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Il terrorista più grande
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«Scenario economico tra i peggiori mai visti»: parola di Ben Bernanke, il capo della Federal Reserve.

Non è divertente? La Banca Centrale USA, affollata di superlaureati ad Harvard: con tutti i suoi strumenti di analisi in tempo reale, fornita di informazioni al di fuori della portata di qualunque privato, dotata dei pieni poteri di controllo e di ammonizione, scopre solo adesso quello che poveri giornalisti e cittadini (fra cui il modesto sottoscritto) avevano detto già da tre anni: che la dissennata speculazione finanziaria USA stava preparando una crisi economica globale «mai vista».

E il bello è che Bernanke ne parla come si trattasse di un sisma, di un fenomeno naturale. E invece, come si sa, è stata la Federal Reserve a provocare il cataclisma, col credito facile e la complicità con veri delinquenti, che ama chiamare «investitori».

Già. Perché quando le banche e finanziarie hanno acceso mutui a gente che sapevano incapace di pagare, lo hanno fatto deliberatamente. Se si fossero dovute tenere i mutui nei loro libri contabili, avrebbero indagato sulla solvibilità dei debitori, non avrebbero concesso prestiti pari al 110% del valore, senza chiedere un anticipo.

Ma fin dall'inizio hanno rifilato quei pezzi di carta, spezzettati e confezionati, a migliaia di altri istituzioni ignare o dementi, attratti da promesse di guadagni dal nulla. Trasferendo a milioni di ignari le insolvenze che avevano deliberatamente creato.

Il dolo dei malfattori finanziari non può essere più evidente. Ma invece di far procedere al loro arresto, la FED li ha aiutati a salvare le loro finanziarie, a forza di «iniezioni di liquidità», ossia denaro dei contribuenti già indebitati e prossimi disoccupati. Ed ora che ha rovinato il mondo coi suoi tossici finanziari, annuncia ai comuni mortali che la crisi sarà «mai vista».

Però, aggiunge, grazie alla deflazione che provocherà la depressione da noi creata, il petrolio calerà. E anche il rincaro del greggio non è un fenomeno naturale, ma l’effetto delle inondazioni di dollari di cui ha alluvionato il pianeta. Divertente.

Ma mai così divertente come il bombardamento di Herat, con cui i caccia-bombardieri USA da 3 Mach hanno massacrato 77 civili, fra cui 55 bambini. Il governo afghano collaborazionista ha protestato contro questo «incidente», chiamandolo «involontario». Gli americani nemmeno ricorrono a questa scusa. Insistono che hanno ammazzato solo talebani. Dicono che è colpa loro, perché i talebani si mescolano con la popolazione, si fanno scudo della gente. Non è la classica scusa israeliana?

I «terroristi» di Hamas si mescolano alla gente, per cui ci tocca bombardare donne e bambini. Forse, è il caso di ricordare che i guerriglieri si mescolano alla popolazione perché «sono» la popolazione?

Ma no, ma no. I media diffondono la scusa di Katz: è colpa dei bombardati se li bombardiamo. Nessuno che rilevi che, dopo sette anni di ininterrotta occupazione, se ancora gli americani devono bombardare dal cielo il Paese, c’è come minimo una incapacità militare vergognosa.

Nemmeno i cattivissimi nazisti hanno mai bombardato i paesi che occupavano. Ve l’immaginate che, per debellare la resistenza francese, bombardassero Lione o le fabbriche Renault? Non l’hanno mai fatto, i tedeschi. L’hanno fatto gli americani. Il fatto è stato tante volte ripetuto, che non si può nemmeno più credere a semplice incompetenza e incapacità tattica.

Queste stragi, ritengo, sono deliberate, come la rivendita di crediti sub-prime non è un fatto naturale. L’uno e gli altri sono effetto della stessa volontà di distruggere, devastare, portare alla miseria e saccheggiare le ultime risorse, finchè hanno le armi pù potenti, la sola loro superiorità.

C’è anche, se ben conoscono l’anima americana (the ugly american, l’americano cattivo), la voglia di vendicarsi, di far male, di far scontare le proprie viltà, la propria nullità tattica. I talebani stanno vincendo, e allora noi - prima di andarcene - ammazziamo più afghani che possiamo. Hanno fatto lo stesso in Vietnam, inondando le belle foreste di napalm, le risaie di «agente arancio»; hanno fatto peggio coi tedeschi e i giapponesi.

Quei soldati troppo bravi, quando si arrendevano sparata l’ultima cartuccia e uscivano dai bunker a mani alzate, il soldato americano, the ugly american, li mitragliava; i superiori si facevano quattro risate. L’inciviltà allo stato puro. Il teppismo globale.

In questo, qualcuno potrà ammirare la «moderazione» del nostri ministro Katz Frattini, che invoca un accordo con la Russia; sembra un atto di coraggio, in confronto a tutti i maggiordomi europei della NATO che fanno di tutto per antagonizzare Mosca, che scavare il fosso, su ordine americano.
Qui posso sbagliare.

Trascorro brevi vacanze tra le casette abusive di un paese sottosviluppato, dove internet, e persino i telefonini, muoiono alle porte delle città (parlo della Sicilia), e quindi non sono al corrente di molti particolari.

Ma giurerei che la spiegazione del coraggio di Frattini  è questa: Israele è preoccupata che, come ritorsione per la parte che ha avuto nell’armare il Kartulo e spingerlo al massacro in Ossezia, Mosca ora armi la Siria, Hezbollah, l’Iran. Cerca di rabbonire, dice che la Russia deve continuare a collaborare con la NATO: collaborare col nodo scorsoio che the ugly american ha stretto al collo russo.

Il solo, vero coraggio - oggi, per gli Stati europei - è di denunciare la NATO stessa, il suo allargamento anti-russo, come nemica degli interessi d’Europa. Ciò significa prendere coscienza che al mondo esiste un solo, pauroso, feroce, Grande Terrorista, intento a devastare il pianeta con tutti i mezzi rimastigli, bombe e finanza.

Finchè non si arriverà a questo, il Grande Terrorista ci metterà in pericolo, ci trascinerà nelle sue tattiche feroci e perdenti, e ci renderà complice delle sue stragi gratuite.


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