>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
AB007080.jpg
Evoluzionismo, madre del razzismo e morte della scienza
Stampa
  Text size

La recente vicenda che ha coinvolto il professor James Watson, premio Nobel nel 1962 per la scoperta della struttura del DNA, in seguito alle ardite (ascientifiche) affermazioni rilasciate a proposito della presunta inferiorità intellettiva delle persone di colore, di cui scrisse anche Blondet sul sito, aprono nuovamente la questione relativa al preconcetto ideologico che caratterizza le convinzioni dei sostenitori dell’evoluzionismo.
Le opzioni fondamentali di questa falsa teoria non dimostrata si connotano infatti di conseguenti esiti discriminanti; l’idea che la singola «razza» sia frutto di un’evoluzione autonoma rispetto alle altre, è infatti in linea con un latente (a voler essere buoni) pregiudiziale razzismo di fondo.

La differente posizione del credente, che, invece, sostiene l’uomo creato da Dio e considera le cosiddette «razze», quali diverse microevoluzioni (per usare un’espressione che nulla ha a che vedere con l’evoluzionismo) della medesima specie, trova conferma palese nell’osservazione dei dati del genoma, da cui emerge con chiarezza come le differenze di DNA tra gli appartenenti  alla stessa razza siano di fatto maggiori rispetto alle differenze riscontrate tra le diverse razze.

Chi scrive trova consolante che di recente anche molti ecclesiastici abbiano avuto il coraggio di prendere posizione contro la menzogna evoluzionista, rifacendosi al perenne Magistero della Chiesa, il quale, lo ricordiamo, è non soltanto luce di Dio all’intelletto, ma anche (come conseguenza di ciò) perfetto uso della ragione umana; è il caso del cardinal Christoph Schönborn (1), che espressamente dichiarò:
1) La Chiesa «proclama che con la luce della ragione l’intelletto umano può prontamente e chiaramente vedere scopo e progetto nel mondo naturale, compreso il mondo vivente».
2) «Qualsiasi corrente di pensiero che nega o aggira le prove schiaccianti di un progetto nella biologia, non è più scienza, ma ideologia».
3) Citando Giovanni Paolo II: «L’evoluzione degli esseri viventi, della quale la scienza cerca di determinare le fasi e scoprire i meccanismi, presenta una finalità intrinseca che è fonte di ammirazione. Tale finalità che guida gli esseri in una direzione della quale essi non sono responsabili o fautori, ci obbliga a supporre una Mente che è il suo inventore, il suo creatore.»
4) Citando ancora Giovanni Paolo II: «A tutte queste indicazioni per l’esistenza di Dio Creatore, alcuni oppongono la forza del caso o dei meccanismi propri della materia. Parlare di caso per un universo che presenta un’organizzazione così complessa dei suoi elementi ed una finalità così meravigliosa nella sua vita, equivarrebbe a rinunciare alla ricerca di una spiegazione del mondo che conosciamo. Infatti sarebbe equivalente all’ammettere effetti senza causa. Sarebbe come rinunciare all’intelligenza umana, che a questo punto si rifiuterebbe di pensare e cercare la soluzione dei suoi problemi».
5) Citando il Catechismo: «L’umana intelligenza è ormai sicuramente in grado di trovare la risposta al problema delle origini. L’esistenza di Dio Creatore può essere conosciuta con certezza dalle sue opere, con la luce della ragione umana… Noi crediamo che Dio ha creato il mondo secondo la propria saggezza. Il mondo non è il prodotto di una necessità, e nemmeno di una cieca fatalità o caso».
6) Riferendosi all’insegnamento della Chiesa sull’importanza e la portata della metafisica:
«In epoca moderna, però, la Chiesa cattolica si trova nel ruolo strano di difensore anche della ragione. Nel secolo XIX, il Concilio Vaticano I insegnava, ad un mondo appena investito della ‘morte di Dio’, che con il solo uso della ragione l’umanità potrebbe conoscere la realtà della Causa non causata, Il Primum Movens, Dio dei filosofi».

