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Auto blu: i risultati definitivi del censimento e i contenuti del disegno di legge per la loro riduzione
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Uno specifico allegato alla Relazione al Parlamento sullo stato della Pubblica Amministrazione - che il ministro Renato Brunetta ha consegnato oggi ai presidenti di Camera e Senato e che è consultabile sul nostro sito - illustra i motivi e i risultati del monitoraggio sul parco auto in dotazione alle PA. Si è voluto infatti "individuare delle misure efficaci per razionalizzare e ridurre la spesa perché è netta la sensazione, nell'opinione pubblica e non solo, che nonostante tutte le misure assunte (o annunciate) nell'ultimo ventennio, i risultati ottenuti siano molto scarsi. Questa convinzione è stata sicuramente accentuata dalla circostanza che non esistendo dati aggiornati e attendibili in materia le cosiddette 'auto blu' sono state considerate un ingiusto privilegio assegnato alla 'politica' che pesa in maniera significativa sui bilanci delle pubbliche amministrazioni. Negli ultimi anni sono stati diffusi attraverso organi di stampa e siti web dati sul parco autovetture di servizio - senza che ne fossero chiarite le fonti - che lo davano in progressiva crescita, fino a superare le 600mila unità, con costi di conseguenza elevatissimi. E' vero che le autovetture di servizio rappresentano una spesa flessibile in quanto rispondono a esigenze che possono essere sia ridimensionate che soddisfatte con modalità diverse. Ma per definire un piano di risparmi più accurato e finalizzato di quelli delineati in passato, e di cui soprattutto sia possibile monitorare la realizzazione, è necessario conoscere natura e dimensioni del fenomeno".

Alla rilevazione (effettuata tra il 15 maggio e il 6 settembre 2010) sono state quindi invitate a partecipare 9.227 le amministrazioni centrali e locali. Di queste hanno risposto in 5.570 (1.190 delle quali non hanno auto registrate al PRA) ovvero il 55% del totale, che diventa oltre il 71% se si escludono i Comuni inferiori ai 30.000 abitanti.
Secondo i dati raccolti ed elaborati da FormezPA, il parco auto delle Pubbliche Amministrazioni risulta composto da circa 86.000 autovetture (escluse quelle con targhe speciali e/o dedicate a finalità di sicurezza e vigilanza). Di queste, 5.000 sono "blu blu" (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali); 10.000 "blu" (di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali) e circa 71.000 "grigie" (senza autista, a disposizione degli uffici per attività strettamente operative).

Nella Pubblica Amministrazione centrale (Ministeri, Agenzie, Università, Enti Pubblici) sono presenti circa 3.000 auto "blu blu", 5.500 auto "blu" e un numero molto limitato di auto "grigie" (1.500). Nelle Amministrazioni regionali e locali si concentra, al contrario, la quasi totalità delle auto "grigie" (oltre 70.000), circa 2.00 auto "blu blu" e 4.000 auto "blu". Le autovetture risultano in larga misura di proprietà: 81% per le Amministrazioni locali e 57% per le Amministrazioni centrali.

Dal monitoraggio emerge che la spesa media annuale onnicomprensiva (consumi, ammortamento, stazionamento e personale) è di circa 138.000 euro per ogni auto "blu blu", di 79.800 euro per ogni auto "blu" e di 16.100 euro per ogni auto "grigia". La spesa totale dell'intero parco autovetture risulta quindi pari a 1 miliardo di euro. Il personale impiegato nella gestione e manutenzione del parco autovetture è in larga parte interno alle Amministrazioni centrali e locali (rispettivamente il 96% e il 94%, per un totale di circa 20.000 addetti). Il personale impegnato nella guida è stimato in 2,02 addetti per le auto "blu blu" e 1,2 per le auto "blu" (circa 25.000 autisti). Il costo complessivo di tutto il personale addetto al parco autovetture è di circa 2 miliardi di euro. A questi costi è da aggiungere almeno 1 miliardo di euro per le autovetture dedicate ai servizi speciali e di vigilanza urbani nei quali sono impegnate altre 12.000 unità.

Nell'allegato alla Relazione al Parlamento si annuncia che il Ministro Brunetta ha predisposto un disegno di legge "finalizzato a disciplinare l'utilizzo delle autovetture di servizio da parte delle pubbliche amministrazioni al fine di favorire la razionalizzazione dell'utilizzo delle stesse autovetture, la riduzione del loro numero, il contenimento dei costi e il miglioramento complessivo del servizio anche attraverso l'adozione di modalità innovative di gestione".

Le aree sulle quali interviene il disegno di legge sono: la verifica e riduzione dei soggetti legittimati all'uso di autovetture di servizio; la revisione del Regio Decreto del 1927, cancellando la possibilità che le amministrazioni civili siano esentate dall'obbligo di iscrizione al PRA delle proprie autovetture (tale esenzione va limitata e regolamentata anche per le amministrazioni militari); l'estensione delle limitazioni per l'acquisizione delle autovetture a quelle di cilindrata superiore a 1400 cc.; la conferma, con alcune ulteriori restrizioni, dei limiti di utilizzo delle autovetture di servizio di uso esclusivo e non; l'istituzione per le amministrazioni centrali (in collaborazione con ACI) del registro inventariale telematico delle auto in proprietà, leasing o locazione e noleggio a lunga scadenza (superiore ai tre mesi), con l'obbligo di registrazione per tutte le amministrazioni entro tre mesi; la previsione dell'obbligo di tenuta per ciascuna amministrazione di un registro per l'utilizzo di taxi o noleggio breve con conducente, sotto la responsabilità e la firma di un direttore generale; la diffusione di convenzioni Consip con società di tassisti o di trasporto con conducente nonché con le case automobilistiche per locazione con costi prefissati per chilometri;  la diffusione di modelli di car sharing senza e con autista (soprattutto nelle aree metropolitane), al servizio di più Pubbliche Amministrazioni operanti nella stessa area; la diffusione con accordi Consip di strumenti, apparecchiature e software per la identificazione in tempo reale del conducente abilitato per ogni autovettura, delle persone trasportate, del chilometraggio percorso, del tempo in cui l'auto è stata in moto e del consumo di carburante; l'adozione da parte della PA di un piano triennale di riduzione della spesa con l'obiettivo che entro il 2014 non superi del 60% quella sostenuta nel 2009.

Più avanti si può leggere che "se la riduzione del numero di auto produrrà un esubero di personale con qualifica di autista, sarà necessario anche definire un piano per reinserire nelle Amministrazioni di competenza, in ruoli operativi al servizio dei cittadini, gli addetti liberati dalla diminuzione del parco auto. Si stima che l'adozione delle misure previste nell'annunciato disegno di legge possa portare, entro il 2014, un risparmio medio di oltre 200.000 euro per Amministrazione".

Fonte >  Governo italiano

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