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Ricerche molecolari di grande interesse scientifico, perfettamente condotte, ma sterili di risultati
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In questi giorni l’informazione ha dato rilievo alla ricerca dei professori Iavarone e Lasorella, della Columbia University (pubblicata su Nature), che ha individuato nel glioblastoma la riattivazione anomala della proteina ID2 che blocca l’oncosoppressore VHL che sopprime la crescita tumorale inattivando HIF- 1α e VEGF, promotori dell’angiogenesi tumorale (formazione di vasi sanguigni) e pertanto dell’apporto di sostanze nutritive al tumore. La ID2 era nota come inibitrice del differenziamento delle cellule staminali nella vita embrionale (il differenziamento è un processo di maturazione cellulare dalla forma primitiva o indifferenziata alla differenziata, con inibizione della sua proliferazione e acquisizione di funzioni definite e costanti, per il mantenimento degli equilibri fisiologici e biologici su cui poggia la vita). Coincidendo il differenziamento col blocco della proliferazione, durante lo sviluppo embrionale esso è bloccato per uno sviluppo regolare dell’embrione. Al di fuori dello sviluppo embrionale, esaurita la sua funzione, ID2 è disattivata.

I ricercatori hanno accertato che nel glioblastoma, l’ipossia (carenza di ossigenazione del tessuto), riaccende la ID2 con crescita neoplastica da neoproduzione di vasi sanguigni (angiogenesi).

I passaggi essenziali della ricerca di Iavarone- Lasorella sono:

Causa della patologica riattivazione di ID2 è l’ipossia (l’insufficiente apporto di ossigeno);

La ID2 riaccesa blocca il differenziamento delle cellule del glioblastoma, che sviluppano, come tutte le cellule indifferenziate, elevatissima resistenza, velocità di proliferazione, e capacità di superare ogni terapia per mutazione –– che è il meccanismo dell’evoluzione naturale con cui organismi unicellulari come germi o cellule tumorali, modificano il DNA selezionando il superamento di ogni evento ostile.

Inattiva l’oncosoppressore VHL rimuovendo così il blocco di HIF-1α e VEGF responsabili della produzione di nuovi vasi e conseguentemente della proliferazione tumorale. Gli A. hanno identificato nell’inattivazione di ID2 un obiettivo terapeutico per recuperare il differenziamento e inibire l’angiogenesi – crescita tumorale.

La ricerca di un farmaco anti ID2 comporterà un lungo e difficile iter. Revisionando la letteratura per la pubblicazione di un caso di glioblastoma positivamente curato col MDB, abbiamo accertato quanto sia elevata e ancora sottovalutata la capacità delle staminali del glioblastoma di mutare. L’Abstract del nostro lavoro è reperibile sulla massima banca dati scientifica. I ricercatori Oliveira-Ferrer Let AA hanno documentato l’attitudine mutagena del glioblastoma, evidenziando come l’Endostatin e il Tumstatin, potenti antitumorali-antiangiogenici, dopo un breve effetto, siano inattivati dalle staminali che si trasformano in cellule ormonali e rilasciano grandi quantità di Prolattina, interattiva con il GH (ormone della crescita) con cui forma l’asse proliferativo più potente per la crescita tumorale.

L’angiogenesi neoplastica, con l’Endostatin e Tumstatin era stata bloccata, ma dopo qualche settimana la cellula del glioblastoma è mutata producendo grandi quantità di prolattina e moltiplicandosi  con potenza e rapidità incontenibili.

Possiamo già oggi, nell’attesa che si realizzi un farmaco che contrasti il ruolo della ID2, dare qualche aiuto agli ammalati di tumore?, e prolungare quantomeno la loro esistenza in condizioni migliori, più accettabili?

Il lavoro pubblicato sul glioblastoma, insieme ad altri sul MDB, e i molti casi in trattamento lo confermano. Nel 1950 il Prof Luigi Di Bella laureò in farmacia il suo allievo, il Dr Vigildo Ferrari, con una tesi sull’Acido Retinoico. Da allora il Prof. Di Bella iniziò ad usarlo in varie patologie, soprattutto tumorali, solubilizzandolo insieme all’Axeroftolo (Vitamina A) in Vitamina E, che lo preserva dall’ossidazione e dalla degradazione, per la notevole labilità di tutti i retinoidi, incrementandone così la biodisponibilità, l’emivita e pertanto l’efficacia terapeutica. Successivamente aggiunse alla soluzione il Beta Carotene.

Dal 1969 integrò il suo metodo antitumorale con la Melatonina (MLT), all’inizio degli anni ’70 con la Vitamina D3, nel 1978 con la somatostatina e analoghi. Ottenne dei risultati positivi nella cura dei tumori e delle leucemie che pubblicò agli atti di vari congressi internazionali.

