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Enel e la maxi bolletta che la Spagna non paga, così la crisi dei debiti sovrani può contagiare le società
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La crisi dei conti pubblici di Madrid potrebbe avere immediati effetti su diverse società quotate nel settore delle utilities, tra cui l'italiana Enel. Il governo spagnolo infatti ha un debito pari a 14,5 miliardi di dollari nei confronti di diversi fornitori di energia elettrica, di cui la fetta più corposa (8,5 miliardi) è in capo a Endesa, controllata spagnola della società guidata da Fulvio Conti.

Perché Madrid ha un maxi debito con le utilities

Il sistema tariffario spagnolo infatti prevede un meccanismo di formazione del prezzo che non tiene conto dei costi di produzione. Dal 2005 a oggi le tariffe sono rimaste in qualche modo calmierate e in questo mondo il governo spagnolo ha accumulato un "deficit tariffario" pari a 14,5 miliardi di euro. La quota maggiore come detto è nei confronti di Endesa. Ma anche altre utilities come Gas Natural e Iberdrola hanno crediti consistenti. In base al regio decreto 6 del 2009, approvato dall'autority spagnola sui mercati, Madrid avrebbe dovuto saldare i conti attraverso un'operazione di cartolarizzazione: un'emissione obbligazionaria garantita dal Governo realizzata attraverso un pool di banche.

La crisi irlandese ha fatto saltare la cartolarizzazione
Le difficili condizioni dei mercati finanziari hanno tuttavia reso difficile l'avvio di questa operazione, in programma per novembre. La crisi dell'Irlanda che spinto le banche scelte come advisor, tra cui spiccano Goldman Sachs e Banco Bilbao, a rimandare a data da destinarsi. Sui tempi però non c'è certezza. Madrid - fanno sapere da Enel - dovrebbe attivarsi nei primi mesi dell'anno prossimo. Un portavoce del ministero dell'economia ha dichiarato all'agenzia Bloomberg che «l'operazione avverrà al momento appropriato».

L'incertezza sui tempi e

Nei prossimi mesi si capirà di più di questa vicenda. Le condizioni di mercato restano difficili, le recenti aste di titoli spagnoli sono state deludenti sul fornte della domanda e dei rendimenti. Occorre poi ricordare che nei primi tre mesi dell'anno, Madrid (recentemente oggetto di un avvertimento da parte di Moody's) dovrà rifinanziare 3 miliardi e 300 milioni di dollari di debito in scadenza. Una modifica sulla normativa in tema di tariffe, che arresterebbe quantomeno l'allargamento del debito, viene definita da più parti "improbabile".

Moody's ha messo sotto osservazione il rating di Enel

La vicenda ha spinto l'agenzia di rating Moody's a mettere sotto osservazione il rating di Enel (attualmente a livello A2) e quello della controllata spagnola Endesa (A3). Se il governo di Madrid dovesse tentennare ancora a lungo, Moody's potrebbe tagliare il rating alla società mettendo di fatto in pratica il "contagio". Si tratterebbe infatti di un downgrade non legato a demeriti dell'azienda, ma imputabile un governo che non paga "le bollette". Nonostante l'elevato debito (63 miliardi di euro), su cui pesa l'acquisizione di Endesa, Moody's ritiene infatti che negli ultimi anni Enel abbia messo in atto misure efficaci (cessioni, taglio dei dividendi ecc.) per la sua riduzione, il cui effetto è quantificato in 5 miliardi di euro sull'anno fiscale 2010.

Fonte >  Il Sole 24 Ore


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