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Le Banche Centrali vi regaleranno i soldi (basterà esibire il 666)
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L’idea: distribuire moneta fresca di stampa direttamente ai consumatori e alle famiglie per rimediare all’insufficiente spesa di consumo e scongiurare la depressione-deflazione. Perché no? I trilioni in «quantitative easing» creati dalla Federal Reserve non hanno stimolato veramente l’economia americana. Non parliamo dei trilioni di euro (in gergo LTRO) regalati alle banche europee da Mario Draghi a tasso zero o quasi: invece di prestarli alle imprese per rilanciarle, le banche li hanno «messi a reddito» nei titoli di Stato e in speculazioni azionarie, gonfiando le Borse mentre l’economia reale moriva per scarsezza di credito. Men che meno è servito il tasso d’interesse abbassato quasi a zero. Nessuna delle misure di stimolo monetario escogitate finora è riuscita a spingere la crescita. E allora perché non pensare allo stimolo diretto e radicale?

L’idea è ventilata da Mark Blyth (economista alla Brown University - Rhode Island) e Eric Lonergan (fund manager della finanziaria M&G Investments di Londra): e se i nomi dei due vi suonano sconosciuti, è il giornale che ha accolto la loro idea ad essere noto: Foreign Affairs, l’organo del Council on Foreign Relations, la fondazione «culturale» privata dei Rockefeller che da sempre «ispira» la strategia politica USA di lungo termine e, al bisogno, fornisce al Governo americano i dirigenti per attuare le politiche desiderate dal grande capitale internazionalista, specialmente segretari di Stato, da Foster Dulles a Dean Rusk a Kissinger. Un ufficio-studi e una «scuola per statisti» – com’è stata definita – la cui dirigenza trabocca ovviamente di J. Dunque le idee del Council on Foreign Relations non sono meri esercizi intellettuali. Essendo l’articolo uscito proprio durante la riunione dei banchieri centrali occidentali a Jackson Hole, è più che probabile che costoro l’abbiano letto con attenzione e riflettuto sul suggerimento.

Dopotutto, ricordano i due, l’idea fu già suggerita nel ’98 da Ben Bernanke (allora solo professore a Princeton) al Giappone, alle prese con il decennio della deflazione invincibile: fornire contanti ai consumatori per spingerli a spendere. E Bernanke in fondo riecheggiava una battuta di Milton Friedman, sull’opportunità in casi estremi di spargere dollari dall’elicottero, da cui il nomignolo di «Helicopter Ben» con cui Ben cominciò la carriera di governatore della Federal Reserve. Nominati così i numi dogmatici del liberismo, e dunque dimostrata la loro ortodossia, Blyth e Lonergan passano alla proposta, già nel titolo: ««Print Less but Transfer More - Why Central Banks Should Give Money Directly to the People» (stampare meno ma distribuire di più, le banche dare soldi direttamente alla gente).

In breve, raccomandano di dare contanti per mille dollari all’80% dei cittadini e famiglie a minor reddito; questi li usino come pare a loro, sia per ripagare debiti arretrati, sia per spendere e consumare sia per risparmiare: in ogni caso, daranno una iniezione ricostituente all’economia e la faranno uscire dalla deflazione e dai suoi effetti letali (prezzi calanti , imprese fallite a catena. disoccupazione crescente, debito pubblico gigante sul Pil, depressione).

E se non bastano 1000 dollari a disincagliare l’economia? Le Banche centrali «ne diano 3 mila, 4 mila». L’inflazione non è un pericolo, se le Banche Centrali mantengono la rotta.

Forse ciò vi ricorda qualcosa? Credo di sì: il bonus di 80 euro di Matteo Renzi ai dipendenti con basso reddito. Non ha avuto il risultato sperato di accrescere i consumi perché rozzo e ridicolmente dirigista, applicato goffamente, con troppi esclusi (dai disoccupati ai pensionati agli incapienti , ossia i veri bisognosi), percepito come un una tantum irripetibile e troppo scarso (ovvio: contrariamente alla BCE, il Governo gli euro non li stampa a volontà) ma l’idea è grosso modo quella. Renzi un precursore? Forse è un applicatore precoce, sperimentale, di un progetto che già circolava nei pensatoi del capitalismo finanziario.

