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Trichet stampa moneta di nascosto
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Il capo della Banca Centrale Europea è anche fortunato: la morte di Michael Jackson ha oscurato sui media servili l’enorme dono che ha fatto alle banche europee. L’astronomica cifra di 442 miliardi di euro in prestito all’1% – si dovrebbe dire regalo – per un anno. In cambio dei soldi gratis, la BCE accetta adesso attivi di ogni genere, ossia «tossici» e crediti andati a male.

Per dare un’idea della cifra, 442 miliardi sono il 5% del prodotto lordo europeo. Sono 1.300 euro posti a carico di ogni cittadino europeo,  compresi lattanti, pensionati minimi e suore di clausura. Tradotta in dollari, la cifra risulta pari a 615 miliardi: molto vicina ai colossali salvataggi a perdere fatti dal Tesoro USA e dalla FED. Ricordate i tempi di quando la BCE raccomandava il «rigore» a senso unico, ossia intimava di non aumentare i salari ai lavoratori, per il bene della «stabilità monetaria» e della «lotta all’inflazione»? Tutta questa taccagna saggezza è  dimenticata, quando si tratta di aiutare il sistema finanziario.

Lo riconosce 24 Ore, quasi il solo giornale che abbia dato la notizia in un euforico articolo: la BCE fa come Obama, finalmente! «Ha lanciato un generoso salvagente... La BCE ha prestato alle istituzioni finanziarie 442 miliardi, pari al 5% del prodotto interno lordo della zona euro. Per di più su un periodo insolitamente lungo: un anno, quattro volte il periodo normale di un'operazione di questo tipo».  E come mai tanta generosità? «L'obiettivo è di ridare fiato al mercato monetario, rassicurare le banche con un ammontare sufficiente di liquidità a un costo bassissimo (l'1%), esortare gli istituti di credito a prestarsi il denaro a vicenda».

Ben 1.120 banche in tutta la UE si sono buttate ad accaparrarsi il gran fiume di denaro regalato. Per 24 Ore, adesso «La speranza della BCE è di garantire  bassi tassi dinteresse alle imprese e alle famiglie. Il denaro raccolto dalla 1.120 banche non deve essere parcheggiato per coprire imprevisti buchi di bilancio causati dai derivati avariato... la Banca Centrale Europea offre alle banche un'opportunità unica. Con a disposizione un orizzonte temporale particolarmente lungo, gli istituti di credito possono (o meglio dovrebbero) utilizzare il denaro per finanziare nuovi prestiti e sostenere nuovi investimenti. In questa circostanza, l'istituto monetario ha dimostrato tempismo; alle banche il compito di dimostrare coraggio».

Alzi la mano l’imprenditore privato che è riuscito a farsi prestare, diciamo, 440 mila euro dando in cambio alla banca non un impegno, ma solo «la speranza» che userà il prestito per investimenti altamente produttivi, anzichè in prestazioni di prostitute. La BCE si accontenta di «sperare» che le banche, da lei alluvionate di soldi, daranno credito alle imprese e alle famiglie. E’ un mondo fantastico, quello delle banche.

Bisogna scorrere i giornali esteri per avere un’altra idea dell’enorme nuova iniezione di moneta (ricordiamo che la BCE iniettò già 90 miliardi nell’agosto 2007, dunque  nel complesso ha già versato alle banche 532 miliardi di euro).

Per il Telegraph, la misura colossale di questo nuovo sostegno «riflette la misura dei problemi dell’economia della zona euro» - nonostante tutte le iniezioni in USA ed Europa. infatti, l’economia non riprende, ed è ovvio: perchè, come ha scritto Wolfgang Munchau del Financial Times, «forse», con i salvataggi colossali, «stiamo rimediando ai peggiori eccessi del sistema, ma non stiamo riparando il sistema in quanto tale».

La finanza speculativa non è stata imbrigliata con regole e sorveglianza, i suoi prodotti tossici cartolarizzati e derivati non sono stati vietati per legge. Si pompa pseudo-capitale creato dal nulla nella grande bolla globale, nella speranza che si gonfi.

Questo è il vero motivo del mega-regalo della BCE alle banche: l’ultima mossa disperata per dare una scossa al gatto morto dell’economia reale.

L’economia europea si contrarrà del 5%, una percentuale da grande depressione. Le banche sono strapiene dei prestiti dubbi che hanno fatto all’Est (Paesi sub-prime), e dei mutui fatti in Spagna ed in Irlanda, dove l’immobiliare continua a precipitare.

