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Kiev: appare la solita manina
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Dmitro Yarosh, leader principale del Pravy Sektor (l’estrema destra in piazza) ha voluto incontrare l’ambasciatore di Israele in Ucraina, Reuven Din El, a protestare la sua amicizia per l’ebraismo. Fatto significativo, al termine dell’incontro l’ambasciata sionista ha voluto emettere un comunicato, in cui approva e sdogana il movimento neo-nazista.

Abe (Abraham) Foxman
  Abe Foxman
In USA, immediatamente Abe (Abraham) Foxman, lo storico direttore dell’Anti Defamation League, ha diffuso la notizia esultante sull’Huffington Post: Dmitro Yarosh, ha dichiarato all’ambasciatore che «il loro movimento rigetta l’antisemitismo e la xenofobia e non lo tollererà». Abe Foxman sottolinea che, al contrario, il partito Svoboda, «che ha preso oltre il 10% dei voti l’ottobre 2012», non può essere sdoganato, perché il suo ideologo Oleksandr Sych non solo «promuove il nazionalismo ucraino, che per lui ha come modello Stepan Bander, il leader che (...) si alleò coi nazisti durante la secondo guerra mondiale e si rese complice di massacri di ebrei». Ma soprattutto, l’ideologo Sych ha proclamato che l’Ucraina-nazione «è minacciata sia dal regime comunista di Russia, sia dall’Europa liberista»: e questo proprio non va. Svoboda resta «antisemita», ed il guaio è che «ha appena ricevuto tre Ministeri nel nuovo Governo», e per di più «Sych è stato nominato vice primo ministro». (In Ukraine, New Government Must Reassure Jewish Community)

Invece, il capo dell’ADL of B’nai Bhrit elogia altamente «Spilna Sprava» (Causa Comune), un ambiguo ed organizzatissimo gruppuscolo ultra-nazistoide; è la formazione che ha occupato vari Ministeri; le altre formazioni di estrema destra fra cui principalmente Svoboda, lo hanno accusato di inscenare «provocazioni» che hanno fatto fallire i primi colloqui con il Presidente Yanukovich, e secondo gli accusatori miravano ad offrire il pretesto a che il Presidente imponesse la legge marziale. Il capo del gruppuscolo, Oleg Danylyuk, il 3 febbraio scorso è sfuggito al temuto imminente arresto riparando (indovinate?) a Londra.

Ebbene, scrive Foxman: un altro dei capi di Spilna Sprava, Sergei Mischenko, è stato intervistato dalla giornalista ebrea Eleonora Grojman, che gli ha detto: «gli ebrei ucraini sono allarmati da voi nazionalisti». Mischenko ha risposto che gli ebrei non hanno nulla da temere: «A Maidan c’erano al nostro fianco ebrei che avevano servito sotto la Israeli Defense Force: abbiamo combattuto spalla a spalla, i nostri rapporti sono eccellenti».

«Delta»
  «Delta»
Specialisti dell’esercito israeliano non hanno solo combattuto «a fianco» dei nazionalisti di piazza: secondo quanto rivelato da Haaretz e dal Times of Israel, un esperto veterano dell’armata israeliana, conosciuto solo come «Delta», ha capeggiato le battaglie di strada a Kiev. Delta comandava una forza chiamata «Elmetti Blu di Maidan», composta di una quarantina di individui, «guidati da cinque ex soldati israeliani» . Delta, ucraino di nascita, in Israele ha acquisito il prezioso know-how militare servendo nel battaglione di ricognizione Shu’alei Shimshon, della brigata di fanteria Givadi.

Dunque riappare la manina che abbiamo già scorto all’opera (allora, molto più vistosamente) in Georgia nel 2008, quando il presidente locale Saakashvili, freneticamente anti-russo, tentò di rioccupare con la forza armata le provincie russofone di Abkazia e Sud-Ossetia: o meglio, lo fece per Israele. Prestandogli il Ministro della Difesa nella persona di Temur Yakobashvili, metà georgiano ma abitante di solito in Sion e parlante ebraico, armamenti ed addestratori.

Come scrisse allora DEBKA:

«Il Presidente georgiano ha assunto da ditte israeliane di sicurezza (sic) alcune centinaia di istruttori militari, si stima oltre mille, per addestrare le forze georgiane in tattiche di commando, e di combattimento aereo, navale e corazzato. Hanno fornito addestramento in intelligence militare e sicurezza per il regime. Tbilisi ha anche comprato armamento e sistemi elettronici d’intelligence e di puntamento da Israele. Questi istruttori sono fortemente impegnati nella preparazione della armata georgiana alla conquista della capitale del Sud-Ossezia. Con queste forze l’avventurista Sdaakashvili ordinò l’attacco alle due enclaves. Nelle prime ore di facile successo, l’ebreo ministro Yakobashvili esultò pubblicamente: “Gli israeliani devono essere fieri dell’addestramento che hanno dato ai soldati georgiani... Ora speriamo nell’assistenza della Casa Bianca, perché la Georgia non può vincere da sola”».

Era, dunque, l’eterno tentativo di trascinare l’America in un’altra guerra per i neocon. La rapida reazione dell’armata russa ha sconfitto gli avventurieri e ricacciato gli aggressori. Secondo fonti ufficiali russe, «dopo i combattimenti abbiamo trovato numerosi cadaveri di cittadini baltici ed ucraini; in seguito sono stato informato che corpi di diversi negri sono stati trovati sulla scena della battaglia presso la scuola numero 12». (Georgia: ha perso Israele)

Stavolta, in Ucraina, sono i neonazisti con le svastiche tatuate sul braccio e la testa rasata ad essere utilizzati – allo stesso modo in cui sono utilizzati, contro il regime siriano, i jihadisti più fanatici, wahabiti, ceceni e sauditi, che fanno il lavoro sporco per Sion urlando di volerlo (un giorno) distruggere. Per intanto, i loro feriti si fanno curare in un ospedale appositamente allestito dagli ebrei nelle alture del Golan occupate da Israele. Già settecento guerriglieri islamisti sono stati trattati in questo ospedale.

Il bello è che Netanyahu in persona è andato a visitare questi presunti acerrimi nemici del sionismo, e li ha confortati con buone parole, come si vede in questo video.



Adesso, il Governo (ad interim) dove il Pravi sektor e Svoboda sono così largamente rappresentati (anche se il premier ad interim è un banchiere centrale scelto dal FMI) cerca di ripetere il colpo di Saakashvili: ha mobilitato e chiamato le riserve, pronto alla guerra — nella speranza che poi arrivi la NATO ad aiutare.

Mourir pour Maidan? Teniamo a freno la Mogherina, quella che ha fatto l’Erasmus , perché sta eseguendo gli ordini Nuland. (Ukraine Mobilizes For War, Calls Up Reserves)

A Parigi, il Ministro Laurent Fabius (j) ha ammesso che con la Germania, la Polonia e la UE, il Governo francese ha commesso un vero e proprio colpo di Stato contro il Presidente Yanukovich. (Laurent Fabius avoue le coup d’Etat monté avec l’Allemagne et la Pologne)

Bernard Henry-Lévy (j) il guerrafondaio delle «guerre umanitarie» (Libia, Siria, Iraq...) è scatenato, vuole a tutti i costi che la Francia intervenga contro Mosca...





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