Corriere.it 30 Giugno 2011
Ci si indigna per una semplice scelta di buon senso...LA REPLICA -L'azienda Ma-Vib replica alle critiche sostenendo che la cassa integrazione prima e il taglio dei posti di lavoro poi sono stati motivati da «ragioni oggettive». I proprietari non hanno però voluto rilasciare dichiarazioni.
CAVALLI: DISCRIMINAZIONE SOCIALE - «I licenziamenti ai danni di 13 lavoratrici della MaVib rappresentano una pericolosa deriva sessista, che non può e non deve trovare spazio nel mondo del lavoro», commenta il consigliere regionale Giulio Cavalli. «Le motivazioni addotte alla base dell’interruzione del rapporto lavorativo non sono disattenzioni, ma scelte consapevoli che relegano le donne al ruolo di massaie e casalinghe che, per hobby, decidono di lavorare. Questo atteggiamento - continua Cavalli - non è solo un insulto di stampo medioevale, ma anche un preoccupante segnale di discriminazione sociale». «La Ma-Vib ha consapevolmente calpestato la dignità di tutte le lavoratrici e si è posta in netto contrasto con i principi della nostra Carta Costituzionale. Mi auguro - conclude il consigliere regionale - che ci sia quanto prima un ravvedimento da parte dell’azienda e che i suoi dirigenti escano dalle primitive categorie sociali ottocentesche».
Fonte > Corriere.it