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Pandemia, c’era un’esercitazione
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Sulla misteriosa esplosione di influenza suina che contaggia gli uomini, due o tre notizie da sapere.

L’esercitazione annunciata - Seguin è una insignificante cittadina del Texas, nella provincia (county) di Guadalupe, quasi un sobborgo di San Antonio. Il suo giornale, la Seguin Gazette-Enterprise, il 19 aprile scorso – attenti alla data – dava notizia di un’esercitazione che simulava una vaccinazione di massa, che dovrà avvenire il 2 maggio (1). Lo scenario era esplicitamente denominato come «risposta ad un disastro pandemico».

Il coordinatore locale delle emergenze, tale Dan Kinsey – diceva il giornale – sta invitando le aziende e le associazioni di cittadini (s’è rivolto anche al Kiwanis Club) di fornire un centinaio di volontari per mettere alla prova «la risposta della contea in caso di disastri naturali o provocati dall’uomo». Kinsey ha spiegato in varie riunioni con la cittadinanza che esiste uno «Strategic National Stockpile», ossia depositi di medicinali d’emergenza «che lo Stato ha nascosto in una decina di luoghi», e che cosa si deve fare «se parte di questi medicinali vengono distribuiti alla Guadalupe County».

I volontari accorrono ad assistere i medici per allestire e gestire cinque POD (Punti di distribuzione) mobili che, il 2 maggio, dovranno fingere di vaccinare l’intera popolazione di 115 mila abitanti in 36 ore.

Sulla base del numero di famiglie e delle loro auto, Kinsey ha detto che «se si dovesse gestire il traffico di coloro che vanno alla vaccinazione su una strada in cinque punti, la fila di auto sarebbe lunga 41 miglia. Per San Antonio, le file sarebbero di 2 mila miglia, la distanza da Calgary (nello Stato dell’Alberta) a San Antonio stesso, lungo tutti gli  Stati Uniti».

L’allarmista - Non pare affatto che questo mister Kinsey abbia fatto nulla per tranquillizare la popolazione. Anzi, ha descritto lo scenario di cui l’esercitazione sarebbe una risposta in questo modo:

«Nel mondo sono morti due miliardi di uomini, e nei soli Stati Uniti il tasso di mortalità ha colpito un terzo della popolazione. Una centrale del governo federale prende la decisione: segrete riserve di medicinali accumulate in magazzini top secret sono caricate su aerei, e in 12 ore inviate ai luoghi dove possono più probabilmente estinguere una pandemia che minaccia l’umanità. Le autorità locali hanno 36 ore per trattare l’intera popolazione (...) Sembra un racconto di fantascienza, ma è quello che può accadere se la influenza “spagnola”, che decimò il mondo nel 1918, avvenisse oggi. La protezione civile di Guadalupe e le sue consorelle nel Paese si preparano a questo scenario, perchè una pandemia avviene nella storia dell’umanità una volta ogni 100 anni, e il momento si avvicina per la prossima».

In questa campagna di allarmismo si sono buttate le maggiori autorità USA – che appena manifestatisi venti casi si sono affrettate a dichiarare lo stato di emergenza, ossia ad avocarsi allarmanti pieni poteri – e anche l’Organizzazione Mondiale di Sanità, parlando immediatamente di «pandemia», e avvertendo che il virus messicano «può mutare in un ceppo più pericoloso».

In realtà pare avvenuto il contrario; i casi statunitensi paiono meno virulenti di quelli messicani. Creare il panico non ha alcuna utilità nella prevenzione.

