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Cartoni animati e corruzione giovanile
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L’inquietante notizia riportata da Blondet a proposito del nuovo diritto sessuale germanico, ci porta a nuove riflessioni sulla situazione attuale del panorama televisivo dedicati ai più piccoli. Purtroppo la situazione è lo specchio di una società che vuole vivere lontana da Dio, perché non vuole perdere la propria presunta libertà; in realtà troppo schiava dei piaceri per accettare la verità: essa finisce con l’essere piegata ai propri comodi e fini.
La prassi domina l’idea.
Si comprende, tuttavia, così come si evince anche dall’articolo citato, che le convinzioni di certe aberrazioni non sono mai immediato comune sentire, ma dipendono da una lenta oculata reiterazione di fatti e comportamenti.

La televisione è utilissimo strumento a questo fine.
I cartoni animati, veicolo privilegiato.
Non si vuole demonizzare tutto; però occorre porre in evidenza la necessità di vigilare contro certe palesi tendenze negative e corruttive indubbiamente dominanti all’interno dei programmi per bambini.
Entriamo nel merito.
Esistono tre filoni principali all’interno dei quali è possibile collocare la maggior parte dei cartoni animati per bambini (escludiamo pertanto Simpson e similari, che sarebbero destinati ad un pubblico adulto, salvo poi trovarli nella fascia oraria dei piccoli), anche se a volte in una medesima serie ci si possa imbattere in tutti e tre gli elementi individuati.

Il primo filone è quello magico esoterico; il secondo è quello sessuale; il terzo, quello del senso di dominio e di potere.
Nell’ambito dell’esoterico dobbiamo far rientrare cartoni animati (come, per esempio, le Winx) o quelle programmazioni in cui l’elemento magico è messo in assoluto rilievo: esistono programmazioni che simulano addirittura la scuola di Harry Potter, con allievi bambini coinvolti nell’apprendistato di cartomanzia o divinazione; ovvero ancora piccoli innocenti orsetti disneyani che risolvono tutti i loro problemi a colpi di bacchetta magica (vedi Rupert Bear).
La magia è lo strumento scelto per eccellenza per arrivare ad ottenere tutto quel che ci si proponga.
Questo messaggio è molto pericoloso.
Abitua i piccoli ad una semplificazione eccessiva del reale: la magia diviene parte abituale della quotidianità.
Questa costituisce non soltanto una porta all’esoterismo, ma anche una complessiva negazione del concetto di rinuncia ed abnegazione.
Il senso del limite viene completamente falsato.

In questo contesto potenzialmente idoneo a produrre personalità fragili, aumenta l’inconsistenza caratteriale e la corruzione, grazie alla messa in onda di cartoons realizzati sulla base di Manga, o di precedenti videogiochi; prodotti essenzialmente votati alla corruzione dei costumi.
Il messaggio sessuale esplicito in alcuni, lascia il passo all’esoterico, in altri, per sfociare nel senso di dominio e di potere, come valore assoluto, a qualunque costo.
In realtà le produzioni giapponesi si presentano come le migliori atte a creare il maggior numero di danni alla vita dello spirito.

«Manga (漫画, Manga) è un termine di origine giapponese, indica i fumetti prodotti in Giappone, nei Paesi al di fuori del Giappone stesso. In realtà il termine manga, coniato nel 1814 dall’artista giapponese Hokusai per i suoi libri di ‘scenette stravaganti’, indica in giapponese il fumetto in generale, mentre la regola è specificare l’origine dei fumetti, se stranieri o importati: per esempio quelli provenienti dall’Italia vengono chiamati ‘Itaria no manga’ (イタリアの漫画, ‘Itaria no manga’ letteralmente ‘fumetti dell’Italia’), ed i giapponesi stessi chiamano i loro propri fumetti ‘Nihon no manga (日本の漫画, ‘Nihon no manga’ letteralmente ‘fumetti del Giappone’). Il termine letteralmente significa ‘immagini casuali’ o ‘immagini senza nesso logico’. In Giappone i fumetti hanno un ruolo culturale ed economico decisamente importante, e sono considerati un mezzo espressivo non meno degno di libri o film» (1).

Esempi fulgidi di quanto detto sono le produzioni di tale genere come per esempio: Dragon Ball, Pokemon, Yu-Gi-Oh, Ken il guerriero e Lamù (per i meno giovani che li ricordino) e via dicendo.
Nella serie dei Pokemon, non v’è chi non veda implicazioni addirittura demoniache.
Si trova scritto su internet e non senza motivo: «‘I Pokemon sono 150 angeli caduti dal cielo; dunque démoni, ciascuno con un potere malefico particolare. Pikachu significa 100 volte più potente di Dio’. Oltre ai Pokemon però bisogna diffidare anche di Dragonball: ‘La O di DragOn è una stella a cinque punte, in un circolo - simbolo satanico naturalmente - Ball, o Baal, è il nome di un demonio che gli ebrei nel deserto servirono al posto di Dio, offrendogli i loro figli nel fuoco’» (2)

Per quanto riguarda Ken Yu-Gi-Oh, anche il questore di Pesaro ebbe a dire che: «Le carte che ogni giorno i nostri bambini ci implorano di acquistare in edicola sarebbero un gioco molto pericoloso: ‘Mascherano pratiche di occultismo, invitano i più piccoli a duellare con gli spiriti e che sono dannose per la psiche. Mia intenzione è portare avanti un’azione di contrasto contro questa selvaggitudine’» (3).

Se poi diamo una scorsa a Ken il guerriero, la violenza ed il senso di dominio che scaturiscono dalle siddhi del maestro di Okuto, non possono che lasciare dubitare sull’eventuale effetto su personalità giovani in formazione e crescita.
In ogni caso, l’elemento sessuale è posto in evidenza da un non celato inconsistente senso del pudore: le bambine come i maschietti si abituano a vedere i personaggi protagonisti, solitamente svestiti o mal vestiti; l’abitudine al peccato è cosa pessima.

Tutto come niente fosse; far passare per «normale» l’indecenza è fatto molto grave; abitua le piccole coscienze a convivere con il male, come se assaporarne il frutto non menasse alla morte.
Non possiamo esimerci dal concludere ponendo in rilievo come i tre filoni caratterizzanti le diverse programmazioni siano lo specchio delle realtà che da sempre la Chiesa individua come nemiche dell’anima: la magia porta al demonio; il senso di potere e di forza, ci fa servi del mondo e dei suoi valori; l’abitudine al nudo, corrompe la carne e devia lo spirito.
Suggerimenti?

La soluzione non può essere solo quella di un’attenta valutazione della programmazione, con accurata conseguente selezione, ma deve anche incentrarsi su una catechesi, una formazione cristiana, che aiuti a far crescere i figli, liberi da condizionamenti e da schiavitù mortali; capaci di conoscere il mistero di Dio, che aprirà loro la dimensione della verità, attraverso un attento realismo, uno sguardo soprannaturale ed un impiego veramente libero della propria volontà e ragione.
Pregare per i piccoli, perché non siano scandalizzati.


Stefano Maria Chiari


1) Da http://it.wikipedia.org/wiki/Manga
2) Da http://xmenworld.forumcommunity.net/?t=6966311
3) Ibidem

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