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Base/acido e malattia
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Esistono numerose correnti di pensiero, di matrice olistica, portate ad individuare le cause delle malattie e quindi anche del benessere in una serie di squilibri energetici, che trovano tuttavia origine in delicati rapporti «chimico/spirituali», passatemi l’espressione. Se è vero (da questo punto di vista) che la malattia sia una sorta di scompenso spirituale, che si manifesta in patologie del corpo, tale processo è favorito dall’insorgere di particolari meccanismi biochimici volti ad intossicare il nostro organismo e a renderlo particolarmente predisposto a contrarre malattie: l’aumentata vulnerabilità del corpo sarà soltanto realmente perniciosa e si realizzerà in atto solo qualora esistano tali scompensi di origine spirituale (o, secondo alcune tesi, semplicemente psicologica).

Non riteniamo di poter rigettare completamente la costruzione di tale impianto teorico; riconosciamo oggettività e validità alla ricerca scientifica nata in Occidente (figlia di quel pensiero, il cui realismo affonda le sue radici proprio nel tomismo), ma al contempo siamo convinti che la cultura moderna secolarizzata abbia preteso di «cosificare» l’uomo e le sue patologie, relegando ogni problema ad una sorta di alterazione fisico/chimica.

Da questo: la visione allopatica che genera «farmacodipendenza», l’impossibilità di cambiare davvero il sostrato fisiologico dell’essere umano in molti casi di patologia acuta (le cosiddette malattie croniche, inguaribili), la totale ignoranza (delle cause scatenanti e delle conseguenti possibili terapie) davanti a numerosissime fattispecie, forse meno note, forse più rare. Se a questo si aggiunge, uno scenario globalizzato di poteri forti, volti non soltanto a strumentalizzare la ricerca, ma anche perfino a favorire il mercato di certi prodotti, inventando pandemie o virus inesistenti (o comunque esistenti non secondo la propaganda ufficiale che di essi è fatta); poteri forti, forse addirittura capaci di avvelenare cibo e bevande allo scopo di farsi consegnare individui deboli e fragili, potenziali clienti a lungo termine.

In particolare soffermiamo oggi l’attenzione su un aspetto della nostra salute, forse per lo più ignorato: l’insorgere di malattie virali dipenderebbe dal sostrato di acidità interno al nostro organismo; l’alterazione del rapporto base/acido sarebbe l’origine di molte affezioni patologiche. Il legame acidità-virus sarebbe provato scientificamente: in altre parole un ambiente «acido» favorirebbe il proliferare dei virus.

La «reazione» normale del sangue e dei tessuti in generale è assai prossima alla neutralità. Una netta acidità o una forte alcalinità (1) del sangue o dell’organismo in generale sono incompatibili con la salute o anche con la vita. Il mantenimento di questa condizione di neutralità è ciò che si intende comunemente parlando del problema o del fenomeno dell’equilibrio acido-basico nel corpo. Quasi tutti gli alimenti naturali hanno reazione neutra, ad eccezione di alcuni frutti ed ortaggi la cui reazione è decisamente acida. Ciò nonostante, vi sono degli alimenti che apportano all’organismo radicali acidi, con conseguente spostamento dell’equilibrio acido-basico verso l’acidità, e alimenti che apportano radicali basici, con spostamento dell’equilibrio acido-basico verso l’alcalinità.

Sono apportatori di radicali acidi gli alimenti di origine animale perchè ricchi di proteine, particolarmente quelli contenenti proteine solforate o fosforate in quanto, per ossidazione nell’organismo, lo zolfo si trasforma in H2SO4 e il fosforo in H3PO4. In generale gli alimenti di origine animale, avendo una percentuale di proteine più alta rispetto a quelli di origine vegetale, apportano una quantità di radicali acidi maggiore di questi ultimi. Tra gli alimenti di origine animale il più ricco apportatore di radicali acidi è il tuorlo d’uovo, seguito dalle carni. Il latte, relativamente povero di protidi, non modifica praticamente l’equilibrio acido-basico. Tra gli alimenti di origine vegetale la precedenza spetta ai legumi, anche essi ricchi di proteine, seguiti dai cereali, non tanto per il contenuto proteico quanto per il contenuto in fosforo. Apportatori di radicali basici sono, invece, gli ortaggi e alcuni frutti poichè in essi sono presenti il potassio, il sodio, il calcio e il magnesio legati a molecole di acidi organici come l’acido citrico, tartarico, malico, ecc., i quali vegono ossidati dalle cellule in CO2 e H2O; scompaiono in tal modo i radicali acidi e restano le basi.

