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Tutto il potere a Monsanto
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Milioni di americani ogni anno sono colpiti da intossicazioni alimentari (le epidemie di salmonella sono ricorrenti), più o meno direttamente causate dall’abuso di cibi pre-cotti, preconfezionati, o preparati nelle trattorie a poco prezzo che servono hot-dog, hamburger, cibi «cinesi» o «messicani» cotti.

Il presidente Obama ha creato un nuovo «Food Safety Working Group» – Gruppo di Lavoro per l’Igiene degli Alimenti – e sta per darne la direzione a tale Michael Taylor (1).

Chi è Taylor? E’ un avvocato della Monsanto, che rappresenta come socio dello studio legale King & Spalding, ma in vari periodi anche un consulente della Food and Drug Administration (FDA), l’ente che autorizza i farmaci. Nel 1991, come vice-commissario per le politiche della FDA, Taylor fu tra quelli che più efficacemente indussero l’ente federale ad autorizzare l’uso dell’ormone della crescita geneticamente modificato (dalla Monsanto) per le vacche da latte e i vitelli da carne. In particolare, Taylor fu l’estensore dei regolamenti del FDA sulle etichette alimentari: quelli che vietano in USA di segnalare la presenza di ormone della crescita nelle etichette sulle confezioni di  latte, yogurth e formaggi freschi.

La parte avuta da Taylor in questa autorizzazione è stata così sospetta, che l’ufficio di Contabilità Generale (General Accounting Office) chiese che il personaggio fosse posto sotto inchiesta, per il suo evidente conflitto d’interessi: assolto, naturalmente. 

Così, candido e lindo, nel 1994  Taylor riappare – stavolta  al ministero americano dell’Agricoltura (USDA) – come amministratore del servizio ministeriale di Igiene ed Ispezioni Alimentari. Nel 1998, Taylor è tornato alla Monsanto, come vice-presidente delle «politiche pubbliche», ossia della potente attività di lobby della multinazionale posseduta dalla famiglia Shapiro.

La nomina  è un’altra prova, ove ce ne fosse bisogno, della dipendenza del presidente Obama dai poteri forti e dalle lobby dell’Establishment.

Quel che farà Michael Taylor nella sua nuova carica l’ha detto lui stesso in una recente dichiarazione: «La FDA (Food and Drug Administration) e il FSIS (il servizio ispettivo di igiene alimentare del ministero dell’Agricoltura che lui ha presieduto anni fa) sono inefficienti, e il sistema di controllo di carni e pollame è obsoleto. Spendiamo un sacco di soldi pubblici per fare ispezioni che possono essere fatte da altri. Dobbiamo trasformare il FSIS da agenzia di igiene che si occupa di ispezioni ad agenzia scientifica di sanità pubblica».

Insomma le ispezioni saranno appaltate a contractors privati (viene da chiedersi: alla Hallyburton? A Blackwater, l’agenzia di mercenari che fa meraviglie in Iraq?), mentre il FSIS diventerà un ente che vola alto, «scientifico»: e «scienza», in questo campo, è sinonimo di Monsanto.

Nella sua carica, Taylor avrà modo di appoggiare efficacemente un progetto di legge da poco presentato dalla parlamentare Rosa deLauro, e che sta mettendo a rumore i coltivatori organici in USA, perchè di fatto – se approvato – metterebbe fuori legge la loro produzione, sulla base dei rischi per la «igiene alimentare» che le coltivazioni organiche rappresenterebbero.

Il progetto invita le autorità a «stabilire standard minimi scientificamente fondati» (ancora la «scienza») per coloro che producono cibo usando, per esempio, sporco letame invece dei concimi chimici, puri e sterili. Su questi produttori si  concentreranno le «ispezioni», che invece risparmieranno le culture industriali: ispezioni che riguarderanno non solo «l’immagazzinamento e la conservazione», ma anche «la raccolta», e soprattutto interessante per Monsanto – «la selezione delle sementi» (2).

