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Voto sospeso in USA?
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McCain ha sospeso la propria campagna elettorale, ha rifiutato il faccia-a-faccia con Obama, perchè - dice – deve stare a Washington a gestire «l’emergenza nazionale» del salvataggio di Wall Street. La scusa è palesemente ridicola, non avendo McCain nessun potere e nessuna competenza nella faccenda. La realtà è che i sondaggi lo danno sconfitto.

Il che induce alla domanda: i repubblicani stanno attuando un «Piano B»? L’allusione alla «emergenza nazionale» vuol dire qualcosa?

L’America che conta, da Wall Street al Congresso, sembra affondare nel caos e nel panico. Ma nel caos, il gruppo di potere che ha Bush come facciata o marionetta, ha uno scopo chiaro e determinato: salvare se stesso.

In un cambio di presidenza, il gruppo Cheney-neocon rischia di essere chiamato a rispondere del peggior disastro della storia americana, il collasso della finanza, il raddoppio del debito pubblico da parte di una presidenza che aveva ricevuto un bilancio in attivo, la perdita di prestigio e di credibilità della superpotenza, due guerre non concluse. E’ in sè un miracolo che una simile presidenza non sia sotto impeachment, e ciò suggerisce che continua ad essere coperta dalla nota lobby. Ma le garanzie per il futuro sono deboli. A meno che il gruppo non si mantenga al potere. Cavalcando l’emergenza nazionale.

L’abbandono di McCain può essere un indizio. Ce ne sono altri.

La brigata anti-sommossa

La rivista ufficiale Army Times (1) ha annunciato che dal 1 ottobre una brigata di fanteria sarà dispiegata sul suolo della patria. Non si tratta di una unità della Guardia Nazionale, ma di un gruppo di combattimento in servizio attivo, prima dispiegato in Iraq: il «First Brigade Combat Team» della terza divisione di fanteria che viene posto sotto gli ordini del NorthCom, il comando inter-arma creato da Bush nel 2002 per «la difesa interna» coordinata a «supporto delle autorità civili». Army Times sottolinea che è la prima volta nella storia USA che avviene una simile missione interna.

Non dice che questo è un atto illegale: da un secolo una legge, il Posse Comitatus Act, vieta l’uso delle forze armate sul territorio americano. La rivista ufficiale aggiunge esplicitamente che la Brigata può esser chiamata «a dare una mano nei disordini civili e nel controllo delle folle o a fronteggiare possibili scenari di orrore, come avvelenamenti massicci e caos in risposta ad attacchi chimici, radiologici, nucleari…».

 I soldati stanno addestrandosi per apprendere l’uso dei «primi armamenti non-letali di cui sia fornito l’esercito»; un colonnello Roger Cloutier, intervistato, parla di armi non-letali «progettate per assoggettare individui rivoltosi e pericolosi» nel quadro di «controllo delle folle e del traffico».

La propaganda di preparazione

28 milioni di famiglie americane che abitano negli Stati «incerti» per le elezioni (swing states) hanno ricevuto, o stanno ricevendo, gratuitamente, un DVD del film «Obsession»: un film che dipinge i musulmani come terroristi e violenti, ed esplicitamente paragona l’«Islam radicale» al Terzo Reich germanico degli anni '30 (2).

Già da questo si indovina chi ha pagato, prodotto e finanziato l’immensa distribuzione gratuita di questo pezzo di propaganda dell’odio: gli stessi ambienti che hanno creato la formula «Islamo-fascismo».

Gli enti che appaiono come distributori del video (una spesa calcolata tra i 15 e i 50 milioni di dollari) si chiamano «Endowment for Middle East Truth» (EMET) e Clarion Fund.

Il portavoce del primo è tale Ari Morgenstern, già addetto stampa dell’ambasciata israeliana, il quale rifiuta di fare i nomi dei donatori, esattamente come il portavoce del Clarion Fund.

