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La moschea a Ground Zero? E’ della CIA
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Giorni e giorni di strida contro la moschea che doveva sorgere a Ground Zero. Una forsennata campagna della nota lobby ripresa da tutti i media. E adesso, nel silenzio dei media, salta fuori che i neocon e la lobby hanno mandato all’aria – è da sapere se volontariamente o no – una ambigua, sottile iniziativa della CIA. La vicenda, scoperta dal giornalista Mark Ames, va raccontata come illustrazione di un modus operandi dei servizi e delle loro facciate, fondazioni, donazioni private o altri organismi spontanei.

Feisal Abdul Rauf
   Feisal Abdul Rauf
La moschea a Manhattan, o meglio il centro islamico, è una realizzazione di una organizzazione senza scopo di lucro (il che in USA significa: esentasse) fondata da un imam, Feisal Abdul Rauf, la Cordoba Initiative, che si dichiara nata per «migliorare le relazioni tra lOccidente e il mondo musulmano». (www.cordobainitiative.org)

Ora, uno dei primi e il più forte dei sostenitori della Cordoba Initiative risulta essere un cinquantenne americano di Scarsdale (New York) dal nome poco islamico di R. Leslie Deak. Nel suo profilo, Deak si definisce «un musulmano praticante con un background in cristianesimo e giudaismo», che ha «profonde esperienze, personali e daffari, nel Medio Oriente, in quanto vive e lavora sei mesi lanno in Egitto». Un tipo veramente ecumenico: cristianista americano di nascita, Deak è diventato ebreo ortodosso quando ha sposato una donna ebrea (gli ortodossi americani permettono questo genere di conversioni, non riconosciute in Israele); poi, divorziato, ha incontrato una donna islamica – la sua attuale moglie, Moshira Soliman – e s’è fatto musulmano. Nessun musulmano metterà in dubbio la profondità e sincerità di tale conversione. (R. Leslie Deak profile)

R. Leslie Deak
   R. Leslie Deak
Il fatto è che Deak è uno dei fondatori della Cordoba Iinitiative, appare uno dei consiglieri della organizzazione fin dalla sua fondazione nel 2004 da parte dell’imam Feisal Abdul Rauf. E ne è anche il primo e probabilmente unico finanziatore-donatore, avendo donato alla Cordoba 98 mila dollari tra il 2006 e il 2008: cifra che risulta come il totale del bilancio operativo della Cordoba. Niente di principesco, tanto che ci si può chiedere da dove vengano gli altri dollari per la costruzione del vasto centro culturale a Manhattan.

Ma fra le multiformi attività del vulcanico uomo d’affari, Deak figura in qualità di business consultant di una ditta chiamata Patriot Defense Group LLC, che è una impresa di contractors per la difesa: «Intelligence, protezione di personale critico» alle aziende, «training» di qualche genere al Pentagono... «Al servizio di coloro che servono lAmerica», è il motto orgoglioso dell’azienda.
Una ditta col culto del segreto: nel suo sito, non c’è un solo nome dei suoi dirigenti. Persino il nome del suo amministratore non è dato: però viene descritto come «veterano delle forze speciali e del Dipartimento di Stato», mentre il suo direttore esecutivo anonimo è vantato come «ex funzionario CIA esperto in antiterrorismo in ambienti ostili», e il capo dell’intelligence per le aziende, anonimo anche lui, «veterano per 23 anni del Secret Service», la guardia presidenziale, «che garantì la sicurezza dei presidenti Bush e Clinton».

I soli nomi che la ditta ritiene prudente far apparire sono dei tre consiglieri strategici, che sono di tutto rispetto:

Bryan Doug Brown
   Bryan Doug Brown
il generale Bryan Doug Brown, comandante fino al 2007 dell’US Special Operations Command, dove dirigeva «tutte le forze per operazioni speciali, sia in servizio attivo che in riserva, nella Guerra Globale al Terrorismo».

James Pavitt
   James Pavitt
James Pavitt, già vice-direttore della operations della CIA, dove «gestiva il personale dellAgenzia sparso nel pianeta e quasi metà del suo (della CIA, ndr) bilancio multimiliardario»;; trovando anche il tempo di «capeggiare lAmericas Clandestine Service, la risposta operativa della CIA agli attentati dell11 settembre». Insomma l’organo con cui la CIA opera all’interno degli USA, cosa che sarebbe vietata dalle leggi: è la ragione per cui si chiama ufficialmente clandestino. Come risposta all’11 settembre, visti i risultati, si può credere che mister Pavitt non abbia dato il meglio di sè. O forse al contrario, ha dato il meglio di sè proprio a causa dei risultati della risposta.

