28 Luglio 2010
«Gen.le redazione,
Tempo fa , a cena da amici, una persona ha raccontato la sua esperienza con il suo “rosacroce”, incontrato diverse volte e sempre inaspettatamente. Non so cosa pensare, non ne avevo mai sentito parlare prima… mi piacerebbe sapere se e’ possibile avere un articolo a riguardo.
Grazie e buon lavoro.
Frida Benolli»
A richiesta della cortese lettrice che chiede lumi sui «Rosacroce», seguono alcune riflessioni sull’argomento. Per non essere giudicati di parzialità, riporterò alcuni passi di scritti «manifesto» del movimento.
In premessa possiamo affermare che ci troviamo di fronte ad una delle correnti del vasto panorama dell’esoterismo cristiano. La pretesa di ognuna di esse, pretesa che svela essa stessa una contraddizione interna nel metodo utilizzato (metodo comune ai «rosacroce», come agli «antroposofi», per esempio), è quella di comprendere appieno il vero significato della «rivelazione cristica», oscuro ed obliato dalla Chiesa cattolica in particolare, la quale – colpevole di aver voluto tenere le masse sotto il giogo dell’ignoranza – ha impedito la piena evoluzione dell’essere umano fino alle vette della divinizzazione alla quale è stato chiamato.
La contraddizione è presto svelata: ogni esoterismo pretende di avere la pienezza della verità, la reale interpretazione dei segni e delle Scritture, eppure, necessariamente, differisce rispetto ad un suo omologo equivalente, anche su elementi essenziali, su alcune questioni basilari relative all’oggetto della fede, tradendo in tal modo un esito più che relativista, sicuramente parziale e necessariamente falso: la pluralità del vero, secondo una logica di mero buon senso e senza scomodare alti ragionamenti filosofici, non è verità, ma menzogna. L’esoterismo che pretende di essere alternativo alla lettura della Chiesa, dovrebbe assicurare con quale «certificazione di qualità» pretenda di eccellere su altre letture a sé equipollenti.
Molto spesso non v’è risposta, si ricorre pertanto all’inaffidabile ipse dixit, che resta assioma di relativismo purissimo, il quale si espone alla domanda inevitabile: non posso avere, io, un’idea diversa ugualmente ispirata?
Le evidenze in grassetto sono nostre; esse costituiranno oggetto di commento successivo.
«L’Ordine dei Rosacroce è una Scuola di Luce e di perfezione i cui membri, attraverso uno studio progressivo e l’applicazione pratica di ciò che apprendono, per diventare padroni della propria vita, e artefici del proprio destino, assimilano nella propria personalità, i più alti ideali etici dell’esistenza.
L’Ordine, perpetua la saggezza di tutti i Rosacroce di tutti i tempi, che, per secoli hanno trasmesso, a coloro che seguono gli insegnamenti, a sviluppare le proprie facoltà superiori, e per capire il rapporto tra gli esseri umani, il cosmo, le leggi che lo disciplina, e Dio, qualunque sia il nome si assegna ad Egli, o qualsiasi altra idea consideriamo tale. Tutto è presentato attraverso progressive iniziazioni e livelli di studio, per essere acquisito, come usanza di un Ordine Iniziatico.
Attraverso la saggezza acquisita dal nostro storico Ordine, diventerete consapevoli che ogni essere umano può diventare quello che dovrebbe essere, e ottenere ciò desidera avere, senza distinzioni di classe o altre limitazioni, attraverso lo studio degli insegnamenti dei Rosacroce.
Il simbolo che dà il nome al nostro Venerabile Ordine,
Una semplice lettura della presentazione, ci consente di appurare elementi tipici dello gnosticismo cristiano: elementi in definitiva paganeggianti.
Notare l’insistenza sulla «capacità di autoredenzione»: l’individuo diviene artefice del proprio destino. Notare ancora la necessità di ricollegare i propri insegnamenti all’antichità di insegnamenti segreti, per avvalorare la propria autorità e fondarla nel «fascino del mistero».
Dio non è un essere personale: resta alla sola discrezionalità dello studioso apostrofarlo come meglio si ritenga: indifferentismo e paganesimo, anche questo.