Una prova di ciò è data dal fatto che, se noi ingeriamo agrumi (arance o limoni, acidi al sapore) che contengono notevole quantità di citrato potassico, malgrado la reazione decisamente acida dei loro succhi dovuta alla presenza di acido citrico libero, la reazione dell’urina che nell’uomo è nettamente acida (pH 5,5-6,5) si sposta verso l’alcalinità e diventa nettamente alcalina se l’ingestione è rilevante. Per questo motivo l’urina degli erbivori à meno acida di quella dei carnivori. Quindi gli alimenti vengono classificati in acidogeni e alcalogeni indipendentemente dal fatto che siano acidi o basici, ma solo per le reazioni chimiche che inducono nel nostro organismo (2). Non tutti i cibi vengono digeriti allo stesso modo e con gli stessi tempi.

«E’ questa la regola fondamentale che sta alla base delle combinazioni alimentari. La digestione avviene ad opera di sostanze particolari, chiamate enzimi, che scindono gli alimenti nei loro costituenti fondamentali. Nell’organismo ci sono numerosi enzimi ed ognuno specifico per ogni sostanza. Questo schema, seppur limitato, può aiutare a comprendere la complessità del processo digestivo. Ciascun enzima necessità di specifiche condizioni di acidità (pH) per poter agire al meglio: ad esempio la ptialina funziona meglio in ambiente alcalino, la pepsina meglio in uno acido. Quando viene ingerito un alimento si dovrebbero creare le condizioni ideali di acidità affinché l’ambiente sia il più idoneo possibile per favorire l’attività enzimatica. Ma se si associano nel pasto alimenti che hanno esigenze digestive diverse, se non addirittura opposte, questo non può avvenire con il risultato che la digestione è più lenta e difficoltosa e con una serie di sequele a ciò connesse: sonnolenza post-prandiale, bruciore gastrico, senso di pesantezza, gonfiore e meteorismo. E’ comunque anche di grande importanza il pH del sangue. Una sua persistente ed eccessiva acidità può comportare infatti una serie di disturbi anche gravi. Un gran numero di malattie acute e croniche viene attribuito all’iperacidità del sangue, a partire da acetonemia e deviazione della colonna vertebrale nei bambini, fino ai reumatismi e dismetabolismi vari. E’ quindi bene conoscere le proprietà alcalinizzanti e acidificanti dei cibi» (3), soprattutto in relazione alle loro combinazioni.

