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Occhio a Monsanto. E al suo lacchè italiota
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* Segnaliamo la rettifica pubblicata in L’eurodeputato Silvestris: «Mai stato alla cena-Monsanto»

Chi cavolo è Sergio Silvestris, chiedete? Signori, mi meraviglio di voi: è un membro del parlamento europeo, italiano, del Pdl- Il che significa che, se siete di centro-destra, l’avete votato voi. A vostra insaputa, naturalmente. È la Berlus-demokràtia, che ci ha riempito l’area politica di nani, ballerine, puttane, puttani e avvocati suoi.

E che cosa ha fatto questo Silvestris, vostro Berlu-rappresentante? Il 19 novembre, è stato ospite di un «dinner event» (una cena di gala, per promozione di qualcosa) insieme con la ESA, ossia la European Seed Association – la lobby delle sementi modificate. Per chiarire meglio: non è che Silvestris sia stato invitato alla gran cena. È che l’ha organizzata lui insieme alla Lobby, ed ha «ospitato» e ricevuto gli invitati, possiamo giurare, parlamentari, politici, eurocrati.

Piccolo particolare: Silvestris è stato scelto dall’euro-parlamento per fare il relatore (rapporteur) sulla nuova normativa delle sementi che le euro-kratia imporrà dal 2014 a tutti noi sudditi. Spieghiamo: la UE sta riformando l’intera sua legislazione sulla commercializzazione delle sementi, riunendo le ben 12 direttive che ha già emanato in un solo testo, che sarà obbligatorio per tutti gli Stati membri. (Production and making available on the market of plant reproductive mat)

Tale rimaneggiamento ha essenzialmente lo scopo di restringere le libertà d’interpretazione delle norme a livello nazionale; rappresenta dunque una opportunità unica per il Big Business delle sementi OGM per assumere il definitivo dominio totale sulla nutrizione, e per liberarsi per sempre dei «competitori»: che sono i coltivatori organici, con le organizzazioni e le persone della terra che si scambiano, gratis o a poco costo, sementi naturali, magari perfino delle varietà non approvate dall’eurokràtia (orrore, orrore!), e sottratte ai diritti di «proprietà intellettuale» delle Monsanto, Dow, Syngenta e le altre ditte che foraggiano e compongono la lobby detta ESA (European Seed Association), quella con cui il nostro Silvestris è in così buoni rapporti. Tanto buoni da considerarsi il marito dell’ESA, visto che ha ricevuto a fianco della mogliettina i decisori da manipolare con la gran cena.


Sergio Silvestris


La cosa puzza. Puzza al punto che, dopo che alcune organizzazioni di cittadini pro-agricoltura naturale hanno dato la notizia del ricevimento, la ESA s’è affrettata a stampare un nuovo invito, inviato a tutti gli europarlamentari, dove il nome di Silvestris non appare più come ospitante-organizzatore e «consorte» dell’ESA; ovviamente resta che Silvestris ha fatto il discorso introduttivo e quello conclusivo. (DINNER-DEBATE ON PLANT REPRODUCTIVE MATERIAL: TOWARDS A NEW SEED LAW FOR EUROPE)

Con un simile «relatore», non c’è dubbio che la prossima legislazione obbligatoria eurocratica sarà tutta a favore della lobby OGM, e volta ad ammanettare come delinquenti i produttori e gli scambiatori di sementi gratuite.

Si tenga presente che le quattro maggiori ditte (Monsanto, Dow, KWS and Syngenta) già controllano quasi il 60% del mercato. Dunque hanno già messo in pericolo ampiamente la biodiversità delle coltivazioni alimentari, che alcuni studiosi definiscono come «l’assicurazione sulla vita dell’umanità», imponendo il modello delle monoculture brevettate e di proprietà privata: quando qualcosa andrà storto con le OGM, saremo tutti alla fame. Ma le quattro grosse vogliono il 90% o il 100. Infatti, fin dall’inizio hanno robustamente «collaborato» alla stesura della riforma europea sulle sementi. In aprile, l’organizzazione di cittadini Corporate European Observatory ha denunciato un conflitto d’interessi in corso. Al dipartimento «sanità e consumo» della Commissione Europea, che ha il compito di cucinare la cosiddetta riforma, la Francia aveva mandato, come rappresentante dello stato, una esperta «indipendente» (Clément-Nissou) che è in realtà la lobbista principale di una ditta privata di sementi francese, GNIS. Nonostante la denuncia, la Commissione non solo non ha sostituito Madame, ma quando ha finalmente reso pubblico lo schema della nuova regolamentazione, non ha invitato nessun rappresentante dei piccoli coltivatori e degli scambiatori di sementi, mentre ha ampiamente invitato il Big Business agro-industriale.

Del resto la Commissione ha già nella proposta legato le mani al settore organico, annullando i tentativi dei coltivatori naturali di strappare esenzioni alle regole generali per le piccole coltivazioni. La ESA è ovviamente contraria a queste esenzioni, e rivela una lieta speranza di vincere definitivamente la lotta. Il segretario generale dell’ESA, tale G. von Essen, s’è compiaciuto apertamente nella riunione plenaria della lobby in ottobre:

«Abbiamo avuto un fruttuoso scambio con la Commissione sulla proposta... e pare abbiamo la stessa preoccupazione: che le troppe eccezioni ed esenzioni nella proposta indeboliranno il sistema nel senso di ridurne la tracciabilità, il controllo di qualità e sanitario (sic!) e, dunque, la protezione del consumatore e dell’ambiente». Avete capito come Monsanto e Syngenta si preoccupano del consumatore e dell’ambiente: vengono le lacrime agli occhi per tanta bontà.

