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Le forze occulte della sovversione, il nuovo libro EFFEDIEFFE
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È finalmente pronto alla lettura l’ultimo saggio scritto da don Curzio Nitoglia – qui storico, cronista e filosofo – per i tipi di EFFEDIEFFE: Le forze occulte della sovversione: Giudaismo, Massoneria, Liberalismo & Bolscevismo millenaristi. Il libro consta di 240 pagine ed è impreziosito oltre che dalle argute meditazioni dell’Autore, anche dalle numerose note e dalle tante citazioni significative.

L’Autore dimostra con citazioni assicurate direttamente dai «dogmi di satana»:

1) Che se la Massoneria sembra essere la «madre» della pestifera Rivoluzione Sovversiva, certamente il «padre» è il Giudaismo, il quale ha crocifisso Gesù e continua a perseguitare la sua Chiesa. Quando Nostro Signore scelse per sé l’appellativo di Figliuol dell’uomo, preso onestamente da Daniele (VII,13), testimoniava la Sua manifestazione gloriosa nella fine del Giudaismo e del Tempio, in favore della Sua Chiesa perseguitata. Gesù parlava del Suo Tempio divino (Mc. XIV,58) e indistruttibile (Mt. XVI,18), e questo il Giudaismo non l’ha mai voluto comprendere ed accettare, così rispondendo e perpetuando: «Via, via, crocifiggilo!» (Gv. XIX,15) (1);

2) Che inoltre la Massoneria anglo-americana è intrinsecamente perversa. La leggenda della distinzione tra Massoneria cattiva (latina) e buona (anglo-americana) è da rigettarsi. Tutti insieme respingono la Grazia di Nostro Signore Gesù Cristo e sono cacciati d’infra gli uomini e il loro cuore non ha altro posto che tra i bruti (Dan. V,21; Cfr. Ez. III,7), finché non riconosceranno Cristo Messia, essi scambieranno la verità di Dio con la menzogna, e venereranno e renderanno culto alla creatura invece che al Creatore (Rom. I,25);

3) Che il non voler citare l’Avarizia - come fa Plinio Correa de Oliveira in Rivoluzione e Controrivoluzione, (tr. it., Piacenza, Cristianità, 1973) - quale fonte interna di Rivoluzione è in sé teologicamente inesatto (Cfr. Eb. XIII,5) ed è una conseguenza logica della dottrina liberista del Teo-conservatorismo, diametralmente incompatibile col Cattolicesimo. Dice san Paolo «Mortificate dunque le vostre membra terrene […] e l’avarizia insaziabile che è idolatria» (Col. 3,5);

4) Che il tutto è leggibile e diventa intellegibile alla luce del Millenarismo gioachimita.


In schema: il Giudaismo è il «padre» della Massoneria (Cfr. 1a Gv. II,22-23); la Massoneria anglo-americana è relativista e luciferina (Cfr. Ef. IV,14); l’Avarizia è la «Tendenza» principale della «Sovversione» assieme all’Orgoglio (Cfr. 1a Cor. IV,6); il Giudaismo è uno ed è la guida principale delle varie Rivoluzioni nel mondo (Cfr. 1a Gv. II,16); il Liberismo calvinista è incompatibile con la retta ragione (Cfr. Gv. XV,24-25), ma è connaturale all’Americanismo teo-conservatore; la Plutocrazia dell’alta finanza apolide e anonima combatte contro la vera Economia (2) e ne è la deformazione (Cf. Mich. VI,10-12); infine il Millenarismo gioachimita aiuta a capire i rapporti che legano Giudaismo, Massoneria, Bolscevismo e Teo-conservatorismo liberale, i quali possono apparire accidentalmente diversi, ma sono sostanzialmente simili (3) (Cfr. 1a Tm. VI,10 in senso materiale; 2a Tm. IV,3 in senso spirituale).

Il libro si conchiude con lo studio del Millenarismo come chiave di lettura dell’influsso del Giudaismo, della Massoneria, della Plutocrazia e del Comunismo trozkista sugli avvenimenti attuali: la costruzione del «Nuovo Ordine Mondiale», dal 2003 al 2013, con l’invasione dell’Iraq e le cosiddette «primavere arabe» sino alla guerra contro la Siria dell’agosto 2013 (4).

La Sacra Scrittura ci parla di tre motori della Sovversione personale: l’Orgoglio, la Sensualità e l’Avarizia (5), che è l’attaccamento disordinato ai beni terreni ed il frivolo desiderio di sapere ciò che avviene nel mondo per sola curiosità e non per spirituale vantaggio («Concupiscenza degli occhi»). Di qui la necessità di approfondire il tema del ruolo preminente che gioca l’Avarizia nella Sovversione individuale e sociale (Cfr. Ef. V,5; 1a Cor. V,11), tramite il Materialismo individualista (liberale/Teo-conservatore e filo-calvinista)  e quello collettivista (comunista/bolscevico).

