Ecco cos’è il vero cattolicesimo
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Gentili lettori,

pubblichiamo questa lettera mettendo da parte la nostra piccola soddisfazione nel leggere che il nostro lavoro continua ad essere utile per le anime di qualche lettore.

La pubblichiamo invece, con il consenso dell’estensore – inizialmente restìo a vedersi pubblicato –, per richiamare l’attenzione sul fatto che queste righe rappresentato un messaggio di vero cattolicesimo, ovvero quella gioia prorompente, schietta e sincera – la vera letizia – di chi è caduto nel suo personale percorso, ma ha avuto i meriti e la caparbietà di rialzarsi appoggiandosi all’unico sostegno possibile e veramente liberatorio — nelle piaghe del divin Salvatore.

La riforma personale (e famigliare) difatti è l’unico sforzo che Dio pretende da noi. Tutto il resto è secondario. Il vero rinnovamento (della stessa società) parte interamente e solo da qui, dalla personale lotta contro le tenebre di questo lettore, come dalla nostra.

Questa testimonianza, soprattutto oggigiorno, ci insegna una cosa fondamentale: che la speranza non deve mai venire meno, perché la restaurazione che presto verrà, aiutata dall’Alto, è interamente nelle nostre mani se sapremo assecondare i piani del Creatore. Pertanto, forza e coraggio.

(Lorenzo de Vita)



Egregio Direttore e Redazione tutta,

Scrivo queste righe perché è giusto rendere merito a Lei e al sito EFFEDIEFFE per quanto state facendo a salvaguardia della Fede e della Verità Cattolica e di noi poveri mortali.

Le illustro il mio personalissimo esempio.

Premetto che grazie a EFFEDIEFFE ho conosciuto la Tradizione e grazie ad EFFEDIEFFE mi sono avvicinato per la prima volta alla Chiesa di sempre. L’ho fatto più per curiosità che per convinzione, per poi allontanarmene subito, attratto da spiritualità politiche neo-pagane più moderne e più permissive.

A Settembre 2013 leggo una notizia politica che provoca in me un profondo crollo emozionale. Comincio a bestemmiare. Bestemmio e non riesco a fermarmi. Lo faccio a tutte le ore di tutti i giorni, in qualsiasi occasione, lieta o meno lieta che sia. Quando bestemmio cambia il tono della mia voce: diventa più profondo, quasi cavernoso, oserei dire “satanico”.

A dicembre 2013 altro passo verso il baratro: comincio una relazione extra-coniugale con una collega. E’ vero che avevo già tradito ma una vera e propria relazione non l’avevo mai intrapresa. La persona con cui mi impegolo in questa vicenda non è delle migliori (e come potrebbe esserlo?): vengo portato in un abisso fatto di tensione, infelicità, perenne attesa compensate (si fa per dire) da esplosioni di “gioia” erotica che non bastano mai e servono solo a creare nuove tensioni.

Devo essere sincero, vedo all’opera l’innominabile in tutta la sua abilità: ti attira promettendoti qualcosa di piacevole, te la fa assaggiare, te ne promette ancora ma devi abbassarti, umiliarti, rovinare te e la tua famiglia se vuoi ancora provare certe emozioni.

Vado avanti così per quasi un anno. Poi le letture EFFEDIEFFE mi aiutano. Mi aiuta soprattutto il volumetto “Un cuore per la Vita Eterna” che mi porta a riflettere sulla Presenza Reale e su come la mia vita sia ormai su una brutta china. Ma il colpo di grazia me lo dà l’articolo “Veronesi morirà. Presto. E poi?”. Comincio ad avere paura dell’inferno.

Dopo l’ultimo incontro con l’amante (venerdì scorso) sento che è arrivato il momento di dire basta. Sento dentro di me la vergogna e la paura diventare sempre più forti: devo salvare la mia anima!

Il giorno dopo chiedo a mia moglie un semplice regalo: “sacrificati tu a seguire i nostri figli domenica mattina (sono piccoli e danno tanto lavoro) in modo che io possa andare in una Cappella a confessarmi e a comunicarmi”. Mia moglie, cattolica, ovviamente acconsente. Io sono determinato.

Subito dopo questa decisione (e siamo a sabato sera) comincio a sentirmi male, come se avessi l’influenza. Al momento non ci faccio caso ma dopo interpreterò in ben altro modo il tutto. La sera preparo il necessario, compreso il messale in latino che avevo comprato anni prima.

La notte è molto agitata e quello che sento fa pensare a una sindrome influenzale anche abbastanza violenta, di quelle che ti fanno dire: domani resto a casa al caldo e poi vediamo se lunedì riesco ad andare al lavoro. La mattina mi sveglio debole e a pezzi, ma non demordo: mi faccio coraggio e parto, osservando anche il tradizionale digiuno. Arrivo alle 9.00, la Messa è alle 10.00: riesco ad essere tra i primi a confessarmi. Il Sacerdote mi segue davvero come un padre e mi dà dei consigli su come affrontare tutta la situazione. Dopo la confessione, mentre faccio le preghiere di penitenza, comincio a sudare. Tengo duro, mi godo la Messa che trovo sublime e mi comunico con animo finalmente sereno.

Torno a casa libero, contento e prostrato: mentre mangio continuo a sudare e a sentirmi poco bene. Dopo pranzo mi stendo sul letto per un breve riposo. Mi sveglio e sento che sto BENISSIMO, in un vero e proprio STATO DI GRAZIA.

La finta malattia altro non era che la reazione dell’innominabile, che ormai si era infiltrato dentro di me e non voleva che facessi un passo così grave per lui. La domenica, dopo i riti che NS Gesù Cristo ci ha concesso per salvarci, si è dichiarato momentaneamente sconfitto e ha lasciato la mia anima. Per adesso ovviamente, perché mi aspetto altri assalti del miserabile.

Ma è grazie a Voi che ho imparato a riconoscere il demoniaco, il satanico, il suo “modus operandi” e le armi enormi che il Signore ci ha concesso per respingerlo, se non per sconfiggerlo. E che lui, distruggendo la Santa Chiesa, cerca di negarci.

Grazie davvero di cuore, Vi ricorderò nelle prossime preghiere che non mancherò di fare.

(non firmo, scusatemi, ma in questa epoca delirante e pericolosa la prudenza non è mai troppa)