L’assurdità ha un metodo

Non sfugge spero il contrasto stridente di questa soluzione con il procedimento generale del capitalismo globalizzato e terminale quale lo conosciamo: esso privilegia sistematicamente la retribuzione del capitale a danno della retribuzione del lavoro; è una macchina con cui la finanza risucchia potere d’acquisto dalle moltitudini in basso per concentrarlo in pochissime mani in alto (il famigerato 1%). Ha imposto nei Paesi avanzati tagli salariali epocali mettendo i salari euro-americani in concorrenza con quelli cinesi o romeni o pakistani, ha delocalizzato alla caccia dei costi minori di manodopera; ci ha predicato ad nauseam che «viviamo sopra i nostri mezzi» e dobbiamo accettare riduzioni per diventare «competitivi» e «flessibili»... e adesso ci mettono in tasca i soldi. Un po’ dei soldi che hanno espropriato al lavoro.

Che senso ha perseguire il taglio crudele delle paghe e poi rimettere dei soldi nelle tasche della gente come elargizione dalla Banca Centrale?

Sembra una proposta irrazionale rispetto alla «razionalizzazione» estrema perseguita dal capitale, che ha voluto massimizzare i suoi profitti e minimizzando quel che il capitalista finanziario considera «costi». Dopo aver proclamato per decenni «nessun pasto gratis» (e la distruzione dello stato sociale, distributore di pasti gratis), ecco che paiono disposti a distribuire pasti gratis, proprio loro.

Sono diventati caritatevoli, gli usurai?



La risposta è ovviamente «no». E se l’idea sembra folle rispetto alla «razionalità» capitalistica, s’intravvede che c’è del metodo in questa follia. La misura di mettere in tasca direttamente alla gente qualche mille euro appena creato dal nulla dalle Banche Centrali presenta, dal punto di vista di lorsignori, vari vantaggi. Decisivi.

Uno è che evitano la misura che è la sola ed autentica soluzione in questa crisi globale del debito, dove montagne torreggianti di debiti finanziari, accatastati l’uno sull’altro in equilibrio instabile, schiacciano consumatori e Stati con gli interessi che estraggono, ed hanno finito per paralizzare l’attività economica. Questa misura necessaria si chiama «condono» dei debiti – una sostanziosa remissione dei debiti privati – e «ristrutturazione» dei debiti pubblici, insomma un moderno Giubileo – un concreto e non marginale taglio di tutti i debiti – di famiglie e istituzioni, banche e nazioni – in modo che alleggerita dagli interessi, l’umanità europea e americana riparta.

Condoni, ristrutturazioni o default sui debiti sono avvenuti periodicamente nella storia – è una necessità essendo l’accumulo degli interessi composti matematicamente impagabile col tempo – e hanno ridato respiro agli indebitati che si sono rimessi a comprare, vendere, produrre. È evidente che i grandi creditori avendo tutto il potere (fra cui la Germania ai nostri tempi) preferiscono mille volte proclamare la sacra intangibilità del debito; restituite tutto, tirate la cinghia con l’austerità – ordinano – e poi magari la Banca Centrale vi mette in tasca qualcosa per aiutarvi a pagare...

Nei Paesi assoggettati ai programmi di austerità, la tassazione cresce con prelievi aggravati sui redditi; aumentano la tassazione sulle vendite, sulla proprietà immobiliare ed una quantità di tasse occulte (il blocco delle pensioni rispetto al costo della vita, ad esempio) (1). Dal punto di vista di lorsignori, è sensato, anzi astuto, far sì che la Banca Centrale stampi soldi e li metta in tasca a privati, che con questi pagheranno le tasse sempre più gravose, e – ancor meglio – gli arretrati sui prestiti e mutui che avevano sospeso di pagare per mancanza di quattrini, o i buchi aperti sulle carte di credito. Il monte dei debiti inesigibili (o «non performanti», come dicono) che a aggrava banche e istituzioni ed usurai cala – i bilanci bancari sembrano più sani – e può essere di nuovo usato come «attivo» su cui emettere altri debiti, o chiedere liquidità alla Banca Centrale...

La «stampa» di questa moneta avverrebbe apertamente dal nulla (i consumatori non potendo conferire in cambio, come fanno le banche, qualche titolo di credito sia pur dubbio e puteolente), sicché si tradurrebbe in una diluizione della massa monetaria esistente, erodendone il potere d’acquisto. E poiché ogni moneta-fiat è comunque solo debito, la creazione di nuova liquidità per finanziare trasferimenti diretti al popolo si aggiungerebbe al peso del debito degli Stati già in difficoltà.

