Meccanismi d’azione nella prevenzione farmacologica dei tumori
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Chi è interessato alla spiegazione dei meccanismi d’azione delle molecole biologiche alla base della prevenzione farmacologica dei tumori, e non è riuscito a vedere l’ultima puntata sulla prevenzione, può vederlo qui:



“Speciale medicina amica”


Durante la trasmissione viene spiegatal’applicazione dei principi basilari del Metodo Di Bella nei molteplici e complessi aspetti della prevenzione dei tumori che saranno diffusamente trattati nel libro di ormai prossimo completamento “La prevenzione farmacologica dei tumori”. Nella puntata, oltre a diversi aspetti della prevenzione ho cercato di chiarire e spiegare il ruolo fondamentale e il punto essenziale dei meccanismi della crescita e proliferazione neoplastica, la cui conoscenza porta all’impiego delle contromisure terapeutiche determinanti e primarie, valide sia nella prevenzione secondaria e terziaria, che nella terapia dei tumori. Procedono di pari passo da una parte le evidenze sul ruolo fondamentale dell’ormone della crescita, il Growth Hormone (GH), nella proliferazione, espansione e metastatizzazione neoplastiche, e dall’altra la censura, il blocco, il contrasto alla diffusione, divulgazione, pubblicazione, e pertanto agli sviluppi clinici di questi dati di fatto matematici nella loro scientificità e incontestabili su un piano logico e razionale. Dal mese di luglio a oggi, ho ordinato e inviato una pubblicazione a riviste scientifiche recensite su www.pubmed.gov seguendo dettagliatamente e fedelmente le richieste di ogni rivista per la pubblicazione. Per non avere contestazioni sull’inglese ho fatto tradurre la pubblicazione da una professoressa madrelingua inglese che da anni collabora come traduttrice di pubblicazioni medico-scientifiche con la nostra università. Ogni affermazione nel testo è stata confermata con i relativi riferimenti bibliografici ordinati secondo le richieste della rivista. Una dopo l’altra tre riviste hanno immediatamente respinto la pubblicazione, a stretto giro, senza alcuna spiegazione scientifica, senza una ragione logica, ma con la motivazione generica che sono interessati adaltri tipi di pubblicazioni. Una quarta rivista da oltre 2 mesi e mezzo ha ancora in revisione il lavoro. La pubblicazione inviata riporta il risultato di uno studiofinanziato dalla Fondazione Di Bella edeffettuato nell’istituto di anatomia patologica di un’università italiana. Su 59 donne operate di neoplasia mammaria, abbiamo evidenziato nelle cellule tumorali del seno, un’elevata concentrazione dell’ormone della crescita, il GH,e del suo recettore, GHR, in concentrazioni molto superiori a quelle dei tessuti sani limitrofi. Si è accertato un rapporto direttamente proporzionale traconcentrazione di GH, GHRe aggressività, velocità di crescita del tumore, determinato immunoistochimicamentecol Ki 67 che è tanto più elevato quanto maggiore è la velocità di crescita neoplastica. I livelli di GH erano anche perfettamente coerenti con l’alta concentrazione di un pannello di geni che vengono regolarmente espressi ed evidenziati nei tumori più aggressivi. In sintesi più una cellula tumorale è in grado di utilizzarel’ormone della crescita,più ne utilizza, più veloce è la sua crescita ed espansione neoplastica, favorita e accelerata dalla cascata di reazioni proliferative (espressione di geni oncogeni e fattori di crescita tumorali) attivate e promosse dal GH. E’ ormai accertato, documentato, lo stretto sinergismo proliferativo oncogeno tra il GH e i tre più potenti fattori di crescita tumorale GH-dipendenti, la somatomedina ( IGF1), il fattore di crescita epidermico (EGF) il fattore di crescita vascolare,(VEGF), oltre all’interazione sinergica proliferativa e mitogena con la prolattina, inibita nel Metodo Di Bella , come il GH, in funzione antitumorale.

Una volta accertata questa proporzionalità e interdipendenza tra quantità di GH, fattori di crescita - geni GH-dipendenti e aggressività del tumore , risulta ovvio l’impiego in funzione antitumorale dell’antidoto naturale , efficace e non tossico del GH ,la Somatostatina e del suo analogo l’Octreotide, il loro impiego però comprometterebbe decisamente il florido, crescente fatturato dei costosissimi farmaci biologici di nuova generazione , in piena espansione nel mercato del cancro tanto elevati nei costi quanto limitati nell’efficacia e nella durata della risposta terapeutica non raramente associata a tossicità. Le riviste pubblicano contributi scientifici allineati ai paradigmi del pensiero unico globale, sempre in perfetta sintonia con la dittatura ideologica della cosiddetta comunità scientifica e con gli interessi delle multinazionali. Recentemente il Britisch Medical Journalha pubblicato a firma dei ricercatori del King’s College di Londra,una revisione, una verifica dei nuovi farmaci oncologici approvati e immessi in commercio, affermando che di quasi tutti manca la conferma della reale efficacia in termini di incremento dell’aspettativa di vita e miglioramento della sua qualità. Non vi è alcuna prova che servano realmente a qualcosa, e nessuna documentazionescientifica e clinica, nessuna certezza di una loro reale efficacia malgrado gli altissimi costi. Stanno ormai completando un blocco ermeticodella libertà di ricerca, ponendo fine alla sua indipendenza da una pseudoscienza asservita alla nuova medicina speculativo-commerciale. Qualche bieco complottista, qualche perfido populista, immediatamente scoperto, censurato, demonizzato dai blog e mainstream di regime, potrebbe malignamente insinuare che ci sia un conflitto d’interesse ideologico e finanziario alla base del deciso e immediato blocco e immancabile censura di questi studi indipendenti come quello che inutilmente ho cercato di pubblicare. Questi illuminati guardiani dell’ortodossia della ricerca, questi zelanti custodi della verità, censurano le scomode evidenze scientifiche per potere poi affermare indignati, a stretto giro, in coro con le immacolate e disinteressate vestali della comunità scientifica di regime, che non esiste alcuna evidenza scientifica sull’efficacia del MDB. Nella trasmissione sono citate due autorevoli e significative conferme e testimonianzefuori del coro. Da parte del premio Nobel Randy Schekman, sui reali e inconfessabili meccanismi che regolano l’accettazione,la pubblicazione e l”impact factor” delle riviste scientifiche più accreditate. Da parte di Richard Horton “Editor-in-Chief” di The Lancet una storica eprestigiosarivista medico scientifica, il quale su The Lancet ha pubblicato gli esiti di una ricerca in base alla quale la metà circa dei dati pubblicati dalle grandi riviste è falso e truccato. Questo meccanismo , consentirebbe poi la registrazione e l’erogazione di farmaci almeno per il cinquanta percento inutili.

Vi ringrazio
Giuseppe Di Bella