I coltivatori organici usano le proprie sementi naturali, e spesso se le scambiano, sottraendosi al business degli ibridi geneticamente modificati. Da domani sarà illegale perchè la FDA ha appena ridefinito le sementi come «alimenti», e con ciò le ha sottoposte ai controlli previsti per l’igiene alimentare. Nel caso dei semi, significa che saranno considerati «contaminanti» anche i semplici macchinari usati da sempre per separare i semi dal resto delle piante quando vanno «in semenza».

Metodi non scientifici, e se le ispezioni troveranno segni di «contaminazione» (di semi che non vengono mangiati), i coltivatori saranno multati e puniti col divieto di commercializzare i prodotti. Tutti guai che potranno evitare adottando le scientifiche sementi geneticamente modificate, brevettate Monsanto, da comprare ogni anno.

Se la cosa allarma, è perchè potremmo scommettere che presto le idee di Taylor, e le norme relative alla «igiene», saranno accolte spontaneamente da qualche commissario europeo entusiasta per la «scienza», che premerà dietro le quinte per farle adottare obbligatoriamente dagli Stati d’Europa.

Potremmo presto trovarci nella fortunata situazione del Sudafrica, uno degli Stati più aperti alle seduzioni Monsanto, e che da anni ha adottato sementi di mais in cui Monsanto ha geneticamente inserito la resistenza ai diserbanti Monsanto: le leggi sudafricane non impongono l’obbligo di dichiarare sulle etichette la presenza di OGM, e da anni il mais OGM è l’alimento-base di gran parte dei 48 milioni di neri sudafricani (anche se la catena di supermercati Woolworths ha bandito i prodotti OGM dal 2000); secondo Monsanto, la sua semente è anche più produttiva della naturale.

Non è il parere di un migliaio di agricoltori sudafricani che hanno seminato 82 mila ettari di granturco OGM di tre diverse varietà Monsanto, ed hanno accusato perdite per milioni di dollari: le pannocchie appaiono sane e prospere dall’esterno, ma dentro non hanno i chicchi, o pochissimi. Molti agricoltori non hanno letteralmente visto, quest’anno, l’80% del raccolto (3).

Monsanto ha offerto di risarcire i danni, accusando una «sotto-fertilizzazione» durante lo sviluppo delle sementi «in laboratorio». La «scienza» ha dei limiti.

Ma apre anche imprevedibili, entusiasmanti scenari per la soluzione dei più assillanti problemi dell’umanità, come la sovrappopolazione: un giorno, le sementi Monsanto potrebbero rendere superflui i preservativi e le pillole anticoncezionali (4).

Secondo una ricerca del ministro dell’Agricoltura austriaca, infatti, topi alimentati per 20 settimane con il 33% di mais Monsanto geneticamente modificato (NK 603 x MON 810) hanno partorito meno piccoli, e piccoli sottopeso. Il gruppo dei topi di controllo, alimentati con granaglie normali, hanno avuto figliolanze normali. Se Monsanto fa quest’effetto sui topi nutriti solo al 33% con le loro sementi, perchè non dovrebbe farlo sugli umani?

La Cina ha adottato ufficialmente l’uso di granaglie geneticamente modificate per alimentazione animale dal 2005. Speriamo bene.



1) Asher Miller, «Monsanto planting seeds in the White House?», OpEdNews, 24 marzo 2009.
2) Lynn Cohen-Cole, «How to criminalize seeds», Rense.com, 20 marzo 2009. Si vedano anche: «Is Organic Farming Killer Rep. Rosa DeLauro Becoming the Most Hated Woman in America? (I Hope So)» 20 marzo 2009, http://educate-yourself.org/cn/ rosadelaurooppositiongrowing20mar09.shtml; «Goodbye Farmers Markets, CSAs, and Roadside Stands by Linn Cohen-Cole (19 marzo 2009), http://educate-yourself.org/cn/cohen-..colegoodbyefarmersmarkets03mar09.shtml
3) Adriana Stujit, «Monsanto GM-corn harvest fails massively in South Africa», Digital News, 7 marzo 2009.
4) «No need for condoms – GM corn can do the job», Greenpeace India, 12 gennaio 2009.


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