Tale «soluzione» quindi finisce per peggiorare il rapporto del debito sul Pil in molti Paesi già indebitati e in recessione. E con gli interessi che cresceranno sicuramente nel prossimo futuro, dare «soldi gratis» ai consumatori può portare alla bancarotta gli Stati già vulnerabili (indovinate un nome).

La parziale cancellazione o remissione di debiti sovrani, sì che gli Stati possano alleviare il peso dei tributi sei cittadini schiacciati, otterrebbe un miglioramento più durevole e naturale. Ma ovviamente, quelli preferiscono l’altra idea. Oltretutto con il vantaggio strategico di avvicinare l’abolizione completa del contante, dato che i soldi in tasca verrebbero dati sotto forma di bonifici bancari.

Da ingenui si potrebbe chiedere: perché tagliare le paghe all’osso per poi stampare denaro da dare ai consumatori? Non sarebbe più semplice un aumento dei salari, penalizzati da un ventennio?

Sarebbe una parziale restituzione della produttività rubata dal capitale finanziario ai produttori. Ma compensare il lavoro non è assolutamente nei desideri dei giganti della finanza. Il lavoro dà diritti, dà – soprattutto – dignità. E quelli vedono come fumo negli occhi esseri umani dotati di dignità, che lottano per i loro diritti (ricordate? «Hai i diritti che sei disposto a difendere»); è uno dei motivi per cui i globalizzatori hanno promosso – perché l’hanno promossa, non è un fatto naturale – la delocalizzazione delle industrie: dai Paesi dove il lavoro era troppo conscio dei suoi diritti, ai Paesi dove al lavoro non viene riconosciuto alcun diritto.

Meglio, molto meglio, per il Sistema, le largizioni gratuite, periodiche, che creano dipendenza e possono essere ritirate ad arbitrio. Specie in vista delle tensioni sociali che produrrà la robotizzazione di massa con l’intelligenza artificiale – e la scomparsa di milioni di posti di lavoro, confiscati da robot e computers – la finanza sa che non avrà più bisogno di popoli lavoratori, ma le conviene mantenere popoli meramente consumatori.

Come le largizioni granarie a Roma

S’intravvede una società futuribile dove le plebi inoperose sono mantenute con qualcosa di simile alle elargizioni di grano imperiali alla plebe di Roma; largizioni che il sovrano può far cessare ad arbitrio – potente dissuasione contro le rivolte. Questo per il «panem»; quanto ai «circenses», già ci regalano a piene mani nuove libertà: nozze gay, gloriose sfilate gay pride, fecondazioni eterologhe, una legislazione che sancisce e promuove il «diritto al piacere», pornografia e droga (2).

Non è difficile che la generazione giovane oggi esistente veda un sistema dove solo pochissimi godono di un reddito che sia compenso al lavoro, mentre le masse riceveranno largizioni dalla Banca Centrale per consumare e «godere», senza meritarle e dunque senza poterle pretendere; un reddito da cui diventerebbero dipendenti; un reddito che sarebbe tolto a chiunque il potere voglia, in qualunque momento. Onde la finanza globale, che già domina «su ogni tribù e popolo e lingua e nazione» (Apocalisse 13:7), farà agevolmente sì che «nessuno possa vendere né comprare se non chi ha il marchio della Bestia o il numero del suo nome», insomma toglierà a tutti ogni libertà e dignità con la minaccia della morte per fame. Dopotutto, il reddito universale nel programma dei 5 Stelle va in questa direzione, è consono alla trista utopia globalista di Casaleggio, che coincide con quella del capitale terminale... insomma l’idea avanza, come un tempo la vecchia talpa marxista.

Questa punizione è già applicata senza non solo ad individui, ma a certi Stati che non si adeguano al potere finanziario globale e resistono al suo sistema di valori. A metà agosto, come punizione ed ulteriori più gravi sanzioni alla Russia per la sua pretesa «invasione» dell’Ucraina, il Governo di Londra ha proposto di escludere Mosca dall’uso di SWIFT, l’azienda di clearing interbancario per cui passano praticamente tutti i trasferimenti internazionali. SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication ) è una ditta privata belga (formalmente una cooperativa...) ed uno dei più opachi pilastri della globalizzazione finanziaria, il collo di bottiglia dove i veri poteri forti esercitano il controllo dei vassalli. L’Eurocrazia ha dato agli Stati Uniti tutti i poteri di spiare le transazioni che avvengono in Europa, la NSA vi è di casa nel «vedere» qualunque transazione di qualunque banca, e il Tesoro USA vi pratica senza pudore multe e sequestri di incredibile arroganza: nel 2012, sequestrò 26 mila dollari che stavano per essere trasferiti da un uomo d’affari tedesco ad uno danese: un grosso acquisto di sigari cubani che, per gli americani, violava l’embargo da loro decretata contro Cuba.

