La partita della noia
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Se ha avuto un merito la partita bergogliana è stata quella di averci dato un fulgido esempio di cosa sia la Noia, il tedio, il vuoto, il patetico. Il tutto perchè si è trattato di un intrattenimento
che mirava ad adorare la Neutralità quale idolo. Ma la neutralità non è un valore, non lo è mai stato e non lo sarà mai. La neutralità puzza di decomposizione mista ad indifferenza. Ci sarebbe voluto Carmelo Bene con la sua feroce eloquenza per stigmatizzare a fuoco la "non partita" vip bergogliana, così nulla che ne era impossibile persino la telecronaca. Altro spettacolo indecente lo show di Violetta, pessimo modello diseducativo e americanista che prepara milioni di ragazzine al salto puttanesco di Miley Cirus... E come da copione il pianto fintocommosso alla fine della canzone finale perchè " si è lì chiamati dal Papa". La Chiesa fatta affogare nella melassa rancida del sentimentalismo televisivo che è fumo e vomito rispetto al fuoco della Fede. E non dimentichiamo le altre icone bergogliane di massa: il panciuto e drogato Maradona e la presenza iconica del depresso e ridicolo Pirlo, insieme all'altro depresso e sfigato: Buffon. Senza il Nome non c'è squadra e non c'è partita. Senza Cristo non c'è nulla.

Un lettore



E’ detto: “se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà”. Uniamoci quindi tutti perché il Padre faccia il miracolo di convertire il Papa alla fede cattolica.  Fra cordiali e continui con Scalfari, Vip e pentecostali eretici, è il pontefice più mondano che abbiamo avuto.

Maurizio Blondet