don C. Nitoglia 22 Giugno 2015
Alcuni esempi pratici della storia della Chiesa1] ‘Reprensibile’, dal latino ‘re-prehendere’, degno di essere rimproverato, biasimato, corretto, disapprovato, criticato, ammonito come erroneo (N. Zingarelli, ivi).
2] «La frase “era reprensibile” (della Vulgata) da alcuni esegeti è tradotta […] “messo dalla parte del torto”. È spiegato il fallo o il torto di Pietro, fallo definito con ogni precisione già da Tertulliano come sbaglio di comportamento non di dottrina” (De praescriptione haereticorum, XXIII)» (G. Ricciotti, Le Lettere di S. Paolo, Coletti, Roma, 1949, 3ª ed., pp. 227-228).
3] È vero che secondo Tertulliano il peccato di Pietro fu uno “sbaglio di comportamento non di dottrina” (De praescr. haeret., XXIII). Tuttavia “Per S. Agostino Pietro commise un peccato veniale di fragilità, preoccupandosi troppo di non dispiacere ai giudei convertiti al Cristianesimo ...” (J. Tonneau, Commentaire à la Somme Théologique, Cerf, Paris, 1971, p. 334-335, nota 51, S. Th., III, q. 103, a.4, sol. 2). Secondo S. Tommaso d’Aquino “sembra che Pietro sia colpevole di uno scandalo attivo” (Somma Teologica, III, q. 103, a.4, ad 2). Inoltre l’Angelico specifica che Pietro ha commesso un peccato veniale non di proposito deliberato ma di fragilità (cfr. Quest. disput., De Veritate, q. 24, a. 9; Quest. Disput., De malo, q. 7, a. 7, ad 8um) per un'eccessiva prudenza nel non voler contrariare i giudei convertiti al Cristianesimo.
4] Cfr. Arnaldo Xavier Vidigal Da Silveira, Qual è l’autorità dottrinale dei documenti pontifici e conciliari?, “Cristianità”, n. 9, 1975; Id., È lecita la resistenza a decisioni dell’Autorità ecclesiastica?, “Cristianità”, n. 10, 1975; Id., Può esservi l’errore nei documenti del Magistero ecclesiastico?, “Cristianità”, n. 13, 1975.
5] Cfr. Enciclopedia dei Papi, cit., Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2000, 1° vol., pp. 585-590, voce Onorio I, a cura di Antonio Sennis.
6] Si pensi all’attuale linea pastorale 1°) riguardo alla morale (Francesco I / card. Walter Kasper), che vorrebbe concedere i Sacramenti ai peccatori ostinati nel peccato, che non vogliono correggersi e pretendono di ricevere egualmente i Sacramenti. Ogni cristiano che ha studiato il Catechismo sa che secondo la Legge divina ciò non è possibile. Quindi deve prendere posizione contro tale linea da qualsiasi parte venga. 2°) Dal punto di vista dogmatico si pensi alle novità della collegialità episcopale (Lumen gentium), del panecumenismo (Unitatis redintegratio, Nostra aetate), delle due fonti della Rivelazione ridotte ad una: la “sola Scrittura” (De Verbum), del pancristismo teilhardiano (Gaudium et spes), della libertà delle false religioni (Dignitatis humanae). 3°) Dal punto di vista liturgico si pensi al Novus Ordo Missae del 1968, che “si allontana in maniera impressionante dalla teologia cattolica sul Sacrificio della Messa come fu definita dal Concilio di Trento” (card. Alfredo Ottaviani e Antonio Bacci, Lettera di presentazione a Paolo VI del Breve Esame Critico del NOM). Son casi in cui è lecito e doveroso sospendere l’assenso alle decisioni novatrici del magistero pastorale o non infallibile del Concilio Vaticano II e del post-concilio.
7] San Tommaso d’Aquino, Summa Theologie, II-II , q. 33, a. 4, ad 2.
8] Franciscus De Vitoria, Obras de Francisco de Vitoria, BAC, Madrid 1960, pp. 486-487.
9] Franciscus Suarez, De Fide, in Opera omnia, cit., Parigi 1858, tomo XII, disp. X, sect. VI, n. 16.
10] San Roberto Bellarmino, De Romano Pontifice, in Opera omnia, Battezzati, Milano 1857, vol. I, lib. II, c. 29.