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Al Qaeda in Dunmeh
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Un lettore scrive:

«Egregio Direttore,

le segnalo questo articolo: Turchia: arrestati 120 membri di Al Qaeda.  Secondo lei
, “Al Qaeda in Turchia” (AQIT) è riconducibile a Ergenekon, la Gladio turca che trama alle spalle di Erdogan e delle istituzioni oppure si trattava di una rete di spie israeliane, smantellata in seguito alle fortissime tensioni diplomatiche tra Turchia e Israele?

Saluti
,
Stefano C.
»


E’ veramente strano  il «senso della notizia» che vige al Corriere. Mentre ha segnalato «Turchia: arrestati 120 membri di Al Qaeda» (1), ha tralasciato la notizia che quello stesso giorno era in prima pagina su tutti i giornali turchi: la scoperta di un altro piano dei laicissimi generali turchi con l’intenzione di «riportare la Turchia alla dinamica del 1923», ossia al secolarismo di Ataturk, arrestando tutti i membri del governo Erdogan ed altri «reazionari».

William Boykin
   Il generale Cetin Dogan
Tutto è scritto nero su bianco su un documento riservato delle forze armate turche, chiamato «Piano operativo di sicurezza Balyoz» (martello) scoperto dal quotidiano Taraf, e che risale al 2003, ossia appena dopo che il partito di Erdogan, AKP, era salito al potere avendo vinto le elezioni, ma che apparentemente era stato rispolverato dopo l’aggravarsi dei rapporti fra Turchia e Israele. Il documento è stato scritto dal generale Cetin Dogan, allora comandante della prima armata, e approvato in una riunione di 162 alti ufficiali in servizio attivo, fra cui 29 generali.

Il piano prevedeva l’arresto di migliaia di elementi ostili al laicismo istituzionale di Ataturk (il dittatore laico che recitava lo Shemah Israel), e la presa di potere dei militari non solo nei posti di governo, ma anche a capo di molte imprese private.

La popolazione doveva essere preparata ad accettare il golpe attraverso una strategia della tensione che prevedeva - ecco il punto interessante - «sanguinosi e impressionanti attentati di Al Qaeda e del PKK (il partito terrorista curdo)», in modo che «l’opinione pubblica si aspettasse che le forze armate facessero il necessario». (Newly exposed coup planned to turn the clock back to 1923)

Ora, mi pare una chiara ammissione del fatto che i generali turchi garanti della laicità hanno la capacità di mobilitare la cosiddetta Al Qaeda in Turchia. Dato che i generali turchi sono per lo più dunmeh, ossia cripto-giudei discendenti dalla setta di Sabbatai Zevi, la conclusione si impone da sè.

Che cos’è veramente Al Qaeda in Turchia, di cui la polizia ha arrestato una cellula così insolitamente numerosa?

E’ molto indicativo che l’esistenza dell’inedita Al Qaeda in Turchia salti fuori dopo la nota lacerazione dei rapporti fra Israele e il governo Erdogan, e la manifesta irritazione del governo israeliano.

A chi obbediscono i generali turchi?

Si aggiunga che i generali turchi non hanno affatto negato l’esistenza del piano Martello, anzi lo stesso generale Cetin (che l’ha scritta) l’ha confermata per poi smentirla poche ore dopo: gli alti gradi  hanno emanato un comunicato in cui dicono che «il piano-seminario in questione è parte di un programma operativo dello Stato Maggiore per gli anni 2003-2006. Il seminario tratteggia uno scenario ipotetico di tensioni crescenti nel Paese».

Uno scenario così preciso che prevedeva attentati «islamici» in due storiche moschee di Istanbul, Beyazit e Fatih durante la preghiera del venerdì, e conteneva la lista dei politici, giornalisti e uomini d’affari da arrestare in massa.  Un elenco di decine di migliaia di persone, che riempie quasi tutte le 5 mila pagine del cosiddetto seminario. (TSK calls coup plan ‘scenario,’ leaves questions unanswered)

Altra coincidenza, proprio in questi giorni la Corte Suprema turca ha sancito che gli ufficiali (dunmeh) non possono essere sottoposti a giudizio dai tribunali civili, ma solo da quelli dei colleghi militari.  Erdogan, alla luce del piano di golpe, ha dichiarato il suo impegno a difendere la democrazia.

E il Corriere non lo dice.


1) La notizia apparsa sul Corriere è questa: «Turchia: arrestati 120 membri di Al Qaeda».
Operazione di polizia in 16 città del Paese - Milano - Nuovo durissimo colpo della Polizia turca contro l'organizzazione terroristica Al Qaeda: stamani, in operazioni contemporanee in 16 città del Paese i poliziotti hanno arrestato 120 persone ritenute coinvolte a vario titolo con il gruppo che fa capo a Osama Bin Laden. Lo ha riferito l'emittente privata Ntv.  Nell'operazione sono state sequestrate anche armi e munizioni e numerosi documenti. Fra le località in cui sono stati fatti gli arresti vi sono Istanbul, Malatya, Mersin, Sanliurfa e Gaziantep dove fra i cinque fermati sembra vi sia un responsabile del gruppo. Martedì, in un'analoga operazione condotta in varie parti del Paese, la polizia era riuscita a catturare 13 persone tra cui Serdal Erbasi (nome in codice Abu Zer), ritenuto il «cervello» di al Qaida in Turchia. Quello di oggi è un ulteriore duro colpo alla rete capeggiata da Osama Bin Laden e un altro successo della Polizia turca, che giovedì ha arrestato in varie città 60 persone ritenute collaboratori o fiancheggiatori del separatista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), fuorilegge in Turchia perchè considerato un gruppo terroristico.


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