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Catechismo monetario
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Un eretico della Grande depressione: il reverendo Charles E. Coughlin, nemico della finanza e dell’usura (1891-1979)

Agli inizi degli anni Trenta, negli Stati Uniti devastati dalla Grande Depressione, salì alle stelle la popolarità di un prete cattolico irlandese, paladino dei poveri: circa 30 milioni di americani presero ad ascoltare il reverendo Charles E. Coughlin [erano circa 80.000 gli americani che settimanalmente gli scrivevano], che da stazioni radiofoniche sempre più potenti - fino ai microfoni dell’onnipotente CBS - spiegava quello che era avvenuto nel crack del 1929. Quali inganni fossero stati messi in atto per provocarlo, quali fossero stati i veri colpevoli della miseria dei cittadini, quali fossero i principii di una sana economia.

Con la passione furiosa di un Ezra Pound, ma con la chiarezza di un pastore, padre Coughlin parlava con voce infiammata di diritto naturale, di economia naturale, di moneta, di ricchezza reale e dell’inganno fondamentale della finanza: la diffusione di pseudo-capitale.

Per farsi capire dalla povera gente poco istruita, spiegava la verità con semplici e chiare sequenze di domande e risposte: un corso di economia monetaria in forma di catechismo. Parole troppo chiare, le sue. E troppo popolari.

Nell’ottobre 1931, milioni di persone accorsero alla sua inaugurazione del Tempio del Piccolo Fiore, dedicato a Santa Teresa e alla Vergine del Rosario. Nel marzo del ‘36, altri milioni aderirono al movimento, da lui fondato, la Social Justìce.

Charles_Coughlin.jpg Nasceva un movimento politico di popolo che le oligarchie finanziarie, abituate dietro le quinte a governare la «democrazia» americana, giudicarono pericoloso. Furenti, calunniose campagne di stampa presero a demolire il prete coraggioso: fu accusato di «populism», che in America implica «fascismo»; fu accusato di essere un seguace di Mussolini. Gli furono tolti i microfoni. L’entrata in guerra consentì di ridurre al silenzio per sempre padre Coughlin come complice del nemico.

Coughlin continuò a predicare presso il Santuario del Piccolo Fiore, e morì del tutto ignorato dai media. Ancor oggi incombe sul suo nome una «damnatio memoriae» invincibile.

Analizzando uno dei discorsi di Padre Coughlin qui riportato, il lettore potrà giudicare da sé. Il sistema finanziario che il prete denunciava con semplici parole si è, da allora, enormemente complicato, si è fatto estremamente più astratto e impalpabile: la «moneta scritturale», iscritta nei libri contabili, che padre Coughlin denunciava come pseudo-capitale era ancora qualcosa di infinitamente concreto, in confronto con l’attuale finanza elettronica e i traffici sui derivati speculativi. Tuttavia, il meccanismo della truffa fondamentale, che il prete descrisse con chiarezza abbagliante, è ancora lo stesso.

L'ATTUALE SISTEMA MONETARIO del reverendo Charles E. Coughlin

1 Quando una persona prende denaro in prestito da una banca, il banchiere gli presta quel denaro che altri privati hanno depositato nella banca?

No. Questo è ciò che i banchieri vorrebbero che credessi, ma non è vero.

2 Allora che cosa è che prestano i banchieri?

Prestano «promesse di pagamento». Fino all’approvazione della Legge sull’Oro del 1934, la loro audacia arrivava al punto di prestare «promesse di pagamento» per un ammontare trenta volte superiore a quello dell’oro che avevano in cassaforte.

3 Come fanno i banchieri a creare denaro dal nulla solo inserendo voci nei libri contabili?

Con il seguente procedimento di fabbricazione: John Jones, uomo d’affari, ha bisogno di 10.000 dollari. Va alla banca e spiega la natura dell’affare che si propone di condurre. Egli fornisce alla banca informazioni certificate che indicano il valore del suo giro d’affari, della sua fabbrica, fattoria, casa, eccetera. Se il banchiere è soddisfatto dell’ammontare di ricchezza reale che può prendere in pegno, dà un foglio da firmare a John Jones. Questo foglio è un mutuo anticipato sulla ricchezza che Jones possiede, e dà al banchiere il potere legale di confiscare la ricchezza, se Jones non paga in un dato momento i dollari che ha preso in prestito. Il banchiere poi fabbrica il denaro sui suoi libri contabili.

