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L’evasore cui non si dà la caccia
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Quante chiacchiere sulla manovra economica di Tremonti: buona o cattiva è ininfluente. E’  assolutamente necessaria e urgente, dal momento che gli Stati sono in concorrenza spietata per vendere i loro BOT, e tutti gli altri Stati europei stanno facendo tagli per mostrare ai «mercati» quanto loro sono più virtuosi di noi... che abbiamo il terzo debito pubblico mondiale.

Fra le chiacchiere, il solito discorso: caccia all’evasione fiscale, come far emergere l’economia in nero. E nessuno - dico nessuno - indica la più colossale evasione fiscale in corso, il «nero» più grasso e plateale, che per giunta è sotto gli occhi di tutti - a cominciare dagli economisti ortodossi.

Lo denuncia l’economista alternativo Bernard Maris. Voi cercate l’evasione tra i bancarellari e i piccoli artigiani che non fanno fattura? Lo cercate nell’economia informale napoletana? D’accordo. Ma perchè non vedete Wall Street e Londra? Qui, il 50%, forse l’80% della transazioni finanziarie sui prodotti derivati avvengono «over the counter» (OTC), ossia al difuori di ogni «mercato» aperto al pubblico; da cliente a cliente, in modo del tutto informale e opaco, fuori da ogni controllo pubblico, e sottratto ad ogni indagine fiscale. (L'économie parallèle)

Come economia «nera» è immane, quasi inimmaginabile. Secondo Gary Gensler, presidente della Commodity Future Trading Commission, solo in America le transazioni OTC valgono in nominale quasi 300 mila miliardi di dollari (300 trilioni), ossai venti volte la dimensione dell’economia americana. Le transazioni OTC in Europa sono dello stesso peso. (Derivatives Market 20 Times Size of American Economy)

Bernard Maris
   Bernard Maris
Poichè questa finanza mostruosa è cominciata dal 1981, e prima l’economia reale se la cavava senza, la sua esistenza - e tanto più la sua immunità fiscale - non ha alcuna giustificazione economica nè sociale. Tanto più che questo è il buco nero in cui la speculazione alla Soros incontra e collude con i fondi liquidi della criminalità organizzata e le mazzette ai politici; è il titanico  sistema bancario-ombra, in mano a un piccolissimo numero di enti finanziari a cui dà enormi profitti esentasse, che oltretutto falsano la concorrenza e consentono frodi di ogni tipo, e che ha  contribuito a produrre il collasso finanziario in corso.

E’ proprio questo titanico evasore collettivo a punire oggi gli Stati, a far loro la lezione morale: vi siete indebitati troppo, vivete sopra i vostri mezzi, fate pagare più tasse ai vostri contribuenti se volete che compriamo i vostri BOT. Ma gli Stati devono indebitarsi proprio perchè non riescono a levare un’imposta dall’economia «parallela», di cui il sistema Over the Counter è la parte astronomicamente maggiore.

Ma nessun Tremonti da solo può colpire questo enorme evasore che è sotto gli occhi di tutti.  Occorrerebbe una politica fiscale coordinata e cooperativa fra gli Stati contro questi evasori: per esempio la Tobin Tax, o ancor più  tassare in modo punitivo le istituzioni finanziarie che mantengono rapporti coi paradisi fiscali: è evidente in sè che si tiene un piede nei paradisi per fuggire ai tributi. Si dovrebbe obbligare a condurre queste transazioni in pubblico, nelle Borse. Si dovrebbero tassare senza pietà i profitti speculativi.

Invece, Washington (e Londra) non ci stanno. In USA è stata varata una leggina sulla «trasparenza»  che è una pia e ridicola intenzione, annacquata per di più in corso d’opera, a gara, dai parlamentari.  Il motivo è ovvio: Wall Street «è» questa economia parallela.

La scusa ortodossa (Giavazzi la ripete sempre) è che che i derivati sono una forma di «assicurazione» che un ente finanziario dà ad un altro, o cliente, che teme il rischio di un’operazione. Bernard Maris ricorda che un tempo, le grandi imprese pubbliche emettevano titoli «garantiti dallo Stato», e la garanzia di Stato rassicurava il compratore di quei titoli che sarebbero stati rimborati.

Di più: la Banca Centrale nella Germania hitleriana consentiva alle imprese private di pagarsi l’un l’altra con cambiali «garantite dallo Stato», i famosi effetti MEFO (da Metallurgische Forschungsgesellschaft, il nome della ditta fittizia usata per quest’operazione, invezione del banchiere Schacht). Tale era la fiducia in questa assicurazione dello Stato, che mai un effetto MEFO fu portato all’incasso alla Banca Centrale, e mai questa dovette creare marchi per far fronte all’incasso richiesto.

Oggi è scossa la fiducia nello Stato come garante di ultima istanza, perchè non può fallire. Oggi, i mercati scommettono sul fallimento della Grecia, di Spagna, Italia...

Le «assicurazioni» in derivati OTC sono dunque un’altra privatizzazione. Ma è la più pericolosa: l’«assicuratore» non ha le riserve per far fronte al danno.
 


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