In ultimo, soffermatevi su quell’ottenere quel che si desidera avere! Paganesimo puro, o, se volete: magia, satanismo... tutti questi settori dell’esoterico promettono il raggiungimento del proprio desiderio.
Il cristiano vero cerca la volontà di Dio, il Suo Regno... il resto, in aggiunta.
Visitiamo ora ad una delle voci più suggestive (2), quella dell’AMORC.
«L’Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce, conosciuto nel mondo con la sigla A.M.O.R.C., ha come simbolo una croce dorata con una rosa rossa al centro. Questo simbolo non ha alcuna connotazione religiosa: la croce rappresenta il corpo fisico dell’uomo e la rosa simbolizza la sua anima in evoluzione…l’Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce A.M.O.R.C. perpetua
Infatti, parallelamente alle religioni ufficiali, che hanno costellato la storia dell’umanità, sono sempre esistite delle Organizzazioni dedite allo studio dei misteri dell’esistenza… A.M.O.R.C. è un movimento filosofico, tradizionale, iniziatico mondiale il cui scopo è diffondere le conoscenze che gli Iniziati del passato ci hanno trasmesso attraverso i secoli. Conoscenze che riguardano l’uomo, nella sua doppia natura materiale e spirituale, e le leggi che governano la natura e l’universo. L’A.M.O.R.C. diffonde tali conoscenze in forma sia scritta che orale, sia teorica che pratica. E’ aperto a tutti i cercatori che abbiano il desiderio di conoscere meglio se stessi e le leggi della natura. Non è settario, è apolitico, non è una religione, e in tutti i Paesi dove esercita le sue attività si presenta come un’associazione senza scopi di lucro.
La via proposta dall’A.M.O.R.C. è una via di conoscenza, non di fede, una via di ricerca personale, in cui l’individuo deve sempre mantenere la propria libertà di coscienza. E’ una via basata sull’impersonalità: l’unico Maestro che i Rosacrociani riconoscono è il Maestro Interiore, espressione della Divinità che risiede in ognuno di noi.
Sigla: La sigla A.M.O.R.C. indica l’Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce.
Simbolo: Croce dorata con una rosa rossa al centro. La croce rappresenta il corpo dell’essere umano e la rosa simbolizza la sua anima in evoluzione.
Natura: Movimento filosofico, iniziatico e tradizionale mondiale, non settario e non religioso, apolitico, aperto agli uomini e alle donne, senza distinzioni di razza, di religione o di posizione sociale.
Motto: «La più ampia tolleranza nella più rigorosa indipendenza»
Scopo: Perpetuare gli insegnamenti filosofici che i Rosa-Croce si sono trasmessi attraverso i secoli; insegnamenti riguardanti i misteri dell’universo, della natura e dell’uomo stesso.
Statuto: Associazione senza scopi di lucro
Origini tradizionali: Scuole dei Misteri dell’Antico Egitto, durante
Origini storiche: Dal punto di vista puramente storico, è nel 1623 che i Rosa-Croce uscirono dall’anonimato e si fecero conoscere al pubblico per mezzo di un manifesto affisso nelle strade di Parigi. Alcuni anni prima, avevano pubblicato tre Manifesti destinati ai pensatori dell’epoca:
Rinascita: Nel 1909, Harvey Spencer Lewis (1883-1939), esoterista americano che si interessava da molti anni al Rosacrocianesimo, si recò a Tolosa per incontrare i Rosa-Croce francesi, nel momento in cui l’Ordine in Francia era praticamente in sonno. Lo iniziarono e gli affidarono la missione di riattivare l’Ordine negli Stati Uniti, al fine di poterlo reintrodurre in Europa quando le circostanze fossero più favorevoli (già si profilava lo spettro della Prima Guerra mondiale). H. Spencer Lewis compì la sua missione e diede all’Ordine il nome di Antiquus Mysticusque Ordo Rosae Crucis, per mettere in evidenza le sue origini storiche e tradizionali. Dopo
Struttura attuale: L’A.M.O.R.C. si estende attualmente al mondo intero. Comprende 17 giurisdizioni, ognuna delle quali raggruppa al di là delle frontiere i Paesi che parlano la stessa lingua. Esiste così una giurisdizione di lingua tedesca, inglese, francese, spagnola, greca, giapponese, russa, scandinava, ecc... La sede di ogni giurisdizione, designata tradizionalmente col nome di ‘Grande Loggia’, è diretta da un Gran Maestro, eletto con un mandato di cinque anni rinnovabile. Nel suo insieme, l’Ordine è diretto da un Consiglio Supremo composto dai Gran Maestri di tutte le giurisdizioni e posto sotto la presidenza dell’Imperator, anch’egli eletto con mandato di cinque anni rinnovabile (il termine ‘Imperator’, già usato nel XVIII° secolo, proviene dall’espressione latina Imperare sibi, che significa ‘Maestro di sé’).
