11 Aprile 2010
Con la mente rivolta a Pascal, spesso citato nei miei precedenti interventi, il recente film della regista tedesca Jessica Hausner su Lourdes mi induce ad un’ulteriore riflessione: la Hausner ha ripreso tutta una serie di critiche, di tipo razionalista, che sin dal 1858 sono state rivolte a Bernadette in merito all’apparizione. Critiche, fatte le debite differenze di conoscenze scientifiche, come quelle che oggi il Corvaglia va facendo sul caso bosniaco. Il Corvaglia dell’epoca si chiamava Emile Zola, naturalista, positivista ed ateo. Il quale, come ha ricordato di recente sul Corsera Vittorio Messori (che per questo sta proprio in questi giorni subendo un massiccio linciaggio morale su internet), arrivò, dopo essere stato a Lourdes ed aver assistito di persona a due guarigioni miracolose, persino a tentare di comprare il silenzio di una delle miracolate. Questo perché quella povera donna con la sua sola presenza smentiva il libro del Zola nel quale raccontava del suo viaggio a Lourdes per tutto ridurre a fanatismo, creduloneria popolare, isteria, autosuggestione, superstizione. Il film prima citato riprende lo stile e gli argomenti di Zola anche se molto sottilmente, in modo cioè da non sembrare immediatmente contrario all’avvenimento di Lourdes.
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