Ma pochi giorni prima l’EMET aveva organizzato in Campidoglio un «seminario» per istruire i senatori sulla sua «verità sul Medio Oriente»; di questa iniziativa risultano finanziatori Sheldon Adelson, un ebreo che ha fatto i miliardi coi casinò, e la Republican Jewish Coalition, che sta facendo propaganda fra gli ebrei per convincerli a non votare Obama, dipinto come un cripto-islamico.

Fra i «consiglieri» dell’EMET figurano Sarah Stern, della Zionist Organization of America; Daniel Pipes, il notorio ispiratore del senatore Pera e di propaganda anti-islamica varia, inventore dell’«Islamo-fascismo»; e l’israeliana Meyrav Wurmser, moglie di David Wurmser, consigliere di Dick Cheney per il Medio Oriente.

Altre personalità che compaiono nel board sono Frank Gaffney, noto neocon (Center for Security Policy), James Woolsey (ex capo della CIA, parte del gruppo dei neocon dell’American Enterprise, Ariel Cohen (Heritage Foundation) e l’ex ambasciatrice ebrea Jane Kirkpatrick.

Compaiono anche due ambasciatori israeliani, Yossi Ben Aharon e Yoram Ettinger, che con Sarah Stern furono chiamato dal primo ministro Rabin «i tre moschettieri» della potente azione di lobby intentata per far fallire gli accordi di Oslo.

Quanto al Clarion Fund, è - anche se ha cercato di negarlo mentendo - una sola cosa con la «Aish Hatorah», un gruppo di pressione israeliano fondato da due miliardari canadesi, i fratelli Raphael ed Ephraim Shore.

Perchè il Clarion ha cercato di negare la sua identità con la Aish Hatorah? Perchè quest’ultima è iscritta in USA come «organizzazione straniera» e alle organizzazioni straniere è vietato partecipare in ogni modo alle campagne elettorali americane.

Il film «Obsession» esprime un tale livello di odio, che alcuni giornali hanno rifiutato di partecipare alla sua distribuzione, rifiutando di inserirlo come omaggio nelle loro copie, nonostante il lucroso contratto pubblicitario.

La frase di Shimon Peres

«Gli Stati Uniti non hanno scelta: devono salvare il mondo fermando Ahmadinejad»: così il presidente israeliano Peres alla radio israeliana. Shimon Peres tornava dall’assemblea generale dell’ONU, dove ha avuto un aspro scontro con l’iraniano. 

Peres ha accusato l’Iran di «indebolire gli sforzi di pace in Medio Oriente» (sic). Mentre Israele «ha fatto concessioni nel desiderio di vivere in pace coi vicini, l’ambizione iraniana di egemonia religiosa e dominio nella regione impedisce la pace» coi palestinesi (3).

Ahmadinejad aveva detto nella sua allocuzione all’ONU: «Un piccolo gruppo umano votato all’inganno, i sionisti, ha preso il controllo dei centri finanziari e politici in Europa e USA in maniera furtiva e fraudolenta». Sicchè gli USA «non hanno scelta» se non bombardare l’Iran.

Può essere questa la «emergenza» che sospenderà le elezioni?

Aerei notturni sul Belgio

Nella notte del 22 settembre, da prima di mezzanotte fino alle quattro del mattino, la popolazione di Namur in Vallonia (Belgio) è stata tenuta desta dal passaggio incessante di squadre e squadre di aerei militari.

«Una quantità impressionante di apparecchi, che mandava vibrazioni potenti e sorde, le squadre si succedeveano ogni 10-15 minuti; sembrava un film su Pearl Harbor», si legge nel blog Levallois belga (la stampa non ha dato la notizia, silenzio totale); «erano tipi diversi di apparecchi, caccia e anche da carico. Andavano verso Sud».

Il Belgio si trova sulla rotta aerea USA-Gran Bretagna-Europa sud-orientale. Un passaggio massiccio del genere avvenne, ricorda la popolazione di Namur, avvenne nell’imminenza dell’invasione all’Iraq (4).