Non a caso il Teo-conservatorismo italo-americanista, che è sostanzialmente materialismo individualista liberale, sposta e deforma (Cfr. Giac. III,15-16) la «Restaurazione» dell’ordine personale, familiare e sociale dal piano filosofico, spirituale e politico a quello crematistico o affaristico e plutocratico-latifondistico (Cfr. Ef. II,2).  Invece la «Sovversione» è il disordine che l’uomo sperimenta in sé dopo il peccato originale (Cfr. Gen. III,10 ss.),  dietro la spinta delle tre Concupiscenze (orgoglio, avarizia e lussuria). La «Restaurazione», perciò, significa cercare di ritornare all’ordine turbato dalle tre Concupiscenze nell’individuo, nella famiglia e nella Società civile (Cfr. Apoc. III,15 ss.). Per poter restaurare l’ordine nella Società civile occorre prima averlo in sé («nemodatquod non habet», nessuno dà quel che non ha), poi nella  famiglia ed infine lo si può portare nello Stato, che è un insieme di famiglie unite al fine di conseguire - anche mediante l’uso «ragionevole» della legge - il benessere comune temporale subordinatamente a quello spirituale. Dice il Dottore Angelico: «La legge umana in tanto ha natura di legge, in quanto si uniforma alla retta ragione: e in tal senso deriva evidentemente dalla legge eterna. Ma quando si scosta dalla ragione, codesta legge è iniqua: e allora non ha natura di legge, ma piuttosto di violenza» (S. Th., I-II q. 93 a. 3 ad 2).

L’ordine è la sottomissione dell’anima a Dio e la padronanza dell’anima sul corpo ed i suoi istinti, su tutte e tre le Concupiscenze e sui sette Vizi capitali (Cfr. 1a Pt. IV,1-3). La «Sovversione» è lo scardinamento di quest’ordine (Cfr. Giac. IV,1-4). La vita spirituale consiste nel ristabilire quest’ordine nell’animo del singolo uomo; la vita politica consiste nel riportarlo nella Società civile o polis, composta da più individui, che mettono assieme una famiglia e da più famiglie, che formano un villaggio e da più villaggi, che producono uno Stato.

Secondo Nitoglia, oggi ci troviamo nell’ultima fase della «Sovversione», il Mondialismo, che a partire dall’11 settembre del 2001 cerca di impadronirsi del mondo intero e di edificare un unico Tempio (un contro-Tempio) e una sola Repubblica universale per rendere schiava la quasi totalità dell’umanità sotto il giogo di Israele e dell’America, i due Stati dominati dai principali agenti della «Sovversione»: il Giudaismo e la Massoneria. Il «braccio» del Giudaismo, ovvero la Massoneria, è quella società segreta a carattere cosmopolita e iniziatico, che ha il fine affratellare gli uomini di tutte le nazioni e di organizzare la società su basi unicamente umanitario-laicistiche. Quando Papa Leone XIII nella Rerum novarum del 15 maggio 1891così ammoniva il mondo: «[…] le leggi devono favorire questo diritto [l’inviolabilità del diritto di proprietà, NdA] Ne seguirà un terzo vantaggio, cioè l’attaccamento al luogo natio; infatti non si cambierebbe la patria con un paese straniero, se quella desse di che vivere agiatamente ai suoi figli. Si avverta peraltro che tali vantaggi dipendono da questa condizione, che la privata proprietà non venga oppressa da imposte eccessive»; il mistico Pontefice voleva scongiurare l’alba del Cosmopolitismo, all’opposto oggi prorotta da Bolscevismo e  Liberalismo, scimmiottamenti della Religione cristiana già in senso materiale; parto di ben altre ambizioni: distruggere l’attaccamento al luogo natio così tentando di annientare le Nazioni identitarie cristiane per facilitare l’avvento del Cosmopolitismo; ciò tramite l’agente Massoneria che ha accettato di essere «caporegime» del «boss» veramente «intoccabile»: il Giudaismo talmudico.

Quindi, asserisce l’Autore, «dalla Restaurazione della metafisica e del realismo della conoscenza, dipende anche la Restaurazione della morale naturale, la quale ci aiuta ad essere veramente uomini, intelligenti e liberi, e ci impedisce di farci travolgere dalla marea montante della Sovversione nichilistica animalesca, la quale rende l’uomo simile al bruto, schiavo e determinato dai suoi istinti più bassi». Per concludere, «dobbiamo riaffermare la dipendenza dell’uomo dal Fine ultimo e dalla Legge eterna imposta da Dio tramite la Legge naturale, che costituisce la nostra stessa essenza di animali intelligenti e liberi e la cui osservanza attua tale nostra natura nel modo migliore» (6).

Purtroppo la nostra epoca è caratterizzata da una specie di fobia per la metafisica, la quale si incentra sull’Essere per essenza e per partecipazione e dalla creatura risale al Creatore, il quale trascende sia lo Stato che l’uomo. È il trionfo del Libertarismo, quella presunta libertà totale come valore fondamentale, la quale pertanto vorrebbe anteporre la difesa della stessa ad ogni autorità, terrena o ultraterrena. Alla base delle odierne società c’è proprio un cripto-Libertarismo che produce un’anarchia di pensiero soffocata oramai dal giogo delle moderne economie avide e viziose. Nelle mani di Satana non c’è premio! (Cfr. Rom. I,28 ss.) Quindi la modernità si preclude la possibilità di giungere alla nozione di Diritto naturale, il quale, «muovendo dall’antichità ebraica e greco-romana, è arrivato sino a noi attraverso la tradizione della scolastica, della filosofia perenne, che riduce il diritto naturale a pochi, sommi princìpi, i quali non possono mai essere violati, ma sono suscettibili di diverse applicazioni storiche nei casi particolari, e bisognosi di essere determinati nei contenuti, integrati nelle istituzioni, fatti rispettare anche con congegni più positivi» (7).