Così, scrive il Financial Times (1), la BCE «fa lo stimolo di nascosto», o – come spiega più esplicitamente il Telegraph (2), «preferisce la stampatrice in cantina anzichè l’elicottero» laddove Ben Bernanke sparge con l’elicottero denaro creato dal nulla sulla finanza speculativa, mostrando alla luce del sole che sta gonfiando la massa monetaria, la nostra BCE lo fa senza dirlo. Anzi non chiama l’operazione «espansione quantitativa» (ossia inflazionistica) nè «credito», ma «intensificazione del sostegno al credito».

Ma sempre denaro stampato è. E l’inflazione ne sarà il risultato: quei 1.300 euro a testa che Trichet ci ha addossato, 5.200 euro per una famiglia di quattro persone, sono la perdita di potere d’acquisto corrispondente per noi.

Secondo il Telegraph, le banche si terranno i soldi ricevuti all’1%, anzichè prestarli alle imprese: troppo rischio, in un’economia in caduta. Ma c’è un’altra possibilità, che 24 Ore si guarda bene dal segnalare: «L’attrattiva del mega-prestito a tasso bassissimo è che rende possibile il “carry trade”: i fondi presi a prestito dalla BCE possono essere usati per comprare titoli di Stato, da usare come ‘collaterale’ in future operazioni della BCE».

Per chi non lo ricorda, il «carry trade» è stato il semplice trucco con cui la finanza ha speculato nel decennio scorso: prendeva a prestito il denaro in Giappone, dove i tassi erano zero o quasi, e li «investiva» in Paesi o operazioni dove spuntava il 3, il 5 o il 10. Facilissimo. Ora la BCE sta cercando di far rivivere la stessa giostra a circuito chiuso.

Come in USA, adesso anche in Europa le banche ottengono il beneficio di indebitarsi a quasi zero, e di reinvestire in Buoni del Tesoro a 3 o a 5. Ossia: per fare profitto, le banche non hanno bisogno di fare nulla. Non devono esecitare nessuna competenza e fantasia imprenditoriale, non devono rischiare niente. Con questo, si spera, riusciranno a poco a poco a incamerare profitti succosi, e a restaurare le loro finanze in macerie.

Questo è ottimo per le banche, felici nel loro mondo fantastico. Ma è buono per i cittadini, le famiglie e le imprese?

Le politiche di denaro quasi gratis praticate dalla BCE non meno che dalla FED non sono accompagnate da alcun obbligo. Le banche non hanno alcun incentivo a prestare all’economia reale; e mentre la disoccupazione aumenta, i consumi diminuiscono e l’immobiliare cala, non hanno alcun motivo per farlo. Ciò significa che non ci sarà alcuna ripresa, e che al più le inique disparità di ricchezza proprie del liberismo globale saranno esacerbate (3).

I dati confermano che la ricetta inaugurata in USA e copiata di nascosto da Trichet è fallimentare. In USA, l’attività economica è scesa in 47 Stati. Le perdite sulle carte di credito costringono le banche a rifinanziare i loro veicoli fuori-bilancio, ossia a comprare dalle loro entità dedicate i titoli cartolarizzati, «garantiti» dai debiti dei detentori di credit cards, che prima spacciavano a terzi, e che ora nessuno vuole comprare, mentre le sofferenze sulle carte di credito sono salite da 8 a 14 e passa per cento. Al punto che molte banche, rivela il Wall Street Journal, non sono in grado di pagare i dividendi sui capitali forniti loro dal Tesoro USA.

Warren Buffett dichiara alla CNBC: «L’economia americana è in rovina, non si vede un segno di ripresa».



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Come il Financial Times vede l’economia globale: un relitto nel deserto, e ogni passaggero che cerca di salvarsi per conto suo



C’è un modo produttivo di impiegare quegli immani pseudo-capitali creati dal nulla, che ci torneranno a carico sotto forma di inflazione?

C’è, ed è evidente: iniettare lo pseudo-denaro direttamente nell’economia reale. Se davvero lo scopo della BCE fosse, come sostiene 24 Ore, «garantire bassi tassi d’interesse a imprese e famiglie», perchè non fare prestiti all’1% alle imprese e alle famiglie, anzichè alle banche?

Prendiamo il caso delle famiglie gravate di un mutuo variabile o al 5-6%: se potessero pagarlo all’1%, le banche ci guadagnerebbero comunque perchè scongiurerebbero le insolvenze, il valore degli immobili smetterebbe di cadere (in USA, quando cade al disotto dell’ammontare del mutuo, conviene abbandonare le case, che tornano su un mercato in crisi e valgono sempre meno); alle famiglie avanzerebbe potere d’acquisto, che potrebbero usare per i consumi – i famosi consumi che servono per riavviare la produzione delle imprese e le vendite.

Se alle imprese il denaro costasse quanto costa alle banche, l’1% anzichè l’8 o il 10%, non credete che assisteremmo ad un boom economico?

