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Una «riforma demenziale» ovvero a «carattere razzista antitaliano»
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Distratti dalle proposte di nuove leggi elettorali e dalle feste di fine d’anno a molti italiani ed agli stessi organi di informazione sono sfuggite le notizie relative ai risultati di una iniziativa messo in atto questo sciagurato governo nel settore immigrazione.
Con lo scopo finale di far entrare in Italia nuovi immigrati e regolarizzare per giunta quelli già esistentisul nostro territorio è stata messa in atto una sceneggiata in cui si pretende di delegare
«ai datori di lavoro» la richiesta per far entrare in Italia o regolarizzare i clandestini con offerte di impiego e di attività con la solita scusa della carenza di manodopera nazionale in certi settori.
Il bello di questa legge sta nel fatto però che tali richieste di lavoro possono, essere fatte anche da Associazioni ed Enti manco a dirlo governati dalle sinistre, cui si sono aggiunte una serie di Organizzazioni varie dietro le quali non è difficile individuale le lobby operanti nel traffico della immigrazione illegale.
La novità tecnica dell’operazione è consistita nel poter inviare via internet ai vari uffici del ministero degli Interni e ad altri Organismi dipendenti le domande dei supposti richiedenti un lavoratore straniero.

Le cifre risultanti parlano da sole e stanno a dimostrare il marcio che coinvolge le ideologie di sinistra e la pericolosità delle loro organizzazioni.
Infatti tali domande in pochi giorni sono arrivate alla cifra record di circa 700,000 richieste a fronte di 170.000 unità riservate nelle quote previste per immigrati provenienti da molte decine di Paesi.
Orbene si è vista subito una sconcertante anomalia per cui quasi la metà di queste 700.000 domande proviene da due soli Paesi, il Marocco ed il Bangladesh.
Precisamente circa 240.000 dal Marocco e 70.000 dal Bangladesh.
Queste le cifre ufficiali ma a noi risulta che sono anche superiori.
La metà delle restanti domande fanno anche queste rirferimento ad altri Paèsi musulmani.
Solo un 20-25% riguarda est europei (Romania inclusa), sudamericani e Filippine.
Con l’aria che tira nel mondo la prima domanda che dei governanti, fossero pure di sinistra ma non ragionassero secondo logiche demenziali, si dovrebbero porre è quella se sia il caso di fare entrare in Italia al ritmo ufficiale di mezzo milione all’anno (sui andrebbero aggiunti altri inevitabili clandestini) immigrati mussulmani.
Ma c’è di più.

E’ perfettamente noto alle autorità competenti che gli immigrati di queste aree musulmane non soddisfano affatto alcune fondamentali esigenze del mercato del lavoro italiano.
In Italia in primo luogo sono necessari lavoratori nel settore della collaborazione familiare come badanti per anziani, infermiere e servizi a domicilio di vario genere, ciò principalmente a causa della crisi della famiglia.
E’ ben noto invece che i musulmani non permettono alle loro donne di andare a lavorare a casa altrui ed in genere di lavorare tout court
Perciò un settore promettente del lavoro non viene da loro fatto per principio neppure se fosse per esigenze umanitarie.
Il governo poi non ci fornisce statistiche sul tipo di lavoro che marocchini e bengalesi, tanto per fare due esempi, svolgono in Italia.
E’ tuttavia risaputo che queste comunità svolgono per lo più le loro attività in settori commerciali di tipo illegale o comunque non autorizzati.
Bengalesi in particolare svolgono un commercio al minuto fuori da ogni controllo su bancarelle che a migliaia popolano le strade delle nostre città e basta una pioggia per vedere sbucare da ogni angolo migliaia di venditori di ombrelli tutti regolarmente bengalesi che fanno pensare ad una organizzazione internazionale ad hoc.
Non fanno niente di male, si dice, ma ciò non è vero.
A parte il danno economico e fiscale al commercio nazionale ed alle migliaia di. aziende italiane per lo più piccole costrette a chiudere per questa concorrenza sleale tale attività si presta alle attività criminali che trovano in questo supporto un canale di vendita ideale specie per le merci contraffatte o rubate.
A Roma in particolare il fenomeno è imponente e si collega anche subaffitto di attività su strada con chioschi, carretti, postazioni ove si vende ogni cosa fin su Piazza Venezia con connessioni abusive e criminose che arrivano sulla soglia dei palazzi comunali dove Veltroni fa finta di non vedere e di non sentire i commercianti onesti e 1’impotenza dei vigili urbani ad arginare tali fenomeni.
Di tale commercio in tutta l’Italia non c’è nessun bisogno.