4 E come lo fa?

Quando il banchiere accetta il foglio firmato da John Jones, sotto la colonna «attivi» del suo libro mastro scrive:

Attivi                                  Passivi
Sconti e prestiti………………            $ 10.000

Sotto la colonna dei «passivi» scrive:

Depositi………………………              $ 10.000

In un attimo ci sono in esistenza 10 mila dollari più di prima che il banchiere vergasse queste scritture contabili.

5 E cosa fa John Jones di questo denaro che è nel libro mastro?

Torna alla sua azienda con un libretto bancario che mostra un deposito di 10.000 dollari, sul suo conto. Non con moneta effettiva.

6 Qual è la natura precisa della voce chiamata «deposito» sulla pagina del libro contabile?

I «depositi» non sono nient’altro, effettivamente e legalmente, che i passivi della banca. Sono il denaro che la banca deve, non il denaro che ha. Un deposito bancario è in realtà una promessa della banca, nulla di più. Milioni di americani l’hanno imparato a loro spese durante la crisi del ‘29 (quando le banche, insolventi, rifiutarono di rimborsare i depositi dei risparmiatori, ndr).

7 Che cosa può fare John Jones con questo deposito appena creato?

Può firmare assegni su questo deposito per pagare gli operai, comprare materie prime, pagare le spese generali per mandare avanti la fabbrica e distribuire ricchezza.


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Com’è possibile ciò?

Altre banche fanno la stessa cosa nello stesso tempo. Una banca sulla quale sono tratti assegni riceve i proventi di simili depositi similmente fabbricati in altre banche. Ogni banca riceve degli assegni tratti su altre banche che compensano quelli tratti su di essa. Devono tutte lavorare insieme. Se ci fosse una banca sola, la frode sarebbe presto chiara.


9 E’ onesto questo procedimento, in cui John Jones impegna la sua ricchezza reale per garantire il denaro contabile e fittizio del banchiere?

No, perché esso consente al banchiere di prestare un potere d’acquisto (denaro) che non gli costa null’altro che le spese generali di conduzione della banca, e obbliga John Jones e tutta la gente d’America a pagare un interesse per l’esistenza della moneta contabile bancaria, con cui sono perfezionate il 95% delle transazioni in America.

10 Quando il banchiere ha creato 10.000 dollari e li ha prestati a John Jones che ha cominciato a firmare assegni scambiando questo denaro scritturale in cambio di beni e servizi, che cosa è accaduto del livello dei prezzi?

I prezzi sono aumentati, perché esistono 10.000 dollari in più di prima che Jones ottenesse il prestito. E questo denaro nuovo è venuto ad esistere senza un corrispondente aumento dei volumi di beni e servizi, diminuendo così il valore unitario del denaro già circolante. Il valore del denaro circolante è sceso, ossia i prezzi sono saliti, ossia lo stesso ammontare di beni costa ora più denaro. E’ un principio ben noto agli economisti.

11 Le banche creano denaro solo per prestarlo ai privati cittadini?

No. Creano denaro per prestarlo allo stesso Stato.

12 Quando lo Stato vende un miliardo di dollari in nuovi Buoni del Tesoro, questi vengono comprati coi risparmi dei cittadini?

No. Solo in piccolissima parte.


13 Allora da dove viene il denaro con cui i Buoni del Tesoro sono acquistati?

Ripetiamo: le banche creano denaro per prestarlo allo Stato esattamente come ai privati cittadini. Questo fatto non è conosciuto né compreso dalla gente, altrimenti essa non tollererebbe una tale grossolana ingiustizia, per cui le banche raccolgono l’interesse attraverso la tassazione.

14 Qual è il procedimento con cui le banche ottengono i Buoni del Tesoro in cambio di nulla, a parte il costo di scrivere le voci sui libri contabili?

A) Il Segretario al Tesoro istruisce l’Ufficio della Zecca perchè stampi i Buoni del Tesoro.