Insomma: iniettare soldi stampati dal nulla in basso, farebbe rinascere l’economia reale; i soldi iniettati in alto, alle banche e alla finanza, non serviranno alle banche che per comprare BOT e fare «carry trade», in un circolo chiuso e vizioso dell’economia di carta. Cioè a perpetuare la situazione che ha portato alla grande depressione in corso.

E’ evidente infatti che questa crisi è nata dalla deflazione dei salari in corso in USA ed in Europa da 25 anni (4): il capitale ha guadagnato mettendo in concorrenza i lavoratori europei e americani con quelli cinesi, i salari da 1.400 euro con quelli da 100 euro mensili. E quando i nostri salariati si sono impoveriti tanto da non poter comprare nemmeno le merci prodotte in massa dai cinesi, il sistema finanziario ha compensato la perdita di potere d’acquisto indebitando i lavoratori, riempiendoli di carte di credito, finanziando i loro acquisti a rate, fornendo loro mutui a tasso basso i primi anni, che poi diventavano a tasso altissimo.

Dopotutto,  prestare a questi milioni di indebitati ormai alle corde denaro all’1%, sarebbe un parziale compenso di un quarto di secolo di furti salariali, di «rigore» a senso unico, di «moderazione» alla Ciampi. Sarebbe. in un certo senso, un condono parziale del debito (5). Con vantaggio anche delle banche, alla fine, perchè i suoi debitori diventano di nuovo solvibili.

Ma perchè non si fa? Perchè le Banche Centrali insistono a pompare denaro ai grandi creditori anzichè darne un poco ai piccoli debitori?

Anzitutto, perche le banche sono potenti e tengono in ostaggio i governi, e possiedono le Banche Centrali, di cui sono azioniste. Ma la ragione più profonda è un’altra: una politica di bassi tassi rivolta al pubblico, rivelerebbe ai cittadini il trucco fondamentale su cui si regge il sistema bancario. I cittadini non devono sapere che il denaro può essere creato dal nulla per prestarlo ad interesse con profitto; non devono cogliere il segreto del credito frazionale, il mistero della moltiplicazione dei falsi zecchini; non devono imparare che il denaro è tanto quanto se ne vuole, o quanto ne vuole il potere in mano a banchieri privati. Altrimenti potrebbero vedere che le banche, creatrici di falso denaro privato, sono inutili. E potrebbero esigere che la prerogativa di creare denaro venga ridata allo Stato, e allo Stato soltanto, in vista del pubblico interesse.

«Se il popolo solo capisse la schifosa ingiustizia del nostro sistema bancario e monetario, ci sarebbe una rivoluzione domattina», disse il presidente Andrew Jackson (1767-1845).

«Chiunque controlla il volume del circolante in un qualunque Paese è assoluto padrone di tutta lindustria e il commercio. E quando si comprende che lintero sistema è controllato con molta facilità da pochi e potenti individui al vertice, non cè bisogno di farsi spiegare come nascono i periodi di inflazione e di depressione», disse James Garfield, 20° presidente degli Stati Uniti, quattro mesi prima di essere ucciso da un assassino solitario nel 1881.

«Non mi importa che burattino sieda sul trono dellimpero britannico e comandi limpero su cui non tramonta il sole. Luomo che controlla la massa monetaria britannica controlla limpero britannico, ed io controllo la massa monetaria britannica»: così disse Nathan Rothschild, quando prese il controllo della Banca Centrale inglese.

Ma che importa? E’ morto Michael Jackson, centinaia di milioni di fans in lutto.



1) Ralph Atkins, «ECB sticks to stimulus by stealth», Financial Times, 25 giugno 2009.
2) Ian Campbell, «ECB favours underground press over helicopter drop», Telegraph, 24 giugno 2009.
3) Questo argomento l’ho ripreso da  Marshall Auerback, dirigente  del «Franklin & Eleanor Roosevelt Institute», fondato nel 1939 per sostenere le politiche sociali del New Deal a favore dei disoccupati. «Banks are benefiting from lending programs that effectively allow them to borrow at zero and reinvest in Treasuries at around 3%. A bank doesn’t have to do anything to make money. The banks’ return on equity is going to be very good. They are going to be able to restore their finances.
While this is good for banks, is it good for anyone else? The problem is the government’s «free money» program means banks have little or no incentive to do any actual lending». Http://www.newdeal20.org/?p=2754
4) Michel Rogalski, «Une crise née de la déflation salariale», Contre Info, 19 giugno 2009. Rogalski è un economista del CNRS francese.
5) Michael Hudson, «Il faut annuler les dettes et non pas renflouer les créanciers», ContreInfo, 18 giugno 2009.


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