con materiali immarcescibili, sembra acciaio inossidabile.
Quindi il tempo non dovrebbe lasciare tracce.
Eternamente «nuova», anzi fuori dal tempo, un assoluto, un’entità pura, un simbolo fallico eterno, immutabile e splendido perché assolutamente estraneo alla categoria dell’utile e ad ogni temporanea forma di vita.
In realtà un monumento funebre della nostra civiltà morta da alcuni decenni.
Neppure i graffitari l’hanno ancora sfiorata.
La pavimentazione in lastre di pietra …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)