Sulla Cina
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Caro direttore,

mi permetto fare qualche precisazione sul suo articolo cinese.

Anzitutto, qui,


1/ C’è una guerra sotterranea tra i conservatori (i settori di sinistra) e i capitalisti ( i più business friendly). Implementare una politica per incrementare il consumo e il livello di vita, è quello che vogliono i conservatori più di sinistra: si rendono conto che o lo fanno, o avranno una rivolta e perderanno il potere.

2/ Il caso Bo Xilai, fu una trappola del MI6; questo figlio di eroe (principe rosso) era adorato un sua citta di Qonking, dove era sindaco, perché ha fatto opere pubbliche ma per il popolo.

3/ La bolla immobiliare non è tale. Le mega-città (Pechino, Shanghai, Shenzen) conterranno nei prossimi 10 anni più di 20 milioni di persone (nella sola Shanghai siamo già quasi un milione di occidentali). Inoltre, la classe media cinese non può esportare valuta ( il limite e 50.000 usd al anno), cioè, usano il mattone come risparmio.

4/ I media occidentali, soprattutto anglo, non sono affidabili; sostengono il crollo della Cina che non arriva, i buchi nelle sue banche che non sono tali, esagerano l'influenza de l'opposizione....

5/ Il desiderio anglo, non è che la Cina consuma di più; è che apra suo mercato finanziario agli stranieri e che lasci il RNMB fluttuare. Non succederà mai
Distinti saluti

Casanovas

p.s. 6 settimane fa il presidente annuncio un taglio dei acquisti (oltanto per il 2013) delle ditte pubbliche; anzi, controlli più forti su i suoi dirigenti, troppo abituati alla busta rossa (corruzione) locale e estera. Da questo punto le facilitazioni che avevano, non ci saranno più. Di fatto c’è gente che sta facendo rientrare soldi perché hanno paura che il fisco li scopra.


L’autore di questa lettera è, oltre che un amico vero, un operatore commerciale di Barcellona, attualmente residente a Shanghai. Le sue osservazioni sono degne della massima attenzione, anche quando correggono le mie.

Maurizio Blondet