Gli insegnamenti: Fino al 1909 gli insegnamenti rosacrociani erano trasmessi solo oralmente, in luoghi tenuti segreti. E’ per questo che l’Ordine veniva un tempo considerato come una società segreta. Poi essi furono messi per iscritto ed oggi si presentano sotto forma di monografie inviate mensilmente a tutti i membri iscritti. Si suddividono in dodici gradi, ognuno dei quali è consacrato allo studio di temi filosofici o mistici maggiori: la natura del Divino, l’origine dell’universo, la struttura della materia, i concetti di tempo e di spazio, le leggi della vita, lo scopo dell’evoluzione, l’anima umana ed i suoi attributi, le fasi della coscienza, i fenomeni psichici, i misteri della morte, del dopo-vita e della reincarnazione, il simbolismo tradizionale... Gli insegnamenti includono ugualmente un gran numero di esperienze che consentono di apprendere le tecniche fondamentali in tema di misticismo: il rilassamento, la concentrazione, la meditazione, la visualizzazione, la creazione mentale, l’alchimia spirituale, ...
Riunioni fraterne: Parallelamente agli insegnamenti scritti che i Rosacrociani studiano a casa propria, coloro che lo desiderano possono riunirsi in appositi luoghi e partecipare a lavori collettivi, o ricevere le iniziazioni rosacrociane. Vengono anche regolarmente organizzati dei seminari e dei convegni di giurisidizione.
Personaggi celebri: Nei secoli scorsi, alcuni personaggi celebri sono stati membri dell’Ordine della Rosa-Croce o sono stati in contatto con esso. Tra questi: Paracelso (1493-1541), Francis Bacon (1561-1626), Michael Maier (1568-1622), Robert Fludd (1574-1637), Jacob Boehme (1575-1624), Comenius (1592-1670), Cartesio (1596-1650), Elias Ashmole (1617-1692), Baruch Spinoza (1632-1677), Isaac Newton (1642-1727), Wilhelm Leibniz (1646-1716), Benjamin Franklin (1706-1790), il conte di Saint-Germain (1696?-1784), Cagliostro (1743-1795), Michel Faraday (1791-1867), Joséphin Péladan (1858-1918), Claude Debussy (1862-1918), Marie Corelli (1864-1924), Papus (1865-1916), Érik Satie (1866-1925), François Jollivet-Castelot (1868-1937), Nicolas Roerich (1874-1947), Édith Piaf (1915-1963), ecc. Anche ai giorni nostri vi sono nell’A.M.O.R.C. pensatori, scienziati ed artisti rinomati, ma preferiscono in genere mantenere l’anonimato»… (3).
Attenzione ai passaggi salienti:
1) E’ un percorso iniziatico (quindi selettivo, incosciamente razzista, antievangelico, esoterico).
2) Via di conoscenza, non di fede: quindi dichiarazione bellica al dogma ed alla Verità rivelata nella Chiesa; il riferimento alla «conoscenza/gnosi» è più che esplicito (la gnosi costituì il motore dell’eresia dei primi secoli del cristianesimo).