«Cerchiamo di fare, una volta per tutte, un po’ di chiarezza su virus e microrganismi vari. Uno dei padri fondatori della ‘Teoria dei Germi della Malattia’ fu il chimico francese (e non medico) Louis Pasteur. Il concetto da lui codificato, e cioè che i batteri sono la causa di malattie specifiche, è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del 1800 in Europa e poi nel mondo intero. Tale teoria ovviamente fu accolta a braccia aperte dall’establishment medico-scientifico e dal nascente cartello farmaceutico che si stava organizzando attorno all’Associazione dei medici americani (A.M.A.), perché diede origine non solo alle vaccinazioni di massa ma anche allo sviluppo dei farmaci di sintesi (...). Le case farmaceutiche possono desiderare qualcosa di meglio, di malattie provocate da un ‘essere’ non visibile ad occhio umano che può essere ucciso solo da veleni chimici? (...). Secondo la batteriologia moderna, i microbi sono ovunque, onnipresenti, vivono costantemente assieme a noi e dentro di noi. Viviamo tra loro, siamo totalmente e completamente dipendenti dai batteri. Li abbiamo in bocca, nel naso, gola, occhi, stomaco, vescica, vagina, intestini e ogni apertura del corpo. Sono con noi dalla nascita alla morte. Se analizzassimo al microscopio una qualsiasi sezione del corpo, la pelle, le membrane mucose, le cavità, ecc. vedremmo milioni di questi microrganismi: il tratto gastrointestinale del neonato, per esempio, non presenta batteri, ma nel giro di qualche ora se ne riempie. Quindi i batteri costituiscono una realtà positiva e non possono essere la causa della malattia, almeno non nel senso convenzionale del termine: possono complicare certamente le malattie, ma non solo la causa scatenante! La vita senza batteri sarebbe impossibile su questo pianeta: agiscono in fatti da ‘spazzini’ riducendo la struttura molecolare complessa in una più semplice, operano fenomeni di scissione. Nel terreno i batteri fissano l’azoto presente nell’aria e lo convertono in nitrato necessario per l’assorbimento delle piante che poi grazie a questo potranno fornire le importantissime proteine vegetali… L’essere umano assimila le sostanze nutritive (vitamine, minerali, oligoelementi) che sono alla base della vita, contenute negli alimenti, perché il nostro intestino contiene miliardi di microrganismi (la cosiddetta ‘flora batterica’). I batteri, come è stato detto prima, fungono da veri e propri ‘spazzini’ che riducono i tessuti morti o malati e non hanno alcuna influenza invece sui tessuti e sulle cellule vive! Il fatto che i microbi siano incapaci di penetrare i tessuti sani dovrebbe illuminarci sul fatto che qualunque sia il ruolo che giocano i batteri nella produzione di alcuni tipi di malattia, sono sempre fattori secondari e mai primari. Non possono annidarsi nell’organismo, se non quando questo è stato sufficientemente alterato da altre cause da permettere questa intrusione. Non sono la causa della malattia, anche perché dal punto di vista igienistico, la malattia non è qualcosa che arriva dall’esterno o che è provocata da qualcosa, è un processo biologico che viene messo in atto dal corpo stesso, con l’obiettivo di eliminare le tossine che stanno inquinando pericolosamente l’organismo. Essendo i microrganismi parassiti, quando l’organismo si allontana dalla salute, da uno stile di vita sano e armonioso, i batteri iniziano a produrre scorie. Quando queste scorie si accumulano (tossine) si crea un terreno fertile alla loro proliferazione» (4).

E’ chiaro quanto sia difficile anche solo intuire quali siano le difficoltà nel provare con certezza indubbia le tesi qui riportate. Sembra però che prudenza suggerisca un ritorno ad una rigorosa attenzione nella scelta del proprio stile di vita. Astinenze, digiuni, attività fisica (soprattutto all’aperto), ricerca di una cura per sé e per gli altri, che risponde ad un’intima chiamata all’amore verso Dio e verso il prossimo. Invero il cristiano, che sia tale non solo per etichetta, sa che il suo vivere è necessariamente globale e globalizzante: riguarda tutto sé e tutti gli altri. La salute spirituale sarà necessariamente anche una salute fisica, a meno che Dio non scelga la persona, col suo consenso, di essere vittima insieme a Cristo sulla croce (negli altri casi, la malattia sarà sempre occasione di purificazione e di santificazione, che sorgerà sempre dalla necessità di riparare una deficienza affinché si manifesti la «gloria di Dio» nella miseria dell’uomo, traendo un bene dal male).

Stefano Maria Chiari



1) Alcalino (o basico, si dice di una soluzione che possiede un valore di pH superiore a 7, che è il punto di pH che ha l’acqua distillata, o una soluzione neutra. Il sangue umano in condizioni normali ha una reazione debolmente alcalina, con pH = 7,4, e possiede idonei sistemi tampone per mantenere questo valore il più costante possibile nelle diverse situazioni.)… Nell’organismo, di norma, l’equilibrio acido-base (il cosiddetto pH) viene fisiologicamente mantenuto in un ambito ristretto. Piú comunemente, le secrezioni sono invece acide (come i succhi gastrici) o basiche (a livello dell’intestino) (da http://www.vocabolariomedico.com/dizionario-medico/termine-medico-alcalino/379/ e da http://www.mytrainercommunity.it/Dizionario_Medico/Alcalinitagrave
2) Da http://www.studiolagattolla.it/default.asp?id=25&mnu=25
3) Da http://www.biolis.it/news_det.asp?IDN=7
4) Da http://rizzocitizen.ilcannocchiale.it/2009/08/04/s.html



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