Come l’11 settembre - Chi vuole credere che anche questa strana influenza sia parte di una strategia della tensione, non ha che da ricordare anche l’11 settembre 2001, mentre avveniva l’attentato, erano in corso una dozzina di esercitazioni programmate da tempo. Il NORAD simulava un attacco aereo dalla Russia, e aveva mandato squadriglie di caccia in Alaska. Furono simulati parecchi dirottamenti simultanei, con grande confusione della torre di controllo di New York.  La FEMA, la protezione civile, aveva programmato un’esercitazione che simulava un vasto disastro a Manhattan. Grazie a questo, ambulanze e camion, medici e paramedici della FEMA erano già presenti sulle banchine del porto di New York, a due passi dalle Twin Towers, fin dalla notte del 10 settembre. Anche il quadruplice attentato «islamico» alla metropolitana di Londra, estate 2005, fu accompagnato da una «esercitazione» che era in corso in quelle ore. E che simulava un attentato in quattro stazioni.

Perchè un’esercitazione di pandemia a Seguin? Forse non è avvenuta solo a Seguin; ma solo qui se ne ha notizia, perchè la città è piccola ed ha avuto bisogno di volontari civili. Seguin è in Texas, lo Stato che confina con il Messico – ossia il luogo dove s’è manifestata la forma umana di influenza suina, con una settantina di vittime. Quando?

Apparentemente, i primi casi sono stati resi noti il 13 aprile. Il 19, il giornale di Seguin dà la notizia della simulazione, programmata per il 2 maggio. Incidentalmente due liceali di Seguin, di 16 anni, si sono ammalati di sospetta influenza suina. Casi leggerissimi, non sono stati nemmeno ospedalizzati (allora perchè tanto allarme?).

Va detto che centinaia di migliaia di studenti americani celebrano lo «springbreak», la chiusura primaverile delle scuole, con migrazioni di massa in Messico, preferibilmente a Cancun, dove  fanno sesso tra loro, si ubriacano di cerveza e fanno gli esibizionisti sulle spiagge. Il loro ritorno a casa ha certo dato una mano alla diffusione dell’epidemia. Lo studente israeliano risultato affetto dalla influenza veniva dal Messico, dove aveva partecipato alla festa di primavera. E’ del tutto ristabilito.

La preveggenza di Bush - Gli apparati burocratici e militari d’intervento in caso di pandemia sono tutti già pronti. Li approntò il presidente George W. Bush figlio, noto preveggente, il 14 settembre 2005, annunciando che aveva messo a punto una “International Partnership on Avian and Pandemic Influenza” cui partecipavano Canada e Messico, i tre Paesi del NAFTA, ribattezzata orwellianamente «Security and Prosperity Partnership».

La «prosperity» non ha mantenuto le promesse, ora vedremo la «security».

Essenzialmente, Bush ha creato una «Pandemic Control Room» interna alla Homeland Security, il super-ministero della Sicurezza Interna da lui inventato. Questo centro ha il potere di attivare la legge sui poteri di Stato d’emergenza sanitaria, obbligando ad applicarla ogni governatore. In base a questa legge, ogni rifiuto di farsi vaccinare e mettere in un campo di quuarantena (o di concentramento) viene catalogato come «delitto penale grave» (felony): il che dà agli agenti della sicurezza sanitaria, polizia ed esercito il potere di usare «forza letale» (deadly force) contro chi resista alle cure e alla quarantena, come se resistesse all’arresto.

Nel gennaio 2004, secondo notizie di stampa, il CDC (Center for Diseases Control, il massimo ente anti-epidemiologico americano) «inizierà presto un esperimento inteso a combinare il virus H5N1 (dell’influenza aviaria) e virus dell’influenza umana, onde vedere come questi ibridi colpiscono gli animali. Lo scopo è di valutare come questo virus “riassortito”  emergerà e quanto sarà pericoloso». Dall’estate del 2008 il CDC ha immagazzinato mezzo milione di bare di plastica ad Atlanta, dov’è la sua sede. (http://www.cidrap.umn.edu/cidrap/content/influenza/panflu/news/jan1404hybrids.html ).

La profezia dell’Air Force - Nel giugno 1997, l’aviazione USA ha diffuso uno studio chiamato Air Force 2025, che esaminava i concetti e le tecnologie necessarie agli Stati Uniti nei prossimi 25 anni per restare la forza aerospaziale dominante. In questo studio, al capitolo 5, appare questa «timeline», questa specie di scadenziario di eventi futuri. 

