Sono noti gli sforzi del Pentagono volti a reclutare veterani e ad addestrare aspiranti “combattenti per la libertà” che si uniscano nella lotta contro l’ISIS su suolo siriano. Tali sforzi, compiuti fino ad oggi dagli USA nell’aiutare i molteplici gruppi che lottano per il controllo del Paese, non hanno portato che a conseguenze disastrose. Ma se c’è qualcosa per la quale Washington sembra particolarmente portata è il riuscire a peggiorare gli insuccessi in politica estera. Per questo non ci sorprende apprendere che il comandante della nuova “forza” siriana – uomo del Pentagono – sia stato catturato la settimana scorsa, vicino alla frontiera con la Turchia (insieme al suo vice) da quel ramo di al-Qaeda che risponde al nome di Fronte al-Nusra.
Il NY Times
ha definito tale rapimento: “il più imbarazzante ‘…