>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
pregare_papa.jpg
Pregare per il Papa
Stampa
  Text size
Una delle tante lettere:

«Sono avvilito. E' ancora possibile uno scatto d'orgoglio? Una sana e ferma reazione? Come farlo capire alla gerarchia? Di seguito il testo della mail appena inviata all'Osservatore Romano (le parole in grassetto sono del Santo Padre):
Esprimo i miei più vivi complimenti per le recenti dichiarazioni del Santo Padre. Considerato che la Shoah, vicenda storica deplorevole, è un crimine contro Dio e contro l'Umanità, adesso, come minimo, mi attenderei altrettanta fermezza nel chiedere ai nostri cari fratelli maggiori di condannare da parte loro e senza alcuna esitazione la crocifissione di Nostro Signore, vicenda storica deplorevole, come crimine contro Dio e contro l'Umanità. Per inciso, non sarebbe male deplorare ufficialmente anche altri crimini contro Dio e l'Umanità, come ad esempio il genocidio degli Armeni ad opera dei Turchi, degli Ucraini ad opera di Stalin, dei Palestinesi di Gaza ad opera di quel buon albero di olivo  di Israele su cui sarei stato innestato, tra i tanti, anch' io, povero ramo di olivo selvatico di Gentile.
Dialogo o Monologo? Ai contemporanei la non ardua sentenza.
Silvano A.
».



Preghiamo per il Papa. Per la sua debolezza che è la debolezza della fede nei tempi ultimi. Di fronte a una mezza dozzina di rabbini giunti dall’America a processarlo – il suo Sinedrio – s’è  profuso in nuove richieste di perdono, con le parole di Wojtyla. Ha pronucniato, come richiesto, le frasi d’obbligo: che «qualsiasi negazione o minimizzazione della Shoah è intollerabile e inaccettabile»; che «l’odio e il disprezzo per uomini donne e bambini» dimostrato dagli eccidi nazisti «è un crimine contro Dio e contro l’umanità», e che questo «dovrebbe essere chiaro a tutti, in particolare a quanti appartengono alla tradizione delle Sacre Scritture, secondo le quali ogni essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio».

Avrà voluto alludere agli eccidi di oggi, crimine agli occhi di Dio il cui sangue è ancora fresco? Avrà avuto negli occhi gli eccidi di uomini donne e bambini avvenuti oggi, sotto i suoi occhi a Gaza?

Non so, non spero. Ha dovuto difendersi. Ha di nuovo bruciato il grano d’incenso obbligatorio alla sola religione rimasta, la sola che – mentre a tutte le altre è raccomandato di confinarsi nelle coscienze private, e di scomparire dalla vita civile, come abbiamo visto sul caso Eluana – esige e ottiene per sè un culto pubblico, liturgie di Stato, atti di fede da cui nessuno è esentato.

Evidentemente, non può fare altro. E un Papa di origini tedesche, non può farne a meno.

Preghiamo per il Papa. Perchè al Sinedrio, questa sottomissione non è bastata. Essi vogliono che l’olocausto diventi un dogma del cattolicesimo.

Lo ha detto chiaro uno di quel sinedrio, Malcolm Hoenlein, direttore esecutivo della Conference of  Presidents of Major American Jewish Organisations. «Che cosa si aspetta dall’incontro col Papa domani?», chiede la Reuters (1).

E Hoenlein: «Sono convinto che devono essere fatti dei passi per trasformare questa esperienza molto negativa in qualcosa di positivo; e cioè usare questa opportunità, una opportunità nella Chiesa, per sradicare quelli che professano la negazione dell’olocausto e l’antisemitismo in qualunque forma, compresi quelli che fanno appello alla (...) delegittimazione di Israele. Che la Chiesa dichiari che non cè posto nella Chiesa per persone che hanno opinioni così aberranti, che dica che non sopporterà la loro presenza. (... il Papa) deve rinunciare a quell’organizzazione (...) e mettere in chiaro che non ci sarà alcuna riconciliazione senza completa trasformazione di quelle loro opinioni. (...) Sua Santità ha detto di non sapere delle idee del vescovo Williamson ed altri. Sembra che vi sia un problema dentro la Chiesa; non spetta a noi decidere, spetta alla Chiesa stessa investigare e prendere provvedimenti per impedirne la ripetizione e chiamare a rendere conto i responsabili».

Questa è la voce dei padroni, caro lettore. Una voce che i russi hanno già sentito in anni non troppo lontani, con l’invito pressante a «sradicare» tutti i deviazionisti, a «investigare» e denunciare  i dissidenti, a «prendere provvedimenti», a «chiamare a rendere conto»: è la voce inquivocabile della Ghepeù, dell’NKVD, dei processi nei sotterranei della Lubianka, e con lo stesso accento yiddish di allora. Essi vogliono che il Papa espella la fraternità San Pio X.

«Non è abbastanza, il Papa cacci il vescovo Williamson», come ha detto Elie Wiesel con la solita brutalità.

Se pretendono, è per colpa nostra, cari lettori. Abbiamo dato loro la mano, e vogliono il braccio: chiedete ai palestinesi. Non vogliono la riconciliazione, vogliono comandare in casa altrui. E’ colpa nostra che non abbiamo reagito alla gravissima crisi della Chiesa clericale e cardinalizia; ed ora la Chiesa non ha abbastanza fedeli a darle forza. Ora dobbiamo pregare per il Papa, così com’è.

