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Israele vende Patriot americani alla Cina
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È accaduto qualche giorno prima di Natale. Le autorità doganali finlandesi compiono un’ispezione di ruotine sulla «Thor Liberty», una nave da carico che batte bandiera dell’Isola di Man, il paradiso fiscale (e non solo) sotto influenza britannica, che ha fatto scalo al porto finnico di Kotka. A bordo, scoprono 69 missili americani Patriot, fabbricati dalla Raytheon, e 160 tonnellate di esplosivo ad alto potenziale: il tutto viaggiante sotto la dicitura «fuochi d’artificio» e diretti a Shanghai, la Cina avendo notoriamente bisogno di fuochi artificiali. Il cargo appartiene a una ditta chiamata «Thorco Shipping». Il suo rappresentante in Finlandia, Thomas Mikkelsen, dice di non saper niente di quel carico. Il capitano della nave e il suo secondo, due ucraini, sono agli arresti.

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I missili contrabbandati sono del tipo PAC-3, a tecnologia supersegreta, ritenuto capace di contrastare missili a testata multipla ICBM: valore sui 4 miliardi di dollari «anche senza il suo sistema radar», che ne vale molto di più. Se fossero arrivati in Cina, la perdita per gli Stati Uniti si sarebbe valutata in 123 miliardi solo dal punto di vista commerciale, senza contare l’immenso danno strategico: sui Patriot si basa la protezione di Taiwan da attacchi cinesi.

Il Pentagono ufficialmente non dice niente. Ufficiosamente, fa sapere che se deve consegnare simili gioielli, non lo fa su una nave privata con bandiera di Man, ma sui suoi Boeing C-17. I grandi giornali, Washington Post e New York Times, nemmeno danno la notizia, anche se la cosa è resa nota dalla BBC.

Grande imbarazzo. Perchè, a dirla tutta, quei Patriot della versione più avanzata, gli americani li hanno forniti ad un solo Paese estero: il loro miglior alleato in Medio Oriente, nonchè la sola democrazia razzista nel medesimo. In una parola, Israele. Anzi sembra che Israele avesse chiesto segretamente quei Patriot di nuovo tipo come protezione contro una ritorsione missilistica dell’Iran, in caso di attacco sionista alle sue installazioni atomiche.

Il governo israeliano tanto crede alla minaccia iraniana, da denudarsi del suo scudo anti-missile in nome di un buon affare: la vendita a Pechino. Dopo di che, si capisce, ha chiesto al governo americano un aumento di 100 milioni di dollari del solito regalo per la sua difesa (nel 2011 è stato di 3.075 miliardi di dollari) a causa dello «sviluppo di protezioni contro razzi e missili che possono essere lanciati su Israele da Hezbollah e Iran». Quando si dice Chutzpah. (U.S. Doubles Aid to Israel's Defense Systems)


Il nuovo Patriot PAC-3, intercettore di missili a testata multipla


Pechino, ha negato di essere la destinazione finale, anzi ha asserito che quei Patriot erano destinati alla Corea del Sud: cosa che è stato facile smentire, e che sa di excusatio non petita.

Non sarebbe la prima volta che Israele, il miglior alleato eccetera, tradisce gli USA a favore dei cinesi, vendendo loro materiale segreto americano. Nell’aprile 2009, il Pentagono annunciò che qualcuno aveva rubato 1,5 therabytes di dati segreti sull’F35, il supercaccia invisibile e costosissimo che dovrebbe dare ali USA la superiorità aerea per i prossimi 40 anni. Qualcosa come 300 miliardi di dollari di valore. Nel gennaio 2011, quando i cinesi resero note le prime foto del loro caccia-bombardiere J-20, gli esperti occidentali di aviazione notarono la sua notevole somiglianza con la tecnologia di «invisibilità» dell’F-35 e dell’F-22. Un avanzamento del tutto inaspettato da parte dlela Cina, che era di colpo capace di presentare il suo aereo di quinta generazione con anni di anticipo. La notizia – e la straordinaria somiglianza – fu segnalata dal britannico Guardian: anche allora, e media americani tacquero. Anzi, l’intera informazione fu soppressa negli USA. (Chinese jet fighter 'sighting' raises fears over region's military power balance)

Adesso, Gordon Duff (di Veterans Today) un ex ufficiale dei Marines con buoni agganci nel settore Difesa, riporta alcune «fonti» del Pentagono molto allarmate da «numero dispari» dei Patriot recuperati. Si sa infatti che i Patriot vanno a coppie, due per ogni container che è anche il loro apparato di lancio; «sono concepiti per essere montati su nave o su lanciatori mobili a terra. I container non possono essere facilmente aperti, e i missili rimossi, senza danneggiare il meccanismo di lancio». Qualcuno però lo ha fatto. Qualcuno abbastanza esperto. Fonti dell’Air Force hanno indicato a Duff che i materiali ad alta tecnologia e segretezza che gli USA inviano ad Israele sono generalmente scaricati «all’aeroporto Skiphol di Amsterdam, dove Israele mantiene magazzini di sicurezza». (Patriot Missiles Seized, Sold To China by Israel)

La security per i voli civili nell’aeroporto olandese è notoriamente affidata alla ICTS, la ditta israeliana, fatta di ex-agenti del Mossad che controlla altri diversi aeroporti europei. È la ditta che ha lasciato passare numerosi terroristi «islamici», fra cui il bombardiere dalla scarpa esplosiva Richard Reid, ed altri... (An Interesting Conspiracy Theory About A Shoe Bomber And Israeli Security At Airports)

Quanto alle 160 tonnellate di esplosivo trovato sulla nave coi 69 Patriot, è stato ufficialmente identificato dalla Polizia finlandese come «nitroguandina, un esplosivo a bassa sensibilità ed altissima velocità di detonazione. Tale esplosivo ha diversi usi, fra cui il lancio di missili da sottomarini e i test di prova di progettazione di armi nucleari».



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