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Finta bomba nella metro B a Rebibbia Gli investigatori: atto per creare tensione
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Ordigno esplosivo in una stazione della metro di Roma. Mancava solo la miccia. Comincia il terrorismo fratricida? Strano che non l'abbiano affibbiato subito ad Al-qaeda

ROMA
- Allarme a Roma per il ritrovamento intorno alle 10 di questa mattina di un pacco contenente polvere nella stazione del metro di Rebibbia. Il ritrovamento è avvenuto in un vagone nel “binario tronchino”, l'area cioè in cui vengono effettuate le manovre dei treni della linea B, a 400 metri dalla stazione. Sono intervenuti vigili del fuoco e gli artificieri dei carabinieri, che hanno isolato la zona. Le analisi dei Ris sul materiale contenuto nel pacco, hanno stabilito che si tratta di materiale inerte e non di polvere pirica.

Il pacco è stato trovato su un treno da un macchinista. All'interno c'erano due tubi e la polvere. «Dopo verifiche con gli artificieri risulta che l'ordigno non poteva esplodere, perchè il rudimentale congegno non era in grado di provocare un'esplosione. Dopo aver sentito il Prefetto e il Questore posso garantire ai cittadini che tutte le stazioni della metro sono state controllate e bonificate e che quindi non ci sono ulteriori problemi», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno. L'ordigno non aveva innesco. I carabinieri visioneranno i filmati delle telecamere di sicurezza della stazione.

Sopralluogo dei Ris. Nella stazione sono arrivati i carabinieri dei Ris. «Faranno un sopralluogo per i rilievi e poi insieme agli artificieri daranno un giudizio tecnico - spiega il comandante del primo Nucleo investigativo, Bruno Bellini - Questa mattina intorno alle 10 ci hanno avvisato del ritrovamento di una busta di nylon con un plico di cartone di 50 centimetri, sospetto. Stiamo valutando se era pericoloso o innocuo». I Ris dopo il sopralluogo hanno portato via due valige: «Dentro c'è il materiale repertato - ha spiegato Bellini - ci saranno comunicazioni appena avremo gli esiti della verifica»

Un «gesto dimostrativo che «ha lo scopo di creare tensione. È presto per trarre conclusioni, molto dipenderà dall'analisi dell'ordigno, dalla sua composizione - sottolineano fonti investigative - Sono in corso i rilievi, poi saranno fatte le valutazioni su quanto è stato ritrovato. Certo non sfugge la concomitanza con le manifestazioni in programma domani a Roma. Si tratta di un atto dimostrativo attuato non a caso in un momento di particolare attenzione e delicatezza sotto il profilo della sicurezza».

«L'ordigno era ben confezionato e realizzato da un esperto. Gli accertamenti proseguono» ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Maurizio Mezzavilla. Ai cronisti che gli hanno chiesto se l'episodio possa essere riconducibile alle manifestazioni studentesche di domani, Mezzavilla ha risposto: «Non abbiamo elementi per legare le due cose».

La lettura finale degli esperti è quella di un gesto puramente dimostrativo. Probabilmente di un singolo e non di un'organizzazione strutturata. Nella scatola non c'era alcuna rivendicazione, che non è arrivata neanche a redazioni di giornali o a siti internet: un altro elemento che confermerebbe l'intento puramente allarmistico. Lo scopo di chi ha lasciato la scatola con i tubi sembra piuttosto chiaro: l'ordigno non poteva in alcun modo esplodere e dunque chi l'ha messa non aveva alcuna intenzione di fare male.

«Non c'è stato nessun pericolo per i passeggeri dopo il ritrovamento del dispositivo sospetto che, inizialmente, aveva fatto pensare ad un ordigno - rende noto il Comando provinciale di Roma dei carabinieri - L'intervento della Squadra Artificieri dell'Arma, successivamente affiancati dalla quelli della Polizia di Stato, ha consentito di accertare tempestivamente la portata inoffensiva del manufatto il quale, ancorché ben confezionato, era privo di innesco ed è stato rinvenuto in una zona, quella della zona scambio, ben distante dalla fermata passeggeri. Pur in assenza di un reale pericolo, a titolo cautelativo gli artificieri hanno proceduto alla progressiva bonifica delle stazioni delle linee A e B e dei convogli in transito, oltre a quella dei raccoglitori dei rifiuti. Al fine di velocizzare le operazioni e assicurare le condizioni di sicurezza per i passeggeri, è stato richiesto il supporto anche delle Guardie particolari giurate per un'ispezione visiva dei luoghi interessati, tesa alla verifica della presenza di ulteriori oggetti sospetti. L'esito negativo dei controlli ha confermato la insussistenza di pericoli concreti e, quindi, la non necessità di evacuare le linee».

La Procura di Roma aprirà un fascicolo per porto e detenzione di materiale esplodente, al momento contro ignoti. Il pool di magistrati dell'antiterrorismo, coordinati dal procuratore aggiunto, Pietro Saviotti, è in attesa di un'informativa dei Carabinieri sull'accaduto.

Zingaretti: segnale preoccupante. «Il ritrovamento di un ordigno nella Metro B rappresenta un segnale molto preoccupante e inquietante. In un momento di così grande tensione spetta alle istituzioni e alle forze politiche il compito di mantenere sobrietà e non cavalcare le paure dei cittadini - afferma il presidente della Provincia di Roma - Moderazione e calma sono infatti necessarie ancora di più alla vigilia delle manifestazioni studentesche in programma nella giornata di domani a Roma. Alimentare sospetti e veleni non serve a nulla, impegniamoci invece a cercare e a trovare quel dialogo che resta fondamentale per affrontare ogni tipo di problematica e che è alla base di un Paese democratico».

Renata Polverini: non torniamo agli anni Settanta. «Io per ora non mi esprimo, perchè ancora non ho informazioni sufficienti. Però siccome in questi giorni molte persone hanno rievocato gli anni '70, fermiamoci in tempo, perchè quegli anni li ricordiamo come anni bui, di cui ancora paghiamo un prezzo molto alto - ha detto la presidente della Regione Lazio - Se dovesse essere così forse è il caso di fermarci tutti e riflettere, soprattutto in questo momento natalizio».

Di Pietro: o stupido o furbacchione. «Chi ha messo quella bomba o è un grande stupido o è un furbacchione - ha detto il leader Idv - Le forze dell'ordine e la magistratura devono cercare non solo gli esecutori, ma anche i mandanti. Negli anni passati quando c'era la strategia della tensione ne abbiamo visti di depistaggi». A chi gli ha chiesto che significato possa avere il ritrovamento dell'ordigno di oggi, Di Pietro ha detto: «È tipico di chi vuol creare tensione e depistare l'attenzione dai problemi reali. Mi auguro che Magistratura e forze dell'ordine facciano chiarezza su questo episodio, resta il fatto che domani si parlerà della bomba messa lì e non delle istanze dei cittadini, dei giovani e degli studenti».

Fonte >
  Il Messaggero



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