Intendiamoci, io non sono a contestare gli stermini anti-ebraici, nè a sottilizzare sul numero di 6 milioni. Ciò che intravedo, come cattolico, è che il Sinedrio vuole che l’olocausto – il cuore teologico della unica religione rimasta, che rende gli ebrei la Vittima liturgicamente commemorata e perciò Israele, ossia lo Stato ebraico razziale e feroce, «legittima» – sia un dogma della Chiesa.

Le opinioni del vescovo Williamson saranno deplorevoli quanto si vuole. Ma non ha negato il dogma della Resurrezione come ha fatto il cardinal Kasper, l’Immacolata Concezione come fa il «teologo» Hans Kung, nè ha esposto un’Ultima Cena come orgia omosessuale come ha fatto il cardinale di Vienna, personaggi a cui il Papa non ha mai detto che nella Chiesa «non c’è posto per loro». Williamson ha solo espresso opinioni che, giuste o no, non sono materia di fede.

E invece, a lui e a lui solo si ordina che si conformi alla linea.

Quale? E’ «la linea del Partito» immaginata da Orwell nel suo romanzo 1984. Williamson ha commesso quello che nel Partito orwelliano si chiamava «psico-reato», reato di pensiero non accettato.

Apprendo da un blog cattolico che nel 2007, a Londra, il vescovo Williamson ha fatto del romanzo orwelliano l’oggetto di una sua omelia (2). Ha ricordato agli ascoltatori il caso del protagonista, Winston, e con quali «provvedimenti» viene chiamato «a rendere conto» delle sue devianze ideologiche. Prima, la tortura fisica brutale, che lo induce a confessare qualunque cosa; ma non basta, occorre che lo aiutino a ravvedersi gli intellettuali del Partito, con «un più sottile tipo di sofferenza che lo ridurce a un relitto abietto che piange di umiliazione e esaustione». Poi, alla fine, il capo dei capi (che nel romanzo si chiama O’Brien) che interviene di persona ad infliggergli scosse elettriche, con l’intensità che vuole: è O’Brien che tiene la manopola dello strumento. Ma è un uomo bonario; non è lì per torturarlo, dice a Winston, ma per curarlo delle sue «mental fallacies».

E per chiarire ai fedeli questo punto, monsignor Williamson ha detto: al Partito non basta dominare la sua vittima fisicamente.
«Il Partito vuole entrare nelle menti e nelle anime delle persone, fino a controllare anche ‘due più due uguale quattro’. Se il Partito vuole che due e due sono cinque, allora due e due sono cinque. "Due più due" fa quel che il partito dice che fanno. Se il Partito riesce a convincerti che due e due fanno cinque, allora il Partito ha il controllo».
E poi:
«In mezzo, tra il Partito e l’umanità, c’è la questione della Verità. Se esiste verità oggettiva, allora il Partito, presto o tardi, crollerà».
Nel romanzo, a crollare è Winston, ha spiegato il monsignore, perchè Winston non è cristiano – Orwell non era cristiano – e non aveva una fede più alta. Ha ricordato la parola di Gesù («La verità vi farà  liberi»), ed ha detto:
«Se la libertà vi rende liberi, ne consegue che la menzogna vi farà schiavi. Pregate Dio che rafforzi la vostra vede, in modo che voi ed io non crolliamo sotto le mani degli O’Brien di oggi».
Ha detto proprio così: voi, e io.

Oggi, le sue parole suonano come una profezia. Oggi, la Chiesa ha dato tre settimane a Williamson perchè curi le sue «mental fallacies», dopo di che – come vuole il Partito – lo caccerà? Come? Lo ridurrà allo stato laicale? Lo sospenderà a divinis? Lo sbattezzerà?

Chissà cosa può fare una Chiesa che mantiene nel suo seno cardinali che negano la Resurrezione.

Preghiamo molto per Williamson, e molto più per il Papa. Preghiamo perchè anche la nostra fede sia forte, caro lettore. Sono tempi tragici, forse di martirio – ossia di testimonianza (3).

«Quando tornerà il Figlio dell’Uomo, troverà ancora la fede sulla terra?».




1) Devo la notizia a Miguel Mrtinez: http://blogs.reuters.com/faithworld/2009/02/11/jewish-leaders-speak-of-tensions-before-meeting-pope-benedict/
2) http://truthisbeauty.wordpress.com/2009/02/12/standing-up-to-the-obriens/
3) Come disse proprio Orwell, «In tempi di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario». E ancor più, cristiano.



Home  >  Cattolicesimo                                                                                  Back to top


La casa editrice EFFEDIEFFE ed il direttore Maurizio Blondet, proprietari
dei contenuti del giornale on-line, diffidano dal riportare su altri siti, blog,
forum, o in qualsiasi altra forma (cartacea, audio, etc.) i suddetti contenuti,
in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright ed i diritti d’autore.
Con l’accesso al giornale on-line riservato ai soli abbonati ogni abuso in
questo senso, prima tollerato, sarà perseguito legalmente. Invitiamo inoltre
i detentori,a togliere dai rispettivi archivi i nostri articoli.

 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità