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Ancora sulla corruzione omosessuale… in Chiesa
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Vorrei riflettere su alcuni aspetti della campagna omosex, che ci aiutino a comprendere meglio i preziosi contributi di Matteo D’Amico sulla strategia delle lobby (sataniche, in ultima istanza) per far passare nelle menti e quindi nei cuori l’idea della liceità, assolutamente legittima e sacrosanta (dal loro punto di vista, si intende!) del perverso e del corrotto.

Una delle strategie è quella non soltanto di indebolire l’intelletto delle persone comuni, deviandole con sentimentalismi che nulla hanno di caritatevole (tutt’altro!) – cosa che avviene a tutti i livelli (cinema, media, giornate di memoria e quant’altro… fino a passare alle vergognose sentenze giurisprudenziali, inizialmente delle corti europee, ancora poco da noi! Ma è questione solo di tempo!, ed alle aberranti e senza alcun «senso del diritto» modifiche normative) – ma anche quella di ottenere la benedizione ecclesiastica, don Gallo, a parte, si capisce! Lui è già al Vaticano 5.

A livello locale, la cosa è già avvenuta. Riporto di seguito un comunicato del «Portale fede ed omosessualità», sito che non consiglio a chi soffre di disturbi gastrointestinali o di reflusso esofageo, perché la lettura potrebbe comportare conseguenze drammatiche o, se va bene, l’insorgere di semplici conati…ma non mi sento di garantire nulla!

Papa Francesco si è pronunciato chiaramente, da cardinale, contro le unioni omosex; ora, da Papa, ha un problema molto serio, un dovere al quale Cristo stesso lo chiama: quello di smontare la lobby omosex interna alla Chiesa.

La corruzione è praticamente diffusa a macchia d’olio! E non mi riferisco ai semplici fedeli! Se la conferenza episcopale olandese è stata in grado di avallare la giornata contro l’«omofobia», se in Italia si organizzano veglie di preghiera per le «vittime» dell’omofobia, significa che il virus letale della corruzione spirituale è già passato nella testa di molti prelati.

Non ci si lasci confondere: nessuno deve usare violenza contro chicchessia. Questo lo insegna il Vangelo; chi senza peccato, scagli la pietra. Tuttavia non v’è alcuna necessità di organizzare una veglia di preghiera dal sapore fortemente ambiguo; perché l’idea che si vuole veicolare non è quella dell’amore al prossimo. Se fosse così, bisognerebbe organizzare una veglia per far rinsavire gli omosex dalle loro aberrazioni, le quali sono le vere cause delle eventuali conseguenze dei loro atti. Nessun peccato resta impunito, se non è riparato con la carità che il cristiano «prende» da Cristo.

Pregare per le cosiddette vittime dell’omofobia? (bisogna vedere  poi quali e quante, visto che ad essere penalizzati oggi sono quelli che espressamente condannano il «vizietto», basta vedere qui) …l’idea che deve passare è invece un altra: quella di far convivere il peccato con la grazia. Quella di giustificare l’aberrazione!

Questo porta un danno alle anime, incalcolabile. A causa della difesa dell’ideologia omosex, la morale decade e di conseguenza la fede e la stessa sacra Scrittura debbono essere rilette in chiave edulcorata, falsa, modernista, in una parola, guai a prendere sul serio le parole della Bibbia! Questo disintegrerebbe l’intero assetto delle loro ipocrisie. E pertanto: miscredenza e da lì, ogni genere di mali sull’uomo!

La campagna omosex è stata creata ad arte proprio per corrompere la Fede e disintegrare la castità e la purezza di cuore, senza le quali nessuno può vedere Dio. Satanico, infernale! Frutto del pensiero dell’eterno nemico del genere umano, invidioso di non poter, lui, vedere mai più l’Eterno sorgere dell’Essere.

Indichiamo, pertanto, un paio di spunti esemplificativi (Il segno. Vegliamo insieme per ricordare le vittime dell'omofobia).

Vigilanti, vegliamo e preghiamo!

Stefano Maria Chiari



Copyright Associazione culturale editoriale EFFEDIEFFE


 
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