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I «due giapponesi» sono filippini
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Addio al sognato tesoretto per la povera Italia indebitata. Addio al 40% dei 134 miliardi di dollari in titoli sequestrati dalle Fiamme Gialle a Chiasso. Quasi certamente sono falsi.

Anzitutto: i due «giapponesi» beccati col malloppo paiono essere due filippini, delinquenti internazionali ben noti, almeno nel Sud-Est asiatico: il primo ha un paio di nomi, Yohannes Riyadi alias Wilfredo Saurin; l’altro dovrebbe essere il suo compare, Joseph Daraman. A quanto pare, avrebbero precedenti specifici: spacciatori di falsi titoli della Federal Reserve.

truffa_filippini_1.jpgNaturalmente  ciò non chiarifica il più grosso mistero: a che scopo due delinquenti - che agiscono evidentemente per denaro - cercherebbero di sbolognare titoli di taglio di 500 milioni di dollari ciascuno. Tagli più piccoli, diciamo di 10 mila dollari, possono magari essere presentati per la riscossione in qualche banca di provincia (non in Svizzera, magari...). Ma tagli da mezzo miliardo?  Immaginatevi il bancario allo sportello (o anche il banchiere nel suo ufficio di pelle umana): non farà qualche telefonata di controllo, prima di separarsi dai suoi amati liquidi? Secondo alcune fonti, i titoli sarebbero al portatore; chi li possiede può reclamare i contanti. Ma dove? Deve cercare una banca che abbia mezzo miliardo in contanti  in cassa? di questi tempi, poi.... Anzi peggio, i due avevano «Kennedy bonds» da 1 miliardo ciascuno. Ecco come appaiono «soli» 100 miliardi.



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La notizia originale diceva: «... Duecentoquarantanove bond della Federal Reserve statunitense per un valore nominale di 500 milioni di dollari ciascuno, più 10 bond Kennedy da 1 miliardo di dollari ciascuno».

Può darsi che i due compari volessero non ritirare i contanti, ma depositare i titoli come «collaterale» per qualche operazione. Ma secondo la stessa Guardia di Finanza (colonnello Mecarelli) titoli chiamati  Kennedy bonds» non esistono. Esistono forse dei «Federal Reserve bonds»? Nemmeno. La FED, per legge, non può emettere propri titoli di debito, a questo provvedendo (con abbondanza) il dipartimento del Tesoro USA. Ne’ il Tesoro americano può emettere titoli al portatore di questa taglia dal 1982.

Bisognerebbe dunque ricorrere ad una ipotesi estrema: che il Tesoro USA avesse emesso titoli di nascosto, per finanziare deficit occulti da non riportare nei libri contabili. Magari a favore dei noti Stati creditori, Cina e Giappone. Ma la cifra sequestrata ammonta a un quinto di tutti i titoli di debito USA che il Giappone detiene legalmente. Tokyo rischierebbe di perdere una cifra simile  affidandosi a due contrabbandieri filippini che si fanno beccare alla frontiera? Se l’ipotesi fosse verificata, sarebbe uno scandalo enorme, per i banchieri centrali e i ministri sia americani che giapponesi, con conseguenze politiche disastrose. Magari è una ragione di più per tenere la cosa segreta. Ma il dubbio è lecito.

Sarebbe utile chiedere lumi alla regina Salvaciòn Legaspi. E chi è?, domanderete voi. E’ una signora filippina che ha fondato una setta religiosa locale. Sostiene di essere la reincarnazione di Gesù e di essere in possesso, per averli trovati in una caverna usata nella seconda guerra mondiale da qualche parte dell’arcipelago, di un  favoloso tesoro di oro, argenti, e titoli USA . Come l’oro di Dongo in Italia, molte leggende circolano nelle Filippine su tali tesori di guerra (si veda alla voce: oro di Yamashita). Si aggiunga che la signora, anzi la regina Legaspi, ha ambizioni politiche. E diffonde un video in cui mostra i suoi famosi «titoli». E in quel video, appaiono titoli cartacei che somigliano molto a quelli sequestrati dalle Fiamme Gialle.

Nel luglio 2005 la Federal Reserve di New York emise il seguente comunicato:

«The Federal Reserve is aware of several scams (truffe) involving high denomination Federal Reserve notes and bonds, often in denominations of 100 million or 500 million dollars, dating back to the 1930s, usually 1934. In each of these schemes, fraudulent instruments are claimed to be part of a long-lost supply of recently discovered Federal Reserve notes or bonds. Fraudsters often falsely claim that the purported Federal Reserve notes or bonds that they hold are somehow very special and are not known to the public because they are so secret. Fraudsters have attempted to sell these worthless instruments, or to redeem or exchange them at banks and other financial institutions, or to secure loans or obtain lines of credit using the fictitious instruments as collateral».

«The Federal Reserve has never issued any bonds or notes with coupons attached. The Federal Reserve Bank of New York is not aware of any currency or debt stockpile of large denomination Federal Reserve notes from the 1930s and warns that any institution that pays out on such a claim does so at its own risk».


Nel novembre 2007,  la FED emette un’altra messa in guardia:

«Scam Involving Yohannes Riyadi and/or Wilfredo Saurin The Federal Reserve is aware of a fraudulent scam involving individuals using the names Yohannes Riyadi and/or Wilfredo Saurin, or persons claiming to be representatives of these two men. In a typical version of this scam, Mr. Riyadi and/or his delegates falsely claim that they have on deposit with the Federal Reserve Bank of New York several U.S. Treasury Checks issued to Mr. Riyadi amounting to billions of dollars. The Federal Reserve Bank of New York has been contacted by several brokers and financial institutions worldwide inquiring about the validity of this fraudulent account documentation, which is being offered as collateral for lines of credit or other types of asset based financing. The fraudulent scheme includes multiple documents which purport to have the signatures of various Federal Reserve officials, including Chairman Ben Bernanke. In some instances, individuals involved in this fraudulent scheme claim to have met with Federal Reserve officials and claim to have verified that the alleged account is in order».

Non fateci fare la fatica della traduzione. Basta dire che il secondo avviso descrive come  i «brokers e le istituzioni finanziarie» a cui sono stati offerti titoli del genere contattano la FED per controllare  se quei documenti sono validi, prima di sborsare i mezzi miliardi in contanti (che non hanno) o accettarli come garanzie  per concedere prestiti. E chi lo direbbe, che i banchieri sono così malfidenti? La regina Legaspi non lo sa.

Peccato. Niente tesoretto pari a due o tre finanziarie per Tremonti. E’ stato un bel sogno, finchè è durato.



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