Alexander Cappello
   Alexander Cappello
Alexander Cappello, il terzo strategic advisor, è un banchiere, che non manca mai in queste succursali staccate della CIA. Ricordate Buzzy Krongard? Numero 3 della CIA al momento degli attentati al WTC, era stato presidente esecutivo della AB Brown, una finanziaria da cui risultarono partiti gli ordini di vendite al ribasso tramite derivati put sulle compagnie aeree che sarebbero state danneggiate dall’attentato di Bin Laden. La Ab Brown era stata già indicata come dedita al riciclaggio di denaro sporco: per la CIA, questione di autofinanziamento – avere soldi senza chiederli ufficialmente, per operazioni che non si devono far sapere in giro.

Dunque, Deak è consulente di questa aziendina molto speciale che lavora per il Pentagono in antiterrorismo, e allo stesso tempo è un islamico praticante, e dona 100 mila dollari suoi (ma li detrae dalle sue tasse) alla fondazione che costruisce la cosiddetta moschea a Ground Zero.

Se può interessare, nello stesso periodo (2006-2008) in cui il musulmano dava quei soldi attraverso la sua Deak Family Foundation (le fondazioni, in USA, sono esentasse), personalmente donava 101.247 dollari a una certa National Defense University Foundation, che risulta essere una rete di istituti medio-superiori di strategia e guerra finanziati dal Pentagono, onde avviare giovani a carriere specialistiche militari.

Robert Gates
   Robert Gates
Può essere significativo il fatto seguente: il 5 novembre del 2009, questa Foundation ha dato una cena di gala in onore di Robert Gates, il segretario alla Difesa sotto Bush jr. e sotto (o sopra) Obama, nonchè ex direttore della CIA, e uomo di fiducia dei potenti razionali vagamente opposti ai neocon: Kissinger, Brzesinskky, Bush padre. A pagare per il cenone sono stati, indovinate? Northrop Grumman, Boeing, Lockheed, e il sullodato Patriot Defense Group. Chissà che conversazioni, a quelle cene.

Non basta: il neo-musulmano Deak è addirittura membro della direzione della National Defense University Foundation. Chissà come fa ad andare d’accordo con il presidente di questa Foundation, che è Mark Treanor: ossia il consigliere generale della banca Wachovia dal ‘98 fino alla sua bancarotta nel 2008 (ora l’ha comprata, i resti, la Wells Fargo) e in quella veste organizzatore della raccolta-fondi, nel 2008, per la campagna presidenziale del ticket repubblicano John McCain e Sarah Palin, la destra antislamica che più fieramente s’è opposta (specie la Palin) alla moschea a Ground Zero. Fatto che può dire qualcosa, la Wachovia è stata multata di 160 milioni di dollari per il riciclaggio di «almeno 110 milioni in denaro dei cartelli messicani».

Magari è proprio questa attività a nutrire la simpatia reciproca tra Treanor e il musulmano. Infatti anche il papà di Leslie Deak, che si chiamava Nicholas Deak, negli anni ‘70 fondò e gestì quella che per qualche tempo fu la maggior finanziaria in traffico di oro e valute ( Deak, Perera Co.), finchè una commissione presidenziale non l’accusò di riciclare i soldi dei cartelli colombiani, che pare portassero sacchi pieni di dollari negli uffici della ditta di papà Deak, in Broadway 29 a Manhattan.

Nell’84 la Deak-Perera fallì. Un anno dopo il vecchio Deak, papà del neomusulmano, fu assassinato negli uffici della ditta in piena Manhattan: no, non da un sicario dei narcos (cosa andate a pensare?) bensì da « una donna di mezza età, mentalmente disturbata», una di quelle senzatetto che vanno in giro per Manhattan cariche di sacchi di plastica e carrelli da supermarket.

Tutti sanno con quanta, deplorevole facilità i portieri gallonati di indirizzi del genere Broadway 29 (zona Wall Street) lascino entrare queste senzatetto scarmigliate e sporche quando chiedono di vedere un direttore di banca d’affari. La senzatetto aveva anche una ragguardevole pistola e una mira rimarchevole: liquidò anche la receptionist, e il vecchio Deak.

Il classico assassino solitario. Venuto dal nulla e finito in manicomio.

