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La Caccia all’Evasore trionfa ancora
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Questo sito ha una lettrice – chiamiamola Milena – di cui per certe circostanze conosco la situazione economica. Eccola: benchè sappia bene l’inglese, Milena non trova lavoro perchè «è troppo vecchia» (ha superato la trentina). Suo fratello lavorava in un’aziendina romana che però ha ridotto il personale per difficoltà (già da mesi il ragazzo prendeva il salario a pezzi e bocconi) sicchè è disoccupato anche lui. Vivono insieme alla mamma, che ha una piccola pensione di reversibilità (400 ero mensili) e fa la portinaia in un grosso condominio, per uno stipendio di 900 euro mensili. Sistemazione che sta per finire perché la casa, appartenente ad un ente pubblico, è in corso di vendita agli inquilini, i quali non hanno intenzione di accollarsi il costo di una portineria. La famigliola perderà dunque, con lo stipendio della madre, anche l’appartamento di servizio in cui abita. Si aggiunga che la madre è stata operata pochi mesi fa di cancro gastrico, si sta rimettendo, ma non so come faccia a fare le pulizie delle scale. Questa è l’antefatto. Ed ora ecco la mail che ho appena ricevuto da Milena.

«Dallo scorso lunedì mattina, giorno in cui doveva essere ufficialmente accreditato in banca lo stipendio di mia madre, unica attuale nostra fonte di sostentamento, abbiamo 2 euro e 36 centesimi sul conto corrente. Ed è più o meno tutto quello che abbiamo (mio fratello sta cercando di farsi dare 1.200 euro di liquidazione dall’ex datore di lavoro). Pensavamo fosse un errore o un ritardo della banca, invece abbiamo scoperto che l’Agenzia delle Entrate, in qualità di creditore, ha bloccato “per intero” lo stipendio (che per intenderciè di circa 900 euro), nonostante già vi gravasse sopra una cessione del quinto,a causa di unmancato pagamento IRPEF. Senza preavviso alcuno, né da parte del CAF-UIL a cui avevamo presentato regolare 730, né da parte del datore di lavoro, l’Enasarco. Pare che debbano recuperare dalla busta paga circa 3.300 euro, e hanno già stabilito il blocco totale dello stipendio anche per il prossimo mese! Per il credito restante sembra, secondo i primi pareri raccolti, che potremo in qualche modo opporci, obiettando non solo sulla procedura, ma anche sulla cifra, mal calcolata. Qualcuno dice che quello che hannno fatto non è legale... Non so se lo possano fare, so che lo hanno fatto, dopotutto è l’era di Equitalia, e di certo un avvocato è l’ultima cosa che mi posso permettere. Resta il fatto che siamo letteralmente senza un soldo questo mese ed il prossimo, come minimo. Non riesco ancora a crederci. Ci piangerei su, se non significasse dargli soddisfazione. Giuro che la prima cosa in cui impegnerò tutte le mie forze, una volta all’estero,sarà rinnegare la cittadinanza italiana. Milena».

Di fronte a casi come questi, Equitalia suole dire che ora – che sa tutto sui nostri affari e ficca il naso (e le mani) anche sul conto corrente della mamma di Milena – ovviamente sa che riceve un bonifico mensile che è il suo stipendietto, e che non ha null’altro per vivere a parte i 400 euro, altro reddito del tutto trasparente. È dunque per pura e cosciente crudeltà che gli addetti di Equitalia sequestrano a questa donna – e senza preavviso – questo e i prossimi stipendi nella loro totalità. Mi immagino le risate, nei competenti uffici. Per contro, non riesco nemmeno a immaginare come una famiglia così economicamente fragile possa dovere allo Stato, o aver evaso, 3.300 euro; so che una volta su tre le pretese del Fisco sono ingiustificate, e molto probabilente lo è anche questa, spietata; mi pare certo che il sequestro totale di tre o quattro stipendi a chi guadagna così poco sia un atto illecito e criminale.

Sono anche certo che nessuna dittatura nel mondo agisca in questo modo; nessun regime comunista del passato ha mai calpestato fino a questo punto la piccolissima proprietà privata dei poveri. Lo fa il governo Monti «liberale» e «dedito all’economia di mercato», chiamando questa persecuzione Lotta all’Evasione.

E per cosa la mamma di Milena viene privata dei suoi 900 euro mensili da Equitalia? Per pagare i 15 mila euro mensili ai mille deputati. Per racimolare gli 80 mila euro che servono per garantire nove stanze in un albergo all’Argentario per due mesi e mezzo, onde ospitare la scorta di Fini. Per trovare i soldi per pagare un Quirinale che costa il quadruplo di Buckingham Palace. E infine, per pagare lo stpendio di 650 mila euro annuali a Befera, il capo di Equitalia.

In nessu regime, in nessun altro Stato del mondo, in nessun’altra inumana dittatura totalitaria si sono mai visti i miliardari derubare così spudoratamene i poveri, pignorando loro il salario direttamente dal conto corrente. Accade nell’Italia d Monti; e siccome qui i miliardari sono «miliardari parassiti di Stato», lo fanno legamente, perché sono loro a varare le norme per derubare i poveri.

Come dicevo, questi finiranno per strapparci i denti d’oro dalla bocca, per pagare l’ultimo lusso ai miliardari di Stato. Non è un’esagerazione: è la prossima fase, dopo aver distrutto le famiglie come quella di Milena.



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