Etienne Gilson scriveva: «Se Dio non esiste, tutto è permesso. Nulla è più proibito, non c’è più limite, non c’è nulla che non si possa tentare, che non si debba tentare, perché se tutto ciò che è stato vero un tempo lo è stato partendo dall’ipotesi che Dio esisteva, ora che Dio non esiste nulla di ciò che era vero allora è adesso vero, nulla di ciò che era bene è bene; dobbiamo ricreare tutto. Ma, prima di ricreare, bisogna cominciare col distruggere […], il migliore augurio che si possa fare all’uomo moderno è di rientrare nell’ordine naturale, che è quello della creazione divina». (8)

La «Sinagoga di satana» non paga (Cfr. Num. XVI,28-33).

Buona lettura!

Carlo Di Pietro


(240 pagine con alette, 15,00 euro)





1) Cfr. mons. Francesco Spadafora, Gesù e la fine di Gerusalemme, Rovigo 1950, pp. 17 ss., 61 ss., 93-96; il Medesimo in Dizionario Biblico, Studium, Roma, 1955, p. 146; Cfr. p. X. Leon-Dufour …, Dizionario di Teologia Biblica, Marietti, Torino, 1965, pp.146 ss, III Fondazione della Chiesa.
2) Cfr. mons. Henri Delassus, L’Esprit Familial dans la Maison, dans la Cité et dans l’Etat, Parigi, Desclée, 1910.
3) Il Bolscevismo e il Liberalismo, considerati in se stessi, sono «Forze visibili» e non sono «Forze occulte» come il Giudaismo talmudico e la Massoneria. Letti, però, millenaristicamente, ossia come uno scimmiottamento della Religione cristiana in senso materiale, temporale e solamente terreno perché intenti ad edificare su questa terra una sorta di «Paradiso» o «Millennio» del proletariato e/o della Plutocrazia, allora acquistano una connotazione chiaramente esoterica, occulta, preternaturale e possono essere considerati anch’essi una contro-chiesa come la Massoneria e il Giudaismo talmudico, chiamato da San Giovanni «Sinagoga di satana» (Apoc. II,9). Cfr. E. Malynski - L. de Poncins, La guerra occulta, (1938), tr. it., Padova, Ar, 2009.
4) Cfr. P. Sensini, Libia 2011, Milano, Jaca Book, 2011.
5) Le Concupiscenze sono tre secondo la Rivelazione (1a  Gv., II, 16): «Tutto ciò che è nel mondo, la Concupiscenza della carne, Concupiscenza degli occhi e la Superbia della vita, non viene dal Padre». La «Concupiscenza degli occhi» tende a fare delle ricchezze e delle vanità di questa vita il Fine ultimo. La triplice Concupiscenza è la fonte del male e della sovversione personale; da essa hanno origine i sette Vizi capitali, cattive tendenze che ci spingono al peccato attuale e sono «capo» o fonte di innumerevoli disordini. Se dalla Concupiscenza della Superbia nascono tre Vizi capitali (orgoglio, invidia e collera) e dalla Concupiscenza della Sensualità nascono altri tre Vizi capitali (lussuria, golosità e pigrizia), non bisogna dimenticare che dalla Concupiscenza degli Occhi (avarizia e curiosità) nasce l’attaccamento disordinato a questa vita come se fosse quella eterna (S. Th., I-II, q. 84, aa. 3-4; De Malo, q. 8, a. 1): essa tende a farci scambiare il mezzo per il fine (S. Th., II-II, q. 118; De Malo, q. 113), è una specie d’idolatria, è «il culto del Vitello d’Oro; non si vive più che per il denaro. Non si dà nulla o quasi nulla ai poveri e alle opere buone: capitalizzare, ecco lo scopo supremo a cui incessantemente si  mira. […]. La civiltà moderna ha sviluppato una forma parossistica dell’amore insaziabile delle ricchezze, la plutocrazia, per acquistare quell’autorità dominatrice che viene dalle ricchezze, onde comanda ai Sovrani, ai Governi e ai popoli. Questa signoria dell’oro degenera spesso in intollerabile tirannia» (Adolfo Tanquerey, Compendio di Teologia Ascetica e Mistica, Roma - Parigi, Desclée,  1924, pp. 556-557).
6) R. Pizzorni, Diritto naturale e diritto positivo, in S. Tommaso d’Aquino, Bologna, ESD, 1999, p. 6.
7) Ibid., p. 14.
8) E. Gilson: «Se Dio non esiste tutto è permesso», ne «Il nostro tempo», 24 novembre 1960.





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