3) La tolleranza massima (si confronti con lo statuto dei doveri dell’uomo, rinvenibile sullo stesso sito) è elemento tipicamente massonico: si rispetta qualunque cosa, senza distinguere tra idea (a volte deprecabile e distruttiva) e persona (da amare e salvare); la totale indipendenza, invece, postula la possibilità (espressamente dichiarata) di rinnegare assiomi oggettivamente pacifici per la maggioranza dei rosacruciani: questo sfocia nella pura negazione del principio di non contraddizione, atteggiamento anticamera della follia oppure del delirio di onnipotenza;
4) l’uso di riferimenti e concetti pagani, quali la reincarnazione (4).
Riporto ora un’altra citazione relativa al misticismo. Attenti alla lettura (grassetto nostro).
«Un Mistico autentico non cerca una definizione preconfezionata della Verità, supponendo peraltro che ne esista una, ma prova il bisogno ed il desiderio di comprendere meglio il senso dell’esistenza. Non vuole neanche che gli si detti ciò che è bene e ciò che è male, ma che lo si guidi nel risveglio della sua coscienza. Vuole vivere in modo libero e illuminato. E’ a cercatori di questo genere che l’A.M.O.R.C. si rivolge. I suoi insegnamenti accordano un’importanza primordiale alla libertà di pensiero. Fin dai suoi primi passi sul Sentiero Rosa-Croce, il Rosacrociano si rende conto di aver accesso ad un retaggio tradizionale di grande levatura, ma comprende anche che lo scopo di tale retaggio è quello di permettergli di edificare la sua personale filosofia di vita».
Il mistico, quindi, sarebbe una sorta di libero battitore, uno che non si cura neppure del fatto che la verità esista oppure no.
A cosa porta quest’atteggiamento? A quello che viene di seguito: un mistico non ha bisogno di sapere o che gli si dica quel che è bene o quel che è male. Vuole vivere libero ed illuminato.
Diamo un significato a questi pensieri: l’uomo è in grado di arrivare alle più alte vette della conoscenza mistica (cosa che in definitiva significa partecipare della Luce Divina increata, conoscere Dio e viverlo), senza passare per il rinnegamento di se stesso; perché il prescindere dal bene o dal male, dalla verità o dalla menzogna - per l’essere umano, necessariamente transeunte ed esposto al divenire del tempo (quindi non impassibile come Dio, anche qualora se ne volesse supporre, errando, la propria natura divina) - altro non è che il fare come ci si sente ispirati. E chi o cosa dovrebbe ispirare tale uomo, schiavo delle proprie passioni.
Uno dei tentativi più forti del nemico e profondamente radicati nella nostra società, è quello di negare la verità del peccato originale: se l’uomo non possiede una natura deviata e corrotta (anche se non irrimediabilmente) dal peccato, allora è in grado di «farsi da sé», di prescindere da qualunque grazia. L’evidenza ci insegna esattamente il contrario: il peccato d’origine è più che reale ed oltremodo vivo. Supporre una propria autoredenzione è solo tentativo superbo di arrivare alla divinizzazione, senza giurare guerra allo stesso peccato, anzi assecondando le proprie passioni.
L’esoterista che pretenda di vivere «illuminato» senza aver prima negato se stesso è un illuso. La negazione di sé passa per l’accettazione della Verità: Dio stesso che si rivela. Prescindere dalla rivelazione è prescindere dai mezzi di salvezza.
In nota, uno studio del CESNUR sull’argomento (5). Rinvio inoltre ad un interessante studio che può essere letto su una rivista massonica (6) in rete; dalla lettura di esso emerge una stretta correlazione tra «Rosacroce» e Massoneria.
Stefano Maria Chiari
1) Da http://rosacroce.eu/saludo.html
2) Da www.amorc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=31&Itemid=2
3) Ibi.
4) Essa non è concetto cristiano né presente nelle Sacre Scritture, checchè ne dicano esoteristi di diverso taglio e provenienza. La verità è che l’esoterista vuole a tutti i costi eliminare il pericolo dell’inferno e la realtà di peccato, quindi non tollera l’esistenza di un possibile giudizio immediato da parte di Dio; giudizio che possa terminare con una condanna eterna.
5) Da www.cesnur.org/religioni_italia/r/rosacroce_01.htm:
«Fra il 1614 e il 1616 tre ‘manifesti’-
6) Da www.zen-it.com/mason/studi/r+&m.htm
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