Le ricerche dei Professori Iavarone e Lasorella portano ad una riflessione sulle attuali  reali possibilità dell’oncologia e sulla mancata valorizzazione in terapia oncologica di molecole scientificamente validate e già disponibili. Perché da allora il loro ruolo differenziante e pertanto citostatico, antiproliferativo, antiangiogenico, antineoplastico è stato sempre più ampiamente e chiaramente documentato –– ma ignorato e non valorizzato nei protocolli oncologici. Non esiste oggi una molecola con capacità differenzianti più potente dell’acido Retinoico.

È confermato a livello biochimico, e molecolare, che le proprietà antitumorali dei retinoidi in generale e dell’acido retinoico in particolare, sono fattorialmente potenziate dall’impiego sinergico multiterapico MDB con Melatonina (MLT), e vitamine E, D3,e C. Sono stati individuati a livello nucleare i rispettivi recettori, (RAR, alfa, beta, gamma RXR, dei retinoidi, VDR della vitamina D3, RZR, ROR della Melatonina). È documentata l’amplificazione del loro segnale differenziante e antiproliferativo sulle sequenze di geni responsabili della differenziazione. Questo processo avviene per dimerizzazione, reazione di fosforilazione tra le rispettive proteine recettoriali nucleari, con attivazione potenziata, dell’effetto differenziante e citostatico.

Questi dati sono verificabili accedendo al massimo portale medico-scientifico:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=retinoidi+in+cancer
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=vitamin+D+in+cancer
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Melatonin++in+cancer

Anche il loro effetto antitumorale sinergico nel Metodo Di Bella, in assenza di tossicità, è documentato: http://www.ncbi.nlm.nih. gov/pubmed/?term=Giuseppe+Di+Bella.

Le pubblicazioni per esteso, i princìpi attivi e le loro caratteristiche biochimiche e farmacologiche sono riportate sul portale ufficiale del Metodo Di Bella.

L’ultima conferma riguarda il citato caso di glioblastoma in cui i componenti differenzianti del MDB, come retinoidi, vitamina E, D3, MLT, sinergicamente impiegati con i componenti antiproliferativi come somatostatina, inibitrice dell’ormone della crescita (GH), e agonisti dei D2R inibitori della prolattina (PRL), hanno ottenuto una risposta obiettiva completa. Di seguito la pubblicazione per esteso sul portale scientifico ufficiale del MDB.

Nel MDB sono così documentate la razionalità e scientificità dell’effetto sinergico antiproliferativo mediante inibitori della PRL e GH e di quello differenziante con Retinoidi, Vit E, D3, MLT. Al tempo stesso con MLT retinoidi, Vit E, C, D3, si migliorano l’immunità e le reazioni vitali della cellula sana per consentirle di contrapporsi e prevalere su quella neoplastica.

Oggi non esiste in letteratura un solo caso, dicasi uno di tumore solido (gli altri tumori sono leucemie) guarito da terapia medica oncologica, senza intervento chirurgico.

Il superamento dell’incapacità dei protocolli oncologici di realizzare un’efficace prevenzione farmacologica antitumorale e di guarire i tumori solidi, richiede la valorizzazione delle citate evidenze scientifiche non ancora impiegate, e un cambio di mentalità, di concezione terapeutica, di strategia, comprensive sia dell’intera biologia neoplastica, che della fisiologia umana, non settoriali, né limitate alla singola molecola (ID2) o linea di segnalazione, ma globali. L’acido retinoico solo recentemente è stato usato e ha un limitatissimo impiego in una rara forma di leucemia.

Nella nostra estrema povertà di mezzi, e impossibilità di accedere ai centri direzionali accademici e terapeutici, ci limitiamo a chiedere umilmente ai grandi centri di ricerca, agli scienziati e ricercatori che li gestiscono, di considerare che anche oggi, senza attendere future, possibili, eventuali, efficaci cure antitumorali, sono documentate, pubblicate e disponibili terapie utili per il cancro.

Il Prof. Di Bella ha così sintetizzato questi concetti

Non esiste né esisterà alcun trattamento chemioterapico citotossico (né monoterapia) in grado di guarire un tumore solido, ma unicamente un Metodo, una multiterapia razionale e biologica, un complesso di sostanze sinergiche e fattorialmente interattive, singolarmente dotate di attività antitumorale atossica, che sequenzialmente o contemporaneamente agiscano centripetamente sulla miriade di reazioni biologiche della vita tumorale, riconducendo gradualmente alla normalità le reazioni vitali deviate dal cancro”.

Giuseppe Di Bella


 
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