Deak padre aveva 80 anni. Singolare coincidenza, durante la guerra, era stato ai vertici dell’OSS, la futura CIA. (Fatal Delusions: A shooting on Wall Street)

La finanziaria fallita Deak-Perera, fu venduta a pezzi e bocconi. Uno dei bocconi esiste ancora, e si chiama Goldline International (originalmente Deak Goldline International): e questa finanziaria (che la giustizia sta perseguendo a Santa Monica come rifilatrice di prodotti finanziari assurdi ai gonzi che riesce a incastrare) è – guarda caso – la ‘principale sponsor delle attività radio-televisive di Glenn Beck’:

Glenn Beck
   Glenn Beck
ossia il violento talk-showman amato dai cristianisti per Israele, il più deciso e fanatico oppositore alla moschea a Ground Zero, e l’organizzatore e faccia pubblica del grande raduno (il 28 agosto) a Washington in cui attorno al suo discorso incendiario si sono radunati decine di migliaia di poveri cristianisti rovinati dalla crisi, gente del Tea Party indotta a gridare no alle tasse (ai ricchi), no ad Obama socialista e negro, e no alla moschea a Ground Zero. Una manifestazione che noi, qui, abbiamo interpretato come un riuscito tentativo di sviare la confusa protesta sociale americana verso bersagli più innocui per miliardari, rabbini e telepredicatori di destra.

Rabbino  Lapin
   Rabbino Lapin
Alla manifestazione di Glenn Beck c’era anche Sarah Palin, il telepredicatore filo-israeliano per ragioni messianiche John Hagee, e il rabbino Lapin, ben noto e temuto nei corridoi del potere di Washington. L’evento ha consacrato il Beck come «la nuova superstar populista di Fox News» del populista Murdoch. (Incanalata la rivolta sociale. Dai soliti noti)

Insomma: l’iniziativa di una moschea a Ground Zero (o presso) e l’opposizione furente ed apocalittica a tale iniziativa, paiono nascere dagli stessi ambienti promotori.

Al Waleed Bin Talal
   Al Waleed Bin Talal
Del resto anche il principe saudita Al Waleed Bin Talal, che è uno degli sponsor del centro islamico a Manhattan progettato dal Cordoba Center, al tempo stesso è secondo azionista di News Corp., altresì detto Gruppo Murdoch, che con Fox News lancia l’incendiario programma di Glenn Beck.

Anche l’imam Rauf, fondatore della Cordoba Initiative, non è un personaggio lontano dal potere. E’ stato consulente dell’FBI in antiterrorismo (insomma un patriota) e viene bollato come estremista islamico dai Glenn Beck, Sarah Palin ed altri simili personaggi. (‘Ground zero mosque’ imam helped FBI with counterterrorism)

Karen Hughes
   Karen Hughes
Inoltre è stato l’islamico-modello visto per anni a fianco di Karen Hughes, una amica intima di George Dubya Bush, nominata sottosegretario di Stato per la diplomazia pubblica (leggi: propaganda) della Casa Bianca dei neocon, e che da questo presidente fu richiesta di lanciare un’operazione-simpatia nel mondo islamico; ed ora anche questa Hughes si oppone alla moschea a Manhattan, in un fondo al Washington Post in cui evita di ricordare il suo recente legame con l’imam Rauf. (Karen Hughes Opposes Cordoba House, Neglects To Mention Her Relationship With Its Imam)

Insomma, ricapitola Ames: «Limam preferito da Bush jr., sostenuto da un finanziatore con legami con la CIA, il Pentagono e la finanziaria Goldline International che sponsorizza lincendiario Glenn Beck, propone di costruire una moschea dietro langolo del peggior attacco terroristico mai visto in America»; perchè?







Lo scopo di tutto, secondo il giornalista, era di rinvigorire fino alla frenesia l’estremismo anti-islamico in USA, e peggiorare l’immagine dei musulmani americani. (Untangling the Bizarre CIA Links to the Ground Zero Mosque)

Può essere, ma mi sembra poco per un marchingegno così complicato. L’ipotesi più benigna che viene a mente è: il centro islamico che stava sorgendo in Manhattan doveva essere una centrale di reclutamento (di islamisti moderati? Meno moderati?) della CIA, e qualcosa in quel progetto non è piaciuto ai soliti noti. Che l’hanno mandato a monte, rafforzando la paranoia anti-islamica degli americani come piacevole effetto collaterale.

A chi viene in mente qualcosa di meglio (ossia di peggio)? Sono aperte le gare.



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