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Auto e strade sotto terra. L'ultimo sogno di Pechino
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La "rivoluzione" verde della capitale cinese. Nel sottosuolo saranno costruiti anche centri commerciali e palazzi di uffici. Nel 2020 l'area metropolitana avrà 90 milioni di abitanti

PECHINO
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non sono la scommessa sulla bolla immobiliare e l'aumento dei prezzi alimentari, a togliere il sonno a Pechino. I 25 milioni di abitanti non dormono perché pensano al momento di uscire di casa: ore fermi in colonna, ogni giorno, in auto, sui bus o per accedere alle stazioni del metrò, avvolti in una nuvola di sabbia e smog. L'emergenza e i costi sono tali che il sindaco Guo Jinlong ha annunciato che la capitale cinese sarà presto la prima metropoli del mondo a spostare tutto il traffico inquinante sottoterra. In Occidente un simile annuncio farebbe sorridere. In Cina invece quando le autorità promettono infrastrutture, ci si prepara ad usarle.

La municipalità di Pechino, che verso il 2020 potrebbe toccare i 90 milioni di residenti, dirotterà così automobili e camion a carburante dentro centinaia di chilometri di tunnel, trasformando nella rete di gallerie più lunga del pianeta le sei autostrade circolari che attraversano la città. In superficie potranno viaggiare solo autobus, taxi e scooter elettrici, oltre alle biciclette e agli ultimi risciò. Le vetture private riemergeranno dal sottosuolo in punti precisi dei diversi distretti, dove saranno realizzati dei maxi-parcheggi. Secondo il Quotidiano del Popolo, solo i mezzi elettrici saranno autorizzati a circolare per le vie dei quartieri. L'obiettivo è trasformare una delle capitali più inquinate e paralizzate del mondo nel simbolo della viabilità sostenibile del secolo.

A Pechino circolano oggi 5 milioni di auto, che sfioreranno i 10 entro il 2015. Le strade del centro sono però rimaste quelle della Cina di Mao, dove ci si spostava a pedali. Gas e polveri sottili prodotte ogni giorno superano i livelli settimanali del Nord d'Italia e gli ingorghi fanno perdere milioni di euro di produttività. "In superficie - dice Guo Jinlong - Pechino sarà restituita ai pedoni, alle piste ciclabili e ai mezzi a emissioni zero, compreso il rumore. Nasceranno trenta nuovi parchi e per le lunghe distanze urbane ricorreremo a treni ad alta velocità. Ai bus elettrici saranno affiancate metropolitane di superficie su binari allargati. Sotto i convogli potranno scorrere i veicoli su ruota".

La "rivoluzione verde" di Pechino inizierà con la costruzione di ventisei tunnel che consentiranno al traffico di passare sotto le tangenziali. Il primo anello sotterraneo sarà quello più vicino a piazza Tienanmen e ai luoghi storici dell'età imperiale. Durante i lavori, a Pechino non si potranno immatricolare più di 240 mila nuove auto all'anno, meno di un quarto rispetto al 2010, e nelle ore di punta il traffico sarà a numero chiuso. Per accedere all'area urbana i mezzi con targhe di altre regioni avranno bisogno di un pass a pagamento.

Non solo auto e camion saranno nascosti sotto terra. "La circolazione invisibile - dice il sindaco - prevede che anche commercio, ricettività e uffici si sviluppino in basso, anziché verso il cielo". Superando Seul e Tokyo, Pechino costruirà nel sottosuolo centinaia di centri commerciali, alberghi e distretti per gli affari. Oltre che a decongestionare la superficie, riservata a tempo libero e residenzialità, lo sviluppo sotterraneo consentirà di tagliare consumi di energia ed emissioni per riscaldamento e aria condizionata. "Avremo shopping center sotterranei dove sarà possibile fare acquisti senza uscire dall'auto - spiegano i progettisti cinesi - fermandosi per pagare a caselli simili a quelli delle autostrade. I metrò arriveranno dentro aree-ufficio geotermiche, complete di negozi, ristoranti, banche, asili e palestre. Non vedere la luce del sole durante spostamenti e orario di lavoro sarà compensato dal tempo risparmiato, che potrà essere speso all'aperto e in un'aria pulita".

Positivi i primi commenti dei pechinesi davanti alla prospettiva di una vita da talpe. "Meglio guerriero di terracotta - ha scritto un internauta - che canarino asfissiato". Entro dicembre Pechino sarà anche la prima metropoli del mondo interamente wireless e investimenti miliardari svilupperanno telelavoro ed e-commerce. Infilare tutti sotto terra, o chiuderli in casa, resta però oggi un tentativo fallito.

Tra l'1 e il 2 febbraio si chiude in Cina l'anno della tigre e inizia quello del coniglio. Alla forza succede la prudenza. Tranne che sulle strade: i cinesi in marcia verso casa saranno 650 milioni, record assoluto, per un totale di due miliardi e mezzo di viaggi. Impossibile scavare tunnel per tutti.

GIAMPAOLO VISETTI

Fonte >  Repubblica.it


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