Il prelato spiegò come il suo ragionamento fosse basato sull’abilità naturale dell’intelletto umano di comprendere le realtà intelligibili che riempiono il mondo naturale, incluso, in modo ancora più chiaro ed evidente, il mondo delle sostanze viventi, gli esseri viventi.
Nulla è intelligibile - nulla può essere compreso nella sua essenza dal nostro intelletto - se prima non fosse sistemato da un intelletto creativo.
La scienza moderna è possibile perché basata fondamentalmente sulla realtà di un intelletto creativo sottostante che rende il mondo naturale ciò che è.
Il mondo naturale non è altro che la mediazione tra due menti: la mente illimitata del Creatore e la nostra limitata mente umana.
«Res ergo naturalis inter duos intellectus costituta» - «La cosa naturale è costituita tra due intelletti,» per dirla con le parole di San Tommaso.

Dobbiamo notare che il ruolo che il caso svolge nella biologia darwinista è molto diverso da quello svolto nella termodinamica, nella teoria quantistica e nelle altre scienze naturali.
In queste discipline il caso riflette la nostra incapacità di predire o conoscere il preciso comportamento di parti del sistema (o forse, nel caso del mondo dei quanti, alcune delle proprietà intrinseche del sistema).
Però in tutti questi casi il comportamento «casuale» delle parti è incorporato e limitato dalla struttura concettuale precisa e profondamente matematica dell’insieme, che rende il comportamento generale del sistema ordinato e intelligibile.
La casualità della biologia neodarwinista non ha nulla a che fare con tutto questo.
Essa è semplicemente cieca.
La variazione mediante la mutazione genetica è cieca.

La selezione naturale è altrettanto cieca: l’ambiente è in continuo cambiamento, ma neanche le caratteristiche del cambiamento - che sono ciò che dirige l’evoluzione mediante la selezione naturale - sono correlate ad alcunchè, secondo i darwinisti.
Eppure da questa confusione inintelligibile e priva di limitazioni emerge, deus ex machina, il mondo degli organismi viventi, con la sua straordinaria intelligibilità e preciso ordine.
Ed è questo il nocciolo della scienza biologica neodarwinista. (2)

In poche parole, la mera applicazione dei medesimi principi utilizzati dalle altre scienze sperimentali, l’uso della retta ragione, il semplice buon senso, sono in grado di minare la veridicità del pensiero evoluzionista, tacciandolo, senza tema di smentite, come frutto di autentica opzione ideologica, piuttosto che scientifica.

Il cuore del problema si può identificare, quindi, nella filosofia positivista, che abbraccia e sostiene i postulati non dimostrati dell’evoluzionismo, escludendo, a priori le cause finali e formali (arbitrariamente considerate irreali); applicando, pertanto, un metodo di studio «riduzionista», fondato su un’ipotesi «meccanicistica» (cause efficienti e materiali), presuntuosamente convinta, senza prove oggettive e vere, della propria superiorità rispetto a tutte le altre forme di conoscenza.

Questa impostazione è anche necessariamente «storicista»: «sostiene che la descrizione completa della storia di una entità, su base di cause efficienti e materiali, è la completa spiegazione dell’entità stessa - in altre parole, il modo di capire come una cosa è venuta in esistenza è identico al modo di capire cosa essa sia.
Il pensiero cattolico rifiuta, però, questo errore di ragionamento sul mondo naturale, e propende invece per una comprensione olista della realtà, comprensione basata su tutte le facoltà della ragione e tutte le cause evidenti nella natura - inclusa la causalità ‘verticale’ di forma e finalità» (3).

I progressi della scienza sperimentale, qualora siano davvero reali, non potranno mai contraddire l’incontrovertibile verità acquisita dalla Fede e dalla ragione, secondo il suo retto uso (che non è mai contro la Fede); qualora lo facessero, si deve seriamente dubitare della veridicità delle risultanze acquisite.
La storia, di questo, già spesso ha raccolto conferme.

Stefano Maria Chiari


1)
Da www.creazionismo.org/articolo.asp?id=150
2) Da www.creazionismo.org/articolo.asp?id=150
3) Da www.creazionismo.org/articolo.asp?id=150

 

 

 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità