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Il super-frumento creato dagli israeliani e il sogno del grano da fare con la Siria
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Che ci avranno messo dentro?

GERUSALEMME
– Non bastavano i cinesi, con la storia che lo spaghetto l’hanno inventato loro. Le mani in pasta, adesso, ce le mettono pure gl’israeliani: un’équipe d’agronomi del Volcani Institute, il centro sperimentale del ministero dell’Agricoltura - per intenderci, quello che ha reso famose nel mondo la “le fragole strappate al deserto” – ha annunciato d’avere messo a punto una nuova super-pasta. O meglio, un super-frumento: un grano duro, creato in laboratorio, che secondo i ricercatori israeliani batte in qualità e convenienza tutti i tipi usati dall’industria alimentare. «Ha alte qualità nutrizionali, è strutturato per difendersi dai parassiti più aggressivi, cresce in quantità superiori e a costi meno elevati, insomma ha tutte le caratteristiche richieste al grano che serve a fare la pasta”, elenca Uri Kushnir, il direttore del Dipartimento di scienze agrarie che ha condotto la ricerca. Il team ha già testato il nuovo frumento, ricevendo un «alto gradimento” da esperti italiani e (chissà perché) svizzeri. «Sono convinto che questo nuovo tipo di grano troverà acquirenti in Italia, Canada e Nord Dakota», dice il dottor Kushnir: due grandi gruppi alimentari del nostro Paese si sarebbero già interessati.

CAMPI E PIONIERI - Al Volcani Institute sono entusiasti dei risultati. Il nuovo grano duro è stato coltivato in tre aree, chiamate coi nomi di tre pionieri e ministri dell’agricoltura israeliana (Gvati, Uzan ed Eliav) e a sorprendere sono state innanzi tutto le quantità raccolte: 6,6 tonnellate per ettaro, più di quanto se ne ricavi da un «normale» campo dell’Arizona. «Non è un prodotto geneticamente modificato – spiegano gli scienziati -, si basa sulla ‘fusione’ di tre varietà di grano molto differenti fra loro, secondo una tecnica che abbiamo imparato dai giapponesi». Kushnir e i suoi hanno mescolato un grano di tipo americano, uno tradizionale usato in Israele e il Triticum Dicoccum, conosciuto anche come il grano emmer, una specie di farro selvatico: «L’emmer è il più antico di tutti. Lo usavano in Medioriente già 10-15mila anni fa. Ha un’enorme adattabilità». Proprio questa caratteristica ha fatto sì, dicono gli agronomi, che il super-grano inventato ora sia resistentissimo a insetti, a parassiti e a temute malattie come la ruggine gialla, il fungo-killer che ogni anno distrugge milioni di tonnellate di raccolto. Ma basta questo, a farlo diventare pasta? «Non tutto il grano duro può essere trasformato in farina per la pasta. Dev’essere con le proteine richieste e un alto contenuto di glutine, che lo renda morbido il giusto alla lavorazione, e poi la farina prodotta deve avere un inconfondibile colore giallo: tutto il grano che abbiamo prodotto risponde a queste esigenze».

IL BREVETTO CONTESO - La battaglia per il (nuovo) grano è già cominciata. Dal Canada, reclamano un’invenzione simile: «Ma noi siamo arrivati prima – garantiscono gli agronomi israeliani -, il nostro brevetto è del 2005». Al Volcani Institute stanno già elaborando un altro genere di farina, per il pane stavolta, considerata l’ideale per i diabetici: «Assorbe gli zuccheri più lentamente ed è molto più sana del riso». Kushnir dice che la sua tecnologia può servire anche alla pace: «C’è un grano duro molto diffuso nei Paesi arabi, il Freekeh. Lo usano come il riso o come il couscous. Se ne parlava già nella Bibbia: quando è verde, e viene bruciato, dà un fumo forte e profumato. Sa qual è il Paese che lo produce in maggiore quantità?». Domanda difficile… «La Siria. La nemica Siria. Il mio sogno è rifarlo, più resistente e più economico. Sempre che loro accettino di collaborare…».]

GERUSALEMME – Non bastavano i cinesi, con la storia che lo spaghetto l’hanno inventato loro. Le mani in pasta, adesso, ce le mettono pure gl’israeliani: un’équipe d’agronomi del Volcani Institute, il centro sperimentale del ministero dell’Agricoltura - per intenderci, quello che ha reso famose nel mondo la “le fragole strappate al deserto” – ha annunciato d’avere messo a punto una nuova super-pasta. O meglio, un super-frumento: un grano duro, creato in laboratorio, che secondo i ricercatori israeliani batte in qualità e convenienza tutti i tipi usati dall’industria alimentare. «Ha alte qualità nutrizionali, è strutturato per difendersi dai parassiti più aggressivi, cresce in quantità superiori e a costi meno elevati, insomma ha tutte le caratteristiche richieste al grano che serve a fare la pasta”, elenca Uri Kushnir, il direttore del Dipartimento di scienze agrarie che ha condotto la ricerca. Il team ha già testato il nuovo frumento, ricevendo un «alto gradimento” da esperti italiani e (chissà perché) svizzeri. «Sono convinto che questo nuovo tipo di grano troverà acquirenti in Italia, Canada e Nord Dakota», dice il dottor Kushnir: due grandi gruppi alimentari del nostro Paese si sarebbero già interessati.

CAMPI E PIONIERI - Al Volcani Institute sono entusiasti dei risultati. Il nuovo grano duro è stato coltivato in tre aree, chiamate coi nomi di tre pionieri e ministri dell’agricoltura israeliana (Gvati, Uzan ed Eliav) e a sorprendere sono state innanzi tutto le quantità raccolte: 6,6 tonnellate per ettaro, più di quanto se ne ricavi da un «normale» campo dell’Arizona. «Non è un prodotto geneticamente modificato – spiegano gli scienziati -, si basa sulla ‘fusione’ di tre varietà di grano molto differenti fra loro, secondo una tecnica che abbiamo imparato dai giapponesi». Kushnir e i suoi hanno mescolato un grano di tipo americano, uno tradizionale usato in Israele e il Triticum Dicoccum, conosciuto anche come il grano emmer, una specie di farro selvatico: «L’emmer è il più antico di tutti. Lo usavano in Medioriente già 10-15mila anni fa. Ha un’enorme adattabilità». Proprio questa caratteristica ha fatto sì, dicono gli agronomi, che il super-grano inventato ora sia resistentissimo a insetti, a parassiti e a temute malattie come la ruggine gialla, il fungo-killer che ogni anno distrugge milioni di tonnellate di raccolto. Ma basta questo, a farlo diventare pasta? «Non tutto il grano duro può essere trasformato in farina per la pasta. Dev’essere con le proteine richieste e un alto contenuto di glutine, che lo renda morbido il giusto alla lavorazione, e poi la farina prodotta deve avere un inconfondibile colore giallo: tutto il grano che abbiamo prodotto risponde a queste esigenze».

IL BREVETTO CONTESO - La battaglia per il (nuovo) grano è già cominciata. Dal Canada, reclamano un’invenzione simile: «Ma noi siamo arrivati prima – garantiscono gli agronomi israeliani -, il nostro brevetto è del 2005». Al Volcani Institute stanno già elaborando un altro genere di farina, per il pane stavolta, considerata l’ideale per i diabetici: «Assorbe gli zuccheri più lentamente ed è molto più sana del riso». Kushnir dice che la sua tecnologia può servire anche alla pace: «C’è un grano duro molto diffuso nei Paesi arabi, il Freekeh. Lo usano come il riso o come il couscous. Se ne parlava già nella Bibbia: quando è verde, e viene bruciato, dà un fumo forte e profumato. Sa qual è il Paese che lo produce in maggiore quantità?». Domanda difficile… «La Siria. La nemica Siria. Il mio sogno è rifarlo, più resistente e più economico. Sempre che loro accettino di collaborare…».

Francesco Battistini

Fonte  >
  Corriere.it



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