A quella riunione della lobby, del resto, erano invitate tutte le istituzioni eurocratiche con voce in capitolo: la Commissione, il Community Plant Variety Office, lo European Patent Office. Ed era la prima fase della strategia.

Adesso è cominciato il processo decisionale, il parlamento europoide deve discutere la proposta della Commissione: dunque gli sforzi lobbistici dell’ESA prendono di mira la Commissione Agricoltura, e in modo speciale il relatore che ha avuto l’incarico di scrivere il canovaccio della posizione parlamentare: il noto Silvestris. Quello che avete eletto voi, su lista berlusconide.

E sembra proprio che le attenzioni della lobby siano state ricambiate, visto che adesso Silvestris e ESA, come due sposi dell’alta società, invitano insieme al «dinner event». La cosa non ci stupisce. Come diceva Monnet, quando i politici non hanno idee, ecco che ci siamo noi a suggerirgliele dietro le quinte, e ci sono pure grati. La quantità e qualità delle idee del Silvestris non dev’essere mai stata enorme, per cui si è aggrappato a quelle Monsanto. E le idee dell’ESA, non si creda siano più che buone. Anzi, l’ESA pensa che le misure per proteggere la biodiversità sono importanti: solo che, si legge in un suo documento, «non devono creare barriere al commercio, né interferire con i regimi internazionali esistenti» (per esempio in Usa, di cui presto l’Europa diverrà un’appendice commerciale con il varo del trattato di commercio transatlantico, Transatlantic Partnership , «o con altre forme di regulation del mercato come doge o autorizzazione allo smercio da parte di autorità), e non dovrebbero essere discriminatorie e creare irragionevoli appesantimenti per le aziende che cercano di proteggere i loro investimenti attraverso l’uso dei diritti di proprietà intellettuale» – insomma la solita litania su primato del liberismo e del profitto sopra ogni altra considerazione.

Confesso: ignoro se Silvetsri abbia aderito a Forza Italia o sia rimasto nel Pdl. Ho motivo di credere che presto sarà caduto nel pozzo nero della cronaca; ma non senza aver compiuto la sua parte di danni.

Ricordiamoci l’ABC: le sementi modificate e brevettate da Monsanto sono dotate artificialmente di due proprietà: la resistenza agli insetti, e l’insensibilità agli erbicidi a base di glisofati (quello Monsanto si chiama Roundup): la vendita di questi erbicidi è il vero scopo dell’impresa. Sono, naturalmente, tossici. Le piante geneticamente modificate per esservi insensibili, ne assorbono buone quantità nei loro tessuti: tanto che molto degli Stati che hanno permesso la coltura OGM, hanno dovuto aumentare «legalmente» i livelli consentiti di questi tossici negli alimentari, dichiarandoli sani. Quanto? Fino a 50 volte rispetto alle quantità ritenute tollerabili prima. Adesso Monsanto propone alla UE, tramite la sua lobby, di accrescere il livello di tolleranza di 100-150 volte. (Why Glyphosate Should Be Banned)

Vi domandate come mai? Fate bene. Il fatto è che l’uso di questa macchineria diabolica GM ha fatto apparire sui campi «super-erbacce» sempre più insensibili all’erbicida, sicché occorrono quantità sempre più massicce di esso per ammazzarle; e naturalmente più tossicità nei cibi deve essere tollerata, invece di chiedere a Monsanto di smetterla e tornare alle colture più tradizionali.

Ma una volta ingeriti i cibi al glisofato, esso agisce come agisce contro le piante: bloccando gli enzimi (umani in questo caso) che consentono l’assimilazione di manganese e altri metalli essenziali. Senza questi metalli, non possiamo metabolizzare regolarmente il cibo. Si sospetta che questa sia una concausa, se non la causa, dell’epidemia di mostruose obesità che colpiscono il felice popolo americano: mangiano tanto e tanto per incamerare dei metalli nutritivi che, semplicemente, non esistono nel loro piatto.

Secondo questi ricercatori – Samsell and Seneff in Biosemiotic Entropy: Disorder, Disease, and Mortality (April 2013) – :

«l’effetto negativo sull’organismo umano è insidioso e si manifesta lentamente nel tempo, sotto forma di danni infiammatori dei sistemi cellulari in tutto il corpo. Le conseguenze sono per lo più le patologie associate alla dieta occidentale, disordini gasto-intestinali, obesità, diabete, depressione, autismo, infertilità, cancro e Alzheimer».

Nel settembre 2013, una ricerca della National University Rio Cuarto (Argentina) ha dimostrato che i glisofati fanno prosperare un fungo che produce aflatossina B1, uno dei più pericolosi carcinogenici conosciuti. La popolazione dei campi argentini, dove si coltivano OGM a tutto spiano, «da sana che era è diventata una popolazione con alti tassi di tumori, difetti alla nascita e malattie che prima non vedevamo», ha detto un medico di Chaco alla Associated Press.

Presto, anche da noi. Grazie, Silvestris, euro-deputato nostro.




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