«Nel 2009, l’influenza ucciderà 30 milioni» di abitanti.



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L’auspicio del PNAC - Il think tank chiamato «Project for a New American Century» è il gruppo fortemente ebraico che nel 2000 ha emesso il documento «Rebuilding the American Defense» (Ricostruire la difesa Americana): document in cui si auspica, per convincere i contribuenti a spendere per la difesa, «un fatto traumatico, come una nuova Pearl Harbor»: il che è avvenuto l’11 settembre 2001.

Lo stesso documento contiene questo auspicio:

«Una forma avanzata di guerra biologica che può colpire precisi genotipi è in grado di trasformare la guerra biologica dal campo del terrorismo in uno strumento politicamente utile».

Insomma dà per scontato che si possano fabbricare armi biologiche capaci di decimare alcune razze umane, risparmiandone altre. L’influenza suina pare colpire più i messicani che gli americani del nord.

Tra i firmatari del documento, noti neocon israeliti come Paul Wolfowitz, Robert Kagan e Bill Kristol, insieme a Dick Cheney e Donald Rumsfeld.

Chi ci guadagna? Al Gore- Secondo la Reuters, l’epidemia «darà profitti ad una delle più prolifiche e vincenti società d’investimento degli Stati Uniti: la «Kleiner Perkins Caufield & Byers», la quale possiede azioni di BioCryst Pharmaceutical e Novavax, che producono l’antivirale consigliato dalle autorità sanitarie. Le azioni di queste due ditte sono schizzate alle stelle alla prima notizia del contagio.

Non meno benefica è la malattia per Roche, che produce il Tamiflu: secodo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Tamiflu di nuovo tipo (oseltamivir) è efficare contro la nuova influenza. Di fatto, a mettere a punto il farmaco – che ha già avuto un ottimo successo commerciale nel panico dell’aviaria – è stata una ditta posseduta da Roche, la Gilead Sciences, di cui è stato presidente esecutivo Donald Rumsfeld, fino a quando è stato chiamato a dirigere il Pentagono.

La «Kleiner Perkins Caufield & Byers» (KPCB) è una joint venture USA-Cina, in cui ha investito dei capitali Al Gore, il mancato presidente, diventato «verde». Gore sostiene che dà tutti i suoi profitti alla sua organizzazione senza scopo di lucro, la Alliance for Climate Protection (ACP).

Al vertice di questa fondazione siedono personaggi interessanti: Theodore Roosevelt IV (bisnipote del presidente Theodore Roosevelt – 1858-1919, il più imperialista dei presidenti USA), direttore esecutivo di Lehman Brothers. E il generale Brent Scowcroft, già consigliere di Sicurezza Nazionale del presidente Bush padre.

Al Gore ha interessi anche nella Generation Investment Management, una società d’investimenti in cui è affiancato a David Blood, un signore che è stato ai vertici di Goldman Sachs (direttore della «gestione attivi»») fino al 2003. (http://willyloman.wordpress.com/2009/04/26/al-gores-venture-capital-firm-set-to-reap-rewards-on-swine-flu/ )

Cui prodest? Chi inclina a credere che la nuova malattia (e l’allarmismo conseguente) siano fabbricati, si domanda in quale modo essa sia uno «strumento politicamente utile» per l’establishment.

Sono possibili alcune ipotesi: il panico per la supposta pandemia distrae gli americani dalla crisi economica gravissima, dando loro un altro motivo di paura.

La pandemia permette di  rafforzare il controllo militare sulla popolazione, con la scusa di prevenzione, vaccinazione e quarantene. E può giustificare la chiusura manu militari della frontiera del Messico, Stato in piena disintegrazione, di cui vaste zone sono in mano alla criminalità organizzata, e da cui proviene l’ondata di immigrati clandestini che penetrano in USA.



1) Ron Maloney, «County plans to deal with the unthinkable», The Gazette-Enterprise, 19 marzo 2009.

 
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