«Pearl Harbor economica»

Il miliardario Warren Buffett (che definì i derivati «armi di distruzione di massa») adesso ha definito l’attuale crisi dei mercati «una Pearl Harbor economica».

In che senso? Nel senso, ha risposto che la realtà richiede «azione immediata» da parte dello Stato.

Buffett è a favore del piano Paulson-Bernanke, che destina 700 miliardi di dollari dei contribuenti all’acquisto degli attivi tossici onde liberarne le banche e i fondi speculativi.

Ha anche investito 5 miliardi di suoi dollari in Goldman Sachs (che sta cercando di fare un aumento di capitale) dicendo che l’ha fatto nella certezza che i politici approveranno il piano Paulson.

Ma intanto, l’opinione pubbllica è aspramente contraria; e quasi 200 economisti hanno scritto al Congresso scongiurando di non votare il Piano: esso non riforma il sistema e non assicura che crisi come l’attuale non si ripresentino (5).

«Anche se applicato in modo onesto ed efficiente», scrive Nouriel Roubini, il Piano Paulson «non eviterà 18 mesi di recessione grave e profonda e una severa crisi bancaria e finanziaria». Roubini nota che manca del tutto un piano per ridurre il peso dei debiti e dei milioni di insolvenze sui mutui che aggravano il stettore immobiliare.

Il nervosismo di Pechino

La Cina, che detiene 519 miliardi di dollari di Buoni del Tesoro USA, teme che il piano di presunto salvataggio provochi, in realtà, una fuga dai titoli del debito americano.

«La Cina è molto preoccupata per la sicurezza dei suoi attivi, ha dichiarato pubblicamente Yu Yongding, ex consigliere della Banca centrale di Pechino».

Il personaggio, specie di portavoce degli ambienti ufficiali tenuti al silenzio, ha ventilato un accordo fra Cina e Giappone (che detiene 593 miliardi in BOT americani) e gli altri Paesi asiatici (nel complesso, detengono 2.670 miliardi di dollari di debito USA) per «scongiurare vendite da panico» dei BOT onde evitarne «un crollo».

«Se gli altri Paesi non si libereranno in massa dei titoli», ha detto Yu, «allora la Cina potrà continuare a portare il suo sostegno finanziario alla crisi, detenendo attivi americani».

La Cina, ha agggiunto, è ben consapevole che sta aiutando gli Stati Uniti «in modo molto significativo» e dovrebbe ottenere qualcosa in cambio: silenzio alle critiche sull’inaffidabilità commerciale e sulla manipolazione dei prezzi dei prodotti cinesi.

«Non è conveniente che siamo accusati di questo o di quello nel momento stesso in cui agiamo in buona fede e siamo pronti ad accollarci gravi conseguenze», detenendo BOT americani «che possono non essere onorati... Non siamo noi ad avere bisogno del vostro intervento».

Mister Yu ha concluso: in ogni caso, la Cina ha tratto una lezione dalla crisi finanziaria americana: «Perchè continuiamo ad accumulare titoli di debito che possono non essere pagati? E’ carta, e non contribuisce al benessere della Cina».

Una minaccia chiara, che prospetta a Washington uno scenario di apocalisse. Abbastanza grave da giustificare la sospensione di tutti i diritti civili e politici. A cominciare dalle elezioni.




1) Gina Cavallaro, «Brigade homeland tours start Oct.1», Army Times, 8 settembre 2008.
2) Ali Gharib e Jim Lobe, «Neocons, ex-Israeli diplomats push islamophobic video», Interpress service, 25 settembre 2008.
3) «Peres: US has no choice but to save world from Ahmadinejad», Haaretz, 25 settembre 2008.
4)
http://lapromo.neufblog.com/leveilleur/2008/09/trs-importante.html.
5) La lettera aperta si può leggere al sito della Universià di Chicago: http://faculty.chicagogsb.edu/john.cochrane/research/Papers/mortgage_protest.htm.
6) Kevin Hamlin, «Asia needs deal to prevent panic selling of US debt, Yu says», Bloomberg, 25 settembre 2008.


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