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Onorate al vostro dio, il TAR (del Lazio)
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Nel nome del TAR, l’Onnipotente, il Misericordioso,

All’Ente Supremo, il solo nella nostra Italia miscredente, che merita davvero i 99 nomi di Allah. Dunque sia onore, gloria e devozione al TAR Onnisciente (Allamu), al Soggiogatore (alQahharu), all’Indulgente coi Kulandri (alGhaffaru), al Sufficiente che sostituisce tutti gli altri tribunali (alHasibu), a Colui che Veglia (alRakibu), a colui che Innalza i parassiti e fankazzisti (alRafiku) — e chi più ne ha più ne metta. Perché davvero tutti i 99 nomi non bastano a descrivere i Suoi attributi: il Computatore (alMuhshi), Colui che dà la vita (alMuhhyi) che è anche Colui che là la morte (alMumitu)... ma basta, basta: questo microbo si piega e dichiara soggetto totalmente (islam), rapito in piena crisi mistica davanti alla contemplazione delle sue infinite onnipotenze.

Sappiano gli increduli e gli idolatri che esiste un solo TAR: quello del Lazio. L’Unico. Gli altri con la stessa sigla sono idoli regionali, di poco potere e di giurisdizione limitata al territorio. Il TAR del Lazio (onore sia al Suo Nome) ha invece potere sull’universo intero, su ogni cultura e su ogni argomento, su ogni ordine e grado angelico.

TAR Akhbar!

Immagino che già sappiate quale è stato per me il momento dell’illuminazione della mia conversione al vero dio Burocratico. Prendo dai giornali: «Nozze gay, il Tar del Lazio: ‘Solo i tribunali possono annullare le trascrizioni’».

Testo: «Il prefetto di Roma non può annullare la trascrizione delle nozze gay contratte oltre il confine italiano, effettuata dal sindaco Ignazio Marino, che resta quindi valida finché a pronunciarsi non sarà un tribunale civile. Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di due coppie la cui unione era stata trascritta nel registro delle unioni civili del Comune di Roma. A rivolgersi al Tar anche lo stesso Campidoglio».

«Avevo sempre affermato che sulla base delle normative nazionali e comunitarie fosse un dovere del sindaco trascrivere un documento di un’unione avvenuta all’estero di due cittadini della mia città — ha commentato Ignazio Marino».

O Tu difensore dei deboli, dei pochi! Hai risolto così un problema strappandolo alla politica, al pubblico dibattito inconcludente, alla decisione di inferiori entità quali Governo, Parlamento ed elettorato: tu hai dettato la moralità e la verità a cui tutti dobbiamo piegarci devoti (islam). Magari, ad Ignazio Marino un normale tribunale amministrativo avrebbe potuto, e forse dovuto, chiedere conto di come amministra l’enorme patrimonio del colossale municipio, e di come lo sta svendendo: perché ad esempio agli affittuari morosi concede uno sconto del 30% su appartamenti di pregio se si degnano di comprali, perché non adegua ai prezzi di mercato i canoni d’affitto, perché con tutti gli immobili che ha, questo Comune paga il 1,5 milioni di affitto per la nuova sede di gruppi e commissioni consiliari a via del Tritone. Magari, un tribunale amministrativo poteva indagara sul perché l’ALER e l’ATAC (i bus) sono in mano a vere e proprie associazioni a delinquere, e tutti i servizi comunali in genere sono accaparrati da pregiudicati, o assenteisti arroganti come quei vigili che si mettono in malattia quando c’è da lavorare.

Ma tutte queste sono briciole, meschinità per te che sei chiamato il Dispensatore. Tu hai ascoltato il grido di dolore di due coppie (diconsi due) di finocchietti che si sono sposati all’estero; tu hai accolto la prece di Ignazio Marino (sia benedetto il suo nome), tuo profeta. Hai atterrato prefetti e umiliato ministeri, tu Soggiogatore.

TAR Akhbar
! (del Lazio).

Ho avuto occasione di ammirare la tua Onnipotenza, o dio delle Nomenklature! È stato quando il Politecnico di Milano – la migliore università di questo Paese sciagurato – ha deciso che gli insegnamenti fossero in inglese. Era il 2013. Il Politecnico si illudeva di far bene agli studenti, preparandoli a trovar lavoro nel vasto mondo della tecnica e della scienza, che parla quell’orribile idioma. Credeva, il rettore del Politecnico e il suo consiglio di docenti, di poter decidere come in qual sermone insegnare — in nome della Autonomia delle Università. Vergogna, rettore e consiglio! L’Autonomia universitaria è cosa medievale, un residuo del passato che il TAR (del Lazio) ha provveduto a cancellare.

Tu, Onnipotente, il Clemente, il Misericordioso, hai accolto benigno il ricorso di alcuni professori (234 su 1386) che, non sapendo l’inglese e non volendo sforzarsi ad impararlo, si sono rivolti a te in carta bollata, ossia nei modi dovuti: ponendo come motivazione per la loro opposzione, il fatto che «gli studenti che non sanno l’inglese sarebbero stati discriminati». E Tu hai dato loro ragione! Hai vietato al Politecnico di fare lezioni in inglese! Nella Tua immensa giustizia, ha ritenuto l’Eguaglianza nell’Ignoranza e i diritti del Fankazzismo, dell’Incompetenza e del Parassitismo pubblico, valori più alti della competenza e della autonomia universitaria, questo residuo arcaico.

Onore in te l’Arbitrario, l’Impenetrabile Assoluto (alSamadu), l’Imperscrutabile – ma soprattutto – al-ImuAkhikiru, che significa: «Colui che fa ritardare»... quanto è vero, o dio delle Caste e dei Finocchi! O tu Misericordioso coi Parassiti! O tu Totale dittatore dei Burocrati!

Siamo tutti tuoi soggetti, noi ci prosterniamo davanti alla Tua sovranità totale e senza limiti. Tocchiamo con la fronte la terra, sul tappeto di preghiera, in segno di sottomissione al gran potere Nomenklaturista. Noi siamo Tuoi. Le università sono tue.

Mi aspetto che un professore fancazzista, domani, si rivolga a te perchè nella sua Facoltà di Lingue classiche si fanno studi di greco antico, il che sfavorisce quei professori che non lo sanno e gli studenti che non vogliono impararlo: sono sicuro che Tu interverrai e con la Tua giursdizione totale su Tutto che cie sta sotto il Sole (ed anche sopra), e decreterai che l’università deve cancellare l’insegnamento del Greco. E l’Egizio? Come mai viene imposto ai futuri egittologhi? Siano laureati egittologhi che non sanno leggere i geroglifici! Se Tu lo ordini, sarà fatto.

Altri tribunali amministrativi hanno per legge limiti territoriali: tu, hai come giursidzione l’intero Pianeta Terra – che come ci insegni, è piatta – e tutte le istituzioni anche estere, a patto che sposino i Kulattoni. Altri tribunali riconoscono limiti alle loro competenze; Tu no, tu sei Onnisciente ed Onnicompetente, a difesa degli stipendi dei Ricchi di Stato. Tu guidi i parassiti alla spoliazione dei contrribuenti — pardon, Evasori, Kafiruni, Miscredenti; Tu ordini e tutta l’Italia ti obbedisce.

Credevamo che questo Paese fosse sotto il tallone della Magistratura, e sotto l’arbitrio delle Procure. Ci dobbiamo correggere: siamo sotto il tallone della Magistratura, sì, ma Amministrativa. L’ISIS, al confronto, Ti fa un baffo. Il Califfato non è che un pallido imitatore della Tua Ottusità e del Tuo Arbitrio... TAR Akhbar!




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