B)
Questi Buoni del Tesoro di Stato, che sono un’ipoteca primaria sulla casa, la fattoria, l’impresa e il reddito di ciascuno, sono allocati alle banche locali per il Paese. Ciascuna banca indica quanti Buoni desidera E ne chiede sempre più di quanto speri di ottenere. Perché no? E’ uno scambio di qualcosa per niente.

C) Quando questi Buoni sono ricevuti dal banchiere, egli li registra come voci nei libri contabili esattamente come fa quando mette un’ipoteca su tutta la ricchezza di John Jones.

Sotto la voce «attivi» il banchiere scrive:

Attivi                                Passivi
Buoni del Tesoro……………………      $ 1.000.000

Nella voce «passivi» invece scrive:

Depositi (del governo USA)                  $ 1.000.000

Lo zio Sam ha dunque ora un milione di dollari sul suo conto corrente bancario, e può trarne assegni su quella specifica banca fino a un milione di dollari. Gli assegni che lo Zio Sam firma e stacca sono denaro. Egli lo spende per pagare le spese statali. Quando nuovi Buoni del Tesoro sono dati alle banche in cambio di scritture sui libri contabili, altro denaro è posto in esistenza. Questa è la fonte da cui vengono le super-sottoscrizioni, e non dal «pubblico investitore», come scrive eufemisticamente la stampa controllata.

Se esitate a credere che questa sia la procedura attualmente in uso, la confermeremo con l’autorità nientemeno che del governatore del consiglio della Federal Reserve: «Comprando l’offerta di Buoni del Tesoro, il sistema bancario nel suo insieme crea nuova moneta, o depositi bancari. Quando le banche comprano un miliardo di dollari di Buoni del Tesoro, le banche accreditano il conto corrente del Tesoro di un miliardo di dollari. Esse addebitano il loro conto-Buoni di un miliardo di dollari, ossia esse creano di fatto un miliardo di dollari registrando una voce contabile» (Udienza di fronte alla Commissione Bancaria e d’Emissione, Senato degli Stati Uniti (S.1.715) e Camera dei Rappresentanti (H.R. 5.357, pagina 399, 74mo Congresso, Prima Sessione, Legge Bancaria del 1935).

15 Se le banche creano denaro, perché ogni banca non compra un ammontare illimitato di prestiti ad interesse e di investimenti?

Perché ogni volta che una banca locale crea moneta aggiuntiva, questa moneta rappresenta solo le promesse della banca. Il banchiere locale sa che il banchiere internazionale controlla le Banche Centrali, e il banchiere internazionale può - e in effetti lo fa - provocare una «perdita di fiducia» nei depositanti genuini. Quando questi perdono fiducia e rivogliono indietro il loro denaro, l’insolvenza del banchiere locale diventa evidente. C’è un punto in cui la prudenza deve temperare l’avidità.

16 Qual è il nome usato per questo denaro creato dalle banche?

E’ comunemente chiamato credito bancario, o moneta-credito.

17 Acquista ricchezza ed è usata per ogni transazione come ogni altro genere di denaro?

Si, è il sostituto della effettiva moneta nazionale.

18 Quale percentuale del giro d’affari nazionale è condotto con la moneta-credito creata dalle banche?

Circa il 95%.

19 E com’è trasferita la moneta-credito tra i cittadini e le banche?

Con l’uso di assegni.

20 Che cosa sono gli assegni?

Un assegno è un ordine scritto ad una banca di trasferire denaro dal conto di una persona al conto di un’altra, sia sui libri contabili di quella banca, sia sui libri di un’altra banca.

21 Gli assegni adempiono a tutte le funzioni della moneta?

Si. Come ha chiarito il governatore della Federal Reserve: «Quando dico credito in questa accezione intendo denaro, perché di gran lunga la maggior parte della moneta in uso tra la gente di questo Paese è in forma di credito bancario, o depositi bancari» (H.R. 5.357, pagina 181, Legge Bancaria del 1935).

22 Sotto questo sistema per cui le banche fabbricano denaro e accumulano depositi con i proventi i prestiti alle persone e allo Stato, è possibile che questa moneta di conto venga ad esistere senza che i privati o Stato s’indebitino con le banche?

