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Miracolato da Allah
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Un audio inedito fatto in casa, in cui Osama Bin Laden inneggia alle insurrezioni popolari di Tunisia ed Egitto. Un video fatto in casa dallo stesso Bin Laden. Un video dove si vede Bin Laden che guarda un video di se stesso Bin Laden, seduto, un po’ di spalle, con l’aria di un pensionato mediorientale, con una copertuccia sulle spalle. Chiavette usb «che si ritiene siano state usate come strumento di comunicazione con lesterno», contenenti «intelligence di valore inestimabile» sul Al-Qaeda on the World. Un diario scritto a mano, di suo proprio pugno di Bin Laden, «da cui emerge», assevera la Associated Press, «che era lo stesso sceicco del terrore a concepire le future operazioni terroristiche contro gli Stati Uniti», in cui Osama Bin Laden consigliava di colpire nelle date-simbolo americane, il 4 luglio e l’Independence Day. E infine un bel po’ di video pornografici, nonchè – come si sono affrettati a riportare i media – «del Viagra», o meglio (si precisa poi) «un viagra alle erbe» commercializzato con il nome di «Avena Syrup», sciroppo d’avena «indicato come alternativa naturale al celebre farmaco anti-impotenza»: ciascuno difatti conosce le travolgenti qualità afrodisiache dell’avena e dei suoi derivati, fra cui i peccaminosi fiocchi d’avena – che infatti le mamme prudenti tengono fuori della portata dei bambini. Altri, increscisamente immuni dagli effetti erotizzanti, usano l’Avena Syrup come dolcificante.




Insomma viene fuori un sacco di materiale dal covo dove Bin Laden è stato ucciso. Materiale interessante, compromettente e rivelatore, e – ciò che più conta – certificato come appartenente a Bin Laden dalla massima Autorità Morale del Globo, il governo degli Stati Uniti; quello stesso che dopo aver dichiarato di aver ucciso Bin Laden proprio lui, ne ha asseverato l’identità affondandone in fretta il corpo nelle profondità oceaniche. Non c’è dunque ragione di essere scettici sull’elenco di roba trovata nel covo di Abbottabad: video a luci rosse, diario, usb, video, audio-messaggi.

Tanto più brilla una strana assenza: non viene mai indicato, fra gli oggetti ritrovati, nessun materiale medico per la dialisi renale. Eppure è notorio che, undici anni fa, Osama Bin Laden doveva sottoporsi a dialisi renali frequenti. Anzi, il quotidiano francese Le Figaro (imbeccato dallo spionaggio nazionale) scrisse a suo tempo che il 4 luglio 2001, ossia due mesi prima dell’attentato dell’11 settembre, Bin Laden era venuto a farsi la dialisi a Dubai, provenendo da Quetta (Pakistan), alla clinica americana locale, accompagnato dal medico personale, la sua infermiera, e quattro guardie del corpo. Ricoverato nel reparto urologia, vi aveva ricevuto la visita del principe Turki al Feisal (allora capo dei servizi sauditi), di parecchi familiari ed alte personalità, nonchè del locale capostazione della CIA. Circostanze poi smentite con furore da tutti gli interessati. (CIA agent alleged to have met Bin Laden in July)

Ma nessuno ha mai smentito che Osama Bin Laden fosse affetto da insufficienza renale grave e bisognoso di dialisi. La dialisi è una faccenda complicata, tecnicamente laboriosa e da eseguire sotto la supervisione di un medico emodinamico o almeno di infermieri esperti: richiede macchinari con monitor, apparati per la circolazione extracorporea, cateteri monouso, cannnule, filtri dializzatori, aghi ipodermici, grossi flaconi della soluzione salina atta a purificare il sangue. Nemmeno uno di questi oggetti inconfondibili è stato scoperto dagli eroici Navy Seals che hanno liquidato l’autentico Osama: non si dice un rene artificiale ma nemmeno una siringa, un pacco di guanti chirurgici, una sacca per le urine o per il sangue. S’è trovato il Viagra detto Avena Syrup, ma nemmeno una garza o un pappagallo.

Data la natura assolutamente veridica delle fonti che ci informano di quel che le fonti stesse trovano nel covo, si deve giungere ad una sola conclusione: nei dieci anni di latitanza, Osama Bin Laden è guarito. E’ un evento improbabile, raro, che ha del miracoloso, ma non si può escludere che esista da qualche parte una Lourdes musulmana che dispensa guarigioni ai suoi migliori guerrieri.

Un’agenzia italiota emette un’altra ipotesi, che qui riportiamo: «... non era malato come si credeva esi curava con rimedi naturali’. Di Osama Bin Laden si conoscevauna malattia ai renima per questo non aveva bisogno di fare dialisi: mangiava molte angurie». (Nel bunker di Bin Laden: tra Viagra, mogli e attacchi agli Usa)

E’ un’ipotesi che, a dire il vero, esitiamo a sottoscrivere, perchè non siamo sicuri che essa venga dalle Fonti Veridiche; il giornalistucolo italiota potrebbe essersi inventato il particolare. Se però esso è stato fatto filtrare dalle Fonti CIA o Casa Bianca, si apre qui un vasto ed entusiasmante campo all’indagine scientifico-terapeutica: milioni di dializzati che si sottopongono agli incomodi e ai rischi della terapia con circolazione estracorporea e rene artificiale – e nonostante ciò non guariscono, ma vanno incontro a infezioni, intossicazioni e morte precoce – sappiano che possono guarire semplicemente mangiando molte angurie. Ma molte però. Come faceva Bin Laden, il quale era tanto perfettamente risanato da soddisfare le multiple mogli, procurandosi marmoree erezioni (il porcaccione) con l’uso smodato di Avena Syrup.

Tutto ciò è assolutamente vero. E lo dimostra in modo definitivo il video fatto in casa trovato nel covo, e diffuso nientemeno che dal Pentagono: la Fonte per eccellenza. Osama Bin Laden, in giallo, vi appare molto più sano di quanto appariva dieci anni fa, in un video del dicembre 2001. (Bin Laden Home Videos Released ... Why Does the Terrorist Kingpin Look Better Than He Did in 2001?)





Anzi, sano come un pesce. Ringiovanito. Nera la barba che dieci anni fa era grigia, pienotto il volto che dieci anni fa era affilato, quasi già di un agonizzante.

Allora: nefritici di tutto il mondo, via le cannule, i cateteri, le sacche di urine uricemiche. Sotto con le angurie.



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