La questione dei marocchini è anche più grave per molti aspetti.
Anche i marocchini vanno a collocarsi in gran parte nel settore del commercio e della distribuzione dove lavorano in gran parte in nero.
Tutto il settore dei distributori di benzina è ad esempio occupato da marocchini, mentre il gestore italiano si fa si o no vedere per incassare.
Molto più grave è l’attività dei marocchini nel settore dello spaccio di droga, di cui sono i maggiori distributori al minuto, per un giro di affari di qualche miliardo di euro.
Dopo i cittadini romeni (in gran parte zingari rom o sinthi) la percentuale maggiora di carcerati stranieri in Italia sono marocchini.
E si noti bene che in Italia il 33% dei reclusi sono stranieri senza che un governo abbia mai pensato a far scontare loro la pena nel Paese di origine con risparmi enormi per il nostro erario (quasi tutti i Paesi di origine sarebbero disposti a tenersi i loro connazionali se noi pagassimo modeste rette).
Non si hanno notizie di quanti marocchini, del quasi mezzo milione residente effettivamente in Italia
(di cui la metà regolari) facciano lavori utili nell’industria o nell’ agricoltura, ma si calcola siano meno del 10%.
Anche di questi nuovi immigrati dal Marocco 1’Italia potrebbe fare senz’altro a meno.

Lo stesso discorso, se si eccettua la droga, si potrebbe fare per i commerci senegalesi, che godono di una tolleranza che porterebbe dopo un po’ in galera qualsiasi italiano che si azzardasse a fare certe
infrazioni fino in Piazza S.Pietro!!!
Le sinistre per mascherare vilmente le loro intenzioni non hanno esitato ad infamare i rumeni in quanto tali,  latini come noi e parlanti una straordinaria lingua neolatina, non facendo una necessaria distinzione con gli zingari di origine romena, una etnia di asiatica parlante una lingua totalmente diversa dal romeno ed organizzata in tribù migranti: genti di cui in primo luogo hanno
diffidato gli stessi romeni da sempre.
Il messaggio di certi ambienti della sinistra vuole mostrare agli italiani che anche gli immigrati europei hanno una inclinazione a delinqure.
Invece il caso dei romeni dimostra tutto il contrario.
Per educazione e cultura i veri romeni sono come noi italiani seri ed affidabili come sanno bene quei 23.000 (ventitremila)imprenditori italiani che hanno aperto le loro fabbriche in Romania!!!

Veltroni sapeva benissimo chi erano i 40.000 zingari accampati alle porte di Roma e ha finto di accorgersene solo quando l’opinione pubblica finalmente si è svegliata furiosa.
Altri immigrati di eccezionale serietà e capacità lavorative sono gli ucraini, i moldavi, i polacchi e quanti altri hanno lasciato l’est europeo dopo il crollo del comunismo.
Onesti e lavoratori si sono dimostrati anche in genere i sudamericani ed i filippini.
Fra gli europei solo gli albanesi - in prevalenza non quelli di cultura europea - hanno creato gravi
problemi di criminalità diffusa, oggi contenuta grazie alla serietà e al1’impegno delle autorità albanesi.
Ma si tratta di una piccola nazione cui l’Italia ha dato molti aiuti.
Ma cosa succederà all’Italia se aprirà le porte indiscriminatamente a popoli di cultura totalmente diversa, poco desiderosi di partecipare al lavoro in settori veramente produttivi e per giunta imbevuti spesso di idee che - inutile negarlo - sono foriere di vero odio contro gli italiani ed i cristiani in genere?
Forse l’esempio della Francia non basta?
Noi che potremmo scegliere, secondo ragione, umanità e convenienza, i nostri immigrati perchè dovremmo preferire bengalesi e marocchini a sudamericani, filippini o magari i discendenti degli italiani all’estero?

C’è infine da dire che l’elemento unico che ha unito gli italiani nei secoli passati è stata la comune religione cristiana cattolica.
Ci furono risparmiate le terribile guerre civili che hanno sconvolto mezza Europa ed il mondo mussulmano con la cacciata e lo sterminio dei cristiani sui loro territori, da ultimo greci ed armeni.
Solo chi è totalmente ignorante della storia e si muove secondo dogmi falsi e ormai veramente criminosi può ignorare le realtà che muovono da sempre la vita di questo mondo.
Una situazione che non è per nulla migliorata negli ultimi decenni; chi temeva e teme lo scontro di civiltà ha avuto perfettamente ragione.

Professor Paolo Possenti

 
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