No, non è possibile. Nessuna moneta di questo genere può esistere senza indebitamento.
E il debito è tanto più grande, quanto più grande è il volume di denaro. «Il denaro è creato nel sistema attuale dai prestiti delle banche alle aziende, agli individui, e allo Stato» (governatore della Federai Reserve, H.R. 5.357, pagina 399).


23 Quali sono i mali di questo metodo di creare moneta?

A) Questo sistema obbliga ogni cittadino a pagare un tributo (interesse) ai banchieri per la pura e semplice esistenza del necessario mezzo di scambio. Citiamo ancora dall’audizione del governatore delle Federal Reserve: «La società possiede tutto; le banche non possiedono niente, e tuttavia noi continuiamo a prendere a prestito dalle banche e a creare l’impressione che è inflazione per la società stessa emettere i necessari mezzi di scambio con cui condurre gli affari del Paese» (H.R.5.357, pagina 401).

B) Poiché praticamente tutto il denaro viene in esistenza sotto forma di prestito, esso è oppresso da interesse. Ogni persona che usa il denaro è dunque obbligato a pagare una tassa invisibile a gente che non ha fatto nulla per guadagnarla. Il fatto che la gente sia pagata in dollari anziché in ricchezza (beni) reale fa sì che essa, come produttrice e consumatrice, sopporti il peso di questa tassa invisibile. Oggi questa è la più pesante tassa annuale che il popolo americano paghi, eppure pochissimi si rendono conto di come vengano surrettiziamente salassati.

C) Quando qualcosa è dato in prestito, il prestatore può esigerne la restituzione. Cosi l’ammontare del denaro esistente è sempre soggetto ad essere decurtato: i banchieri hanno solo da esigere il «rientro» dei prestiti che hanno concesso e rifiutare di fare nuovi prestiti per sopprimere il nostro mezzo di scambio necessario. Appena i prestiti vengono fatti «rientrare» abolendo cosi moneta, i livelli dei prezzi cadono. L’immediato, disastroso effetto di prezzi distorti ed in caduta è la disoccupazione, la stagnazione e il fallimento di ricchezze reali. Poiché la nostra moneta esiste come prestito e può essere richiamata, noi abbiamo una struttura monetaria collassabile - una struttura monetaria a fisarmonica - che può essere fatta crollare a piacere e capriccio dei banchieri centrali, i quali non assumono alcuna responsabilità di fronte alla società di mantenere in circolo una massa di moneta sufficiente a condurre le attività economiche a livelli onesti di prezzi, e che mietono le proprietà altrui quando fanno crollare i prezzi.

«Nel passato abbiamo avuto periodi di prosperità creati accrescendo il debito (depositi bancari), e poi periodi di depressione creati con la bancarotta e l’estinzione del debito (restituzione dei prestiti)» (Testimonianza H.R. 5.375, pagina 397).

24 Quando John Jones l’imprenditore è obbligato a «rientrare» nel suo debito con la banca, che cosa accade della massa monetaria nazionale?

Viene ridotta dell’ammontare di dollari che Jones restituisce.

25 Che cosa scrive allora il banchiere sui suoi libri?

Quando John Jones restituisce il suo prestito di 10.000 dollari, egli scrive un assegno per 10.000 dollari sul suo conto corrente, rendendo l’assegno pagabile alla banca stessa. Ciò ovviamente riduce il suo «deposito» di quella cifra. Nell’istante in cui la cifra è trascritta sui libri contabili, la moneta nella banca è diminuita di 10.000 dollari. Jones si vede restituire la sua nota d’impegno e il collaterale, il che diminuisce la somma che la banca ha esposto come «attivo». L’effettiva transazione di restituire quel debito riduce la massa monetaria della nazione.

26 Che cosa accade quando un gran numero d’imprenditori è costretto a «rientrare» dai prestiti ricevuti?

Un grande volume del necessario mezzo di scambio si estingue, ossia è abolito.

27 E quale effetto ne consegue?

Caduta e distorsione dei prezzi, disoccupazione, perdita di redditi, fallimenti, e la conseguente concentrazione di proprietà nelle mani di pochi.



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