Ecco che qui vediamo come stoltamente i nostri governanti hanno accettato senza discutere l’adesione alla globalizzazione, gettando tutti noi ignari nelle trappole della dipendenza dai suoi organi sovrannazionali. Un organo che, secondo gli stessi dogmi del capitalismo, dovrebbe essere neutrale, un puro mezzo di agevolazione (per questo servizio estrae lucrosissime commissioni che nessuno sa bene a chi finiscano) viene usato senza scrupoli come mezzo schiacciante di potere politico — per lo più senza che la pubblica opinione ne sappia niente.

Dal marzo 2012, su pressione della lobby ebraica americana, SWIFT ha tagliato fuori le banche dell’Iran. È stato un danno enorme per la nazione sciita, a cui in pratica il potere finanziario mondiale ha così negato l’accesso a miliardi di dollari in introiti e in spese: l’Iran non può «né vendere né comprare» se non sottobanco e a condizioni economicamente dannose, spesso proibitive.

Questa è la sanzione che oggi David Cameron da Londra vuole imporre alla Russia: e Londra sa come far male. Sarebbe davvero un grave danno crudele inflitto al grande Paese, colpevole di non cedere sovranità e rifiutare i «valori occidentali», dato che non esiste un altro sistema di clearing alternativo delle stesse dimensioni totali – o totalitarie.

Le autorità europee, se accetteranno il diktat di Cameron, danneggeranno ancor più l’economia e le sue esportazioni, accettando di fare della Russia uno Stato-paria, un nemico da abbattere. Uno che «non può né vendere né comprare». Perché «non ha il marchio della Bestia o il numero del suo nome».

Mai come oggi la Russia appare davvero come la Terza Roma, in una versione che gli zar e i pii staretz non immaginavano — povera Roma cristiana dei tempi ultimi, crocifissa dalle forze anticristiche scatenate, che «sanno di avere poco tempo».




1) Da Ticino Live, 29 agosto 2014: «L’economia della Zona euro è bloccata dall’avidità delle banche - Alla fine del 2011, e poi anche nel 2012, nel bel mezzo della crisi dell’euro, la Banca centrale europea aveva lanciato due programmi di LTRO, prestiti a bassi tassi d’interesse alle banche della Zona euro per stimolare l’economia. Tre anni dopo gli effetti di queste operazioni sono pressoché inesistenti. Dieci mesi fa la BCE aveva annunciato l’intenzione di ripetere il programma, ma restringendo il beneficio alle banche suscettibili di prestare soldi alle imprese. Le banche hanno ricevuto i soldi, ma non li hanno prestati alle imprese: li hanno massicciamente investiti in obbligazioni di Stato e sui mercati borsistici... Lo spettro della deflazione avanza e in alcuni paesi è già una realtà, la disoccupazione rimane molto alta e l’economia della Zona euro è vicina alla crescita zero. L’Europa conta circa 20 milioni di imprese di piccole e medie dimensioni. Queste aziende sono all’origine del 85% dei nuovi posti di lavoro e del 67% dell’insieme dell’occupazione. A luglio i prestiti accordati loro dalle banche sono ancora scesi del 2.3%. Si può dire che l’economia viene bloccata dalle banche, le stesse che sono state salvate dai soldi dei contribuenti».
2) Tutto ciò già previsto, anzi raccomandato dalle centrali di pensiero dell’impero britannico: «Man mano che la libertà politica ed economica diminuisce, la libertà sessuale tende ad accrescersi a titolo di compensazione. E il dittatore sarà accorto a incoraggiare questa libertà. Aggiungendola al diritto di sognare sotto l’influsso della droga, del cinema, della radio [oggi: tv] essa contribuirà a riconciliare costoro con la schiavitù che è il loro destino» (